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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 MARZO 2024

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Gioia Tauro, si è dimesso il comandante Bruzzese Il responsabile dell'area vigilanza della città del porto lascia in polemica con il sindaco Aldo Alessio. Alla base della scelta ci sarebbero "continue ingerenze politiche"

Gioia Tauro, si è dimesso il comandante Bruzzese Il responsabile dell'area vigilanza della città del porto lascia in polemica con il sindaco Aldo Alessio. Alla base della scelta ci sarebbero "continue ingerenze politiche"
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di Giuseppe Campisi

Gioia Tauro – A 16 mesi dall’insediamento e con una missiva breve quanto dura protocollata ed indirizzata al sindaco Aldo Alessio si è dimesso Michele Bruzzese, comandante della Municipale della città. Il responsabile dell’ufficio vigilanza – arrivato in convenzione dal comune di Oppido – ha comunicato le sue dimissioni irrevocabili dall’incarico per «il venir meno dei presupposti sui quali, finora, pareva fondarsi il rapporto lavorativo» è stata la prima bordata. Una perdita che non deve essere apparsa né inattesa tantomeno pesante nell’organigramma amministrativo della città gioiese al neo sindaco Alessio, a soli tre mesi dalla sua elezione, poiché – stando sempre al contenuto della lettera di dimissioni – arrivata su esplicita sollecitazione dello stesso primo cittadino. Mancanza di serenità, incompatibilità, incomunicabilità od altro, le dichiarazioni contenute nella missiva del comandante lasciano poco spazio all’àlea e molto alla foggia di dubbi e considerazioni, non ultimi quelli di natura politica.

Scrive, rincarando la dose, ancora Bruzzese: «Il mancato rispetto dei ruoli che ciascuno è chiamato a rivestire e le continue ingerenze politiche sull’operato del sottoscritto hanno reso, difatti, impossibile la prosecuzione di ogni rapporto professionale ed umano». “Ingerenze politiche” ed “impossibile”, in questi dettami, diretti ed affilatissimi che tradiscono tutta la puntuta amarezza del dirigente, risiederebbe il cuore del problema che lascia sullo sfondo la vacanza di un ruolo chiave e delicatissimo per gli equilibri amministrativi e programmatici di una realtà complessa come quella di Gioia Tauro. Passaggi chiave che però, pragmaticamente, lasciano trasparire l’evidenza di una rottura divenuta insanabile maturata in tempi brevissimi e palesata agli albori di una consiliatura dichiaratamente intesa di svolta per il governo di una città che – compressa tra le more della stretta finanziaria ed il difficile riavvio della macchina amministrativa – per risollevarsi come merita ha estrema necessità di recuperare normalità e terreno, peraltro come più volte dichiarato dai componenti la maggioranza nella serrata campagna elettorale, per circoscrivere quel gap gestionale nell’erogazione dei servizi ai cittadini maturato in anni di purgatorio e carenza politica.