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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 16 MAGGIO 2024

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Girifalco, iniziativa pubblica della lista “Solo Girifalco” L’aspirante primo cittadino Pietrantonio Cristofaro debutta in politica

Girifalco, iniziativa pubblica della lista “Solo Girifalco” L’aspirante primo cittadino Pietrantonio Cristofaro debutta in politica
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Si è svolta nella sala convegni del Palazzo Chiarella in corso Roma la prima iniziativa pubblica della lista n.2 Solo Girifalco. L’aspirante primo cittadino Pietrantonio Cristofaro ha, infatti, risposto pubblicamente alle domande di un’intervista strutturata allo scopo di far conoscere agli elettori il professionista individuato dalla coalizione per correre alla carica di sindaco. L’incontro ha registrato la partecipazione di un folto pubblico. In sala, tra gli altri, il consigliere provinciale Riccardo Bruno e il commissario del Pd di Girifalco, Pino Tomasello presente, oltre che per il ruolo dirigenziale rivestito nel partito, anche per manifestare il proprio sostegno, sia al candidato a sindaco, che ai due giovani esponenti del Pd in corsa per il Consiglio comunale, Domenico Iapello ed Elisa Sestito.
Nel corso dell’incontro Cristofaro ha avuto l’opportunità di parlare un po’ di sé. Il professionista al suo debutto in politica rappresenta, infatti, la cosiddetta società civile. Professionista, padre, marito e cittadino con valori fermi: “La famiglia ha detto – è sempre stata la bussola della mia vita. I valori, gli insegnamenti e, a volte, i rimproveri dei miei genitori sono stato l’ossigeno della mia educazione. C’è chi mi dice che sono troppo riservato. Ma, a volte, credo che nella vita a parlare debbano essere i fatti. Soprattutto se dai fatti dipende l’assetto di una micro o macro società. Sia essa la famiglia o una comunità”.
“Le ragioni che mi hanno spinto a concorrere per la carica di sindaco – ha detto – sono semplici. La situazione in cui versa il nostro Paese richiede uno scatto d’orgoglio in tutti noi: è arrivato il momento di metterci la faccia. Basta con le lamentele. Basta con i “io farei questo, io farei quello”. Nessuno può sentirsi escluso dal processo che porta al benessere di una comunità, men che meno le persone che appartengono alla mia generazione: padri, lavoratori e anello di una catena economica e sociale chiamata Italia. Girifalco ha bisogno dell’aiuto di tutti. Serve un’operazione forte di rilancio. Ecco, anche io vorrei dare il mio contributo”. Spaziando su più temi, dalla politica nazionale a quella locale, l’aspirante primo cittadino ha spiegato agli elettori che tipo di sindaco vorrebbe essere: “Un sindaco che si espone in prima persona. Sempre e comunque. Un sindaco aperto ai suggerimenti, alle critiche costruttive coerente con i principi ispiratori del suo programma: legalità, moralità e trasparenza. Un sindaco pronto a farsi da parte nel momento in cui non sarò capace di rispettare il patto con gli elettori”. Inevitabile, ovviamente, il riferimento al programma elettorale. “Andando per sintesi rappresentano una priorità temi come la scuola, la cultura, il lavoro, l’ambiente, le politiche abitative, il disagio sociale, il contenimento dei costi della politica. C’è un centro urbano da riqualificare e una zona rurale da rivitalizzare. La cura degli anziani, la valorizzazione dei giovani, la tutela delle nostre intelligenze. Girifalco deve tornare ad essere una cittadina modello. Sicura e vivace. Deve riscoprire le sue vocazioni e rispolverare la sua identità storico-culturale coniugando il tutto con l’innovazione e la legalità. Dobbiamo cambiare. Insieme”.
Sui punti di forza del programma ha, invece, rimarcato il concetto di un Comune “amico del cittadino”. “Il cittadino – ha spiegato – deve essere al centro dell’attenzione. L’idea di cambiare il modo di amministrare, avvicinando il cittadino alla gestione della cosa pubblica. L’idea di dare alla cittadinanza una “Casa della Cultura”, una struttura polifunzionale che accolga tutte le attività ricreative e diventi momento di incontro e di confronto per i giovani ed i meno giovani. Ma soprattutto la convinzione che ogni buona amministrazione deve poggiare su tre pilastri: moralità, legalità e trasparenza. Non mi stancherò mai di dirlo.
Scendendo nel dettaglio del programma ha, quindi, parlato di scuola, lavoro e agricoltura. “La scuola è l’agenzia formativa per eccellenza. Essa, si sa, forma il cittadino del domani. A Girifalco abbiamo la fortuna di avere scuole di ogni orine e grado. Puntiamo, a valorizzare tutti gli istituti del Polo scolastico di Girifalco per una scuola capace di attrarre anche gli alunni del territorio circostante, sostenendo nuovi corsi di studio che facilitano il lavoro in nuove attività; contributo economico alle famiglie bisognose per l’acquisto di libri di testo e partecipazione ad iniziative di ampliamento dell’offerta formativa; revisione prevista per la mensa scolastica, attraverso la riduzione dei costi relativi ai biglietti mensa ed il controllo sulla qualità dei prodotti; miglioramento dei collegamenti di trasporto pubblico con il territorio limitrofo. Strategico per l’attuazione di tutto il programma sarà un tema in particolare: il lavoro. Per questo ci impegneremo a favorire la nascita e la crescita delle piccole imprese mediante la riduzione degli oneri di competenza comunale; al rilancio del lavoro tramite il recupero del patrimonio edilizio privato esistente nonché di quello pubblico; alla predisposizione di un piano strategico per l’attrazione di capitali e imprese esterne sul nostro territorio. Occorre, altresì, puntare sulle ricchezze della terra. Ecco allora entrare in campo una serie di misure fondamentali per l’intero territorio: come valorizzazione delle produzioni agricole locali mediante la creazione di un marchio comunale o intercomunale; l’interattività tra associazioni di categoria, imprenditori agricoli, coltivatori diretti, agricoltori, proprietari terrieri, per una gestione funzionale e remunerativa dei terreni agricoli. Possibilità anche per i proprietari di piccoli appezzamenti agricoli di interagire in un sistema di produzione e commercializzazione dei prodotti affinché il terreno, che dovrebbe essere una ricchezza per il singolo e la comunità, non diventi una voce a zero redditività e contemporaneamente non rappresenti solo una spesa fiscale e manutentiva”.
Ed ancora: sicurezza, assistenza sanitaria e politiche abitative.
“Obiettivo primario per ogni politica di sviluppo è la sicurezza. Negli ultimi anni decine di abitazioni e case coloniche sono state alla mercé dei ladri. Furti giornalieri con moltissime famiglie che si sono trovate derubate dei propri averi anche in pieno giorno. E’ essenziale, quindi, perseguire iniziative volte alla sicurezza e tranquillità della vita sociale quali: azioni di contrasto alla criminalità ed alla microcriminalità attraverso una profonda e strutturata collaborazione con le forze dell’ordine presenti sul territorio; applicazione di un sistema compatibile di videosorveglianza delle vie principali e degli spazi pubblici . Per quanto riguarda le politiche abitative pensiamo all’applicazione al minimo delle tasse IMU ed abolizione della TASI sugli immobili; incentivare la raccolta differenziata al fine di ridurre la TARI; compensazione minori entrate IMU e TASI con altre entrate comunali, quali quelle del parco eolico e centralina idroelettrica; gestione mirata al risparmio della pubblica illuminazione migliorando la rete con impianti a LED. Il primo pensiero per tutti i Girifalcesi fin da subito la fine della guerra, è stato quello di costruire una casa di proprietà per sé e per i propri figli. Anche le rimesse degli emigrati sono servite, per lo più, a questo, oltre che all’obiettivo di istruire i figli e farli non solo diplomare ma anche laureare. Bisogna dare atto che la maggior parte dei cittadini Girifalcesi ha centrato in pieno entrambi gli obiettivi: La casa quale simbolo di unità familiare e garanzia di rifugio per tutte le avversità della vita, per cui è stato realizzato un patrimonio abitativo non indifferente, capace di assorbire migliaia di persone, e l’istruzione dei figli i quali, in gran parte hanno raggiunto i massimi livelli con il conseguimento della laurea. i due propositi, purtroppo, nel tempo, si sono dimostrati antitetici: La casa, la ricchezza della famiglia, è diventata il bersaglio preferito della tassazione fiscale con l’applicazione di una moltitudine di imposte indipendentemente se una persona ha redditi o meno; la seconda, l’istruzione dei figli, grande spesa e grandi sacrifici per una famiglia sia prima della laurea che dopo, in quanto non più garante di un posto di lavoro nella propria terra. I giovani laureati per trovare lavoro devono recarsi fuori della Calabria per cui si sistemano e creano famiglia lontani dal loro paese; l’investimento per l’istruzione dei figli è diventato, pertanto, utilità per i paesi del nord. Di converso, il patrimonio abitativo avendo perso il fine principale di ospitare la famiglia dei propri figli, obbligati a sistemarsi altrove, è diminuito di valore stante anche il calo della popolazione residente. A questo, inoltre, si aggiunge l’ulteriore conseguenza e cioè di quei genitori, che avendone le possibilità economiche, hanno desiderio di stare vicino ai figli per cui emigrano anche loro. In tal modo s’impoverisce e si spopola un paese”.
Nel programma si parla poi di lavori pubblici, ambiente e urbanistica. “Sanità, politiche sociali, sport, turismo e cultura: l’elenco delle cose da fare è lungo. Serve una sanità più vicina ai bisogni degli anziani portando nell’ambito urbano i servizi sanitari, quali SAUB, la cui collocazione attuale è fonte di disagio per chi è sprovvisto di mezzo di trasporto privato; Sinergie e sostegno all’ASP al fine di potenziare e migliorare i servizi forniti alle utenze del Complesso Monumentale. Servono servizi socio-educativi e per la prima infanzia e sostegno alle persone indigenti e disabili. Servono programmi e progetti appropriati per il Turismo, con il coinvolgimento delle varie associazioni locali. Ed occorre dare una casa alle associazioni culturali, creando una “Casa della Cultura”, una struttura polifunzionale che accolga tutte le attività ricreative e diventi momento di incontro e di confronto per i giovani ed i meno giovani. Parlando di ambiente e lavori pubblici pensiamo, quindi, alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio comunale, obiettivo primario: ristrutturare la Casa comunale al fine di renderla accogliente e libera da barriere architettoniche; manutenzione Opere pubbliche: strade, riparto della rete fognante dalle acque bianche al fine di eliminare definitivamente l’odore sgradevole che fuoriesce soprattutto di Corso Migliaccio e Corso Garibaldi, marciapiedi, giardini e spazi pubblici, cimitero, pubblica illuminazione, edifici scolastici di competenza e non; Incentivazione raccolta differenziata rifiuti e verifica periodica della qualità del servizio e revisione del contratto d’appalto. Va fatta una nuova riflessione sulla struttura di contrada Serra per la sua utilizzazione portando avanti varie possibili ipotesi di riqualificazione ed utilizzazione. Fondamentale è il recupero e la valorizzazione del centro storico e del centro urbano mediante specifico piano attuativo unitario, che possa incentivare i cittadini al recupero e fruibilità del patrimonio edilizio esistente, al fine di limitare sia l’ulteriore ampliamento delle aree residenziali e sia i costi di gestione dei servizi pubblici. Occorre cambiare totalmente la mentalità di amministrare rispetto a quella che ha caratterizzato il passato, mediante la revisione della spesa comunale con l’attuazione di processi che ne migliorano l’efficienza e l’efficacia, con eliminazione delle spese inutili e degli sprechi”.
Il candidato a sindaco, nell’annunciare la presentazione della lista in programma per domenica 10 maggio alle 19 in piazza Umberto I, ha voluto spiegare il perché nel corso della campagna elettorale vorrà molto parlare dei Girifalcesi residenti fuori regione. “Non c’è famiglia Girifalcese o, comunque, meridionale che non abbia almeno un parente al Nord o all’estero. Io stesso da bambino ho vissuto in Germania con i miei genitori fino all’età di sei anni. Poi in età scolare mi hanno rimandato in Italia con la nonna e le mie zie e loro sono rimasti là. Ho sofferto per questa separazione. Devo comunque a quell’esperienza forte ciò che sono diventato come persona in termini del valore che attribuisco alla famiglia, al lavoro, alla mia terra. Quindi capisco i sentimenti di chi è lontano e non ha dimenticato le proprie origini. Ebbene, consapevole di questo, voglio essere direttamente io a parlare loro”.