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Gli “sporcaccioni” di Taurianova

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Si parla molto spesso di “decoro urbano”, di strade non pulite e di sporcizia per erbacce in crescita sproporzionata. Molto spesso si critica l’amministrazione comunale, e noi stessi (io in primis, con “La lanterna”), abbiamo sensibilizzato e criticato alcune volte l’operato inerme e statico di una maggioranza e di chi avesse le responsabilità di curare la città dal punto di vista del decoro urbano. Voci nel deserto (così come molte altre cose), perché assente e sordi a ogni richiamo, indossando impermeabili molto resistenti agli echi di disperazione collettiva taurianovese.

Ma chi critica, e mi riferisco a un contesto generale di cittadinanza (noi compresi), dovrebbe quantomeno avere una coscienza, sì di lamentela, per un qualcosa o un servizio che non viene erogato, giusto, è sacrosanto. Ma è altresì sacrosanto, avere le coscienze libere da “sporcizia” e nitide, così come chiedono altrettanto sia la città, periferie comprese. Mentre la pulizia della città rientra nel decoro urbano, il resto, ovvero i comportamenti di noi cittadini, dovrebbero rientrare nel “decoro civico e sociale”.

Girovagando nel web e nei social, ho notato tra i vari gruppi delle foto che ritraggono il centro, la piazza principale della città di prima mattina come un “campo minato” di sporcizie lasciate da chi “bivacca” durante le ore serali e notturne in quei luoghi. Nulla da obiettare sulla folta presenza di giovani e di gente fino a tarda sera in una città, anzi, speriamo che aumentino sempre più specie con il nuovo provvedimento di sviluppo definito “30 e lode” che serve a incentivare un “rinvigorimento” della città. Ma a tutto ciò, sarebbe doveroso che fosse accompagnato anche da un termine più praticabile moralmente, ovvero, il rispetto per la città.

Flaiano una volte disse che “I giovani hanno quasi tutti il coraggio delle opinioni altrui”, ecco, siccome sono i giovani ad avere queste responsabilità del rispetto (senza criminalizzare nessuno), sarebbe opportuno che i giovani, linfa vitale e futuro di questa società, dessero l’esempio di non creare scempi indecorosi come carte, mozziconi di sigarette, carte e addirittura resti di cibo con annessi contenitori nei luoghi più frequentati come ville e piazze comunali (e ovviamente anche in zone periferiche). E poi ci sono gli “anziani” o i meno giovani che lasciano buste della spazzatura in giro per la città, in ogni luogo finanche dentro i cassonetti all’interno del cimitero. È normale tutto questo?

Quando critichiamo un contesto amministrativo, a prescindere dal colore del contesto, occorre sempre regolare lo spettro dei nostri colori e dare un esempio di civiltà che fosse di auspicio a far sì che chi è preposto a mantenere pulita la città, non avesse pretesi di lamentele sol perché noi la riduciamo a una pattumiera a cielo aperto. È vero che l’amministrazione deve pulire e quindi conseguire un servizio, ma è pur vero che non è il sindaco e gli assessori nonché i consiglieri comunali a sporcare la città. Dovremmo essere noi cittadini, i quali differenziandoci dalle “bestie” e dagli “sporcaccioni (lordazzi)”, a contribuire alla buona riuscita del decoro urbano, civico e morale. (gl)

Ps. Le foto pubblicate nel pezzo sono state tutte prese dal web