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Gioia Tauro, Ierace su Agenzia Dogane e Monopoli

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L’idea di trasferire la sede della direzione regionale dell’agenzia delle dogane e monopoli (ADM) della Calabria al Porto di Gioia Tauro è stata a lungo maturata in questi anni dal direttore generale Marcello Minenna, ed è tornata d’attualità proprio nella sua ultima visita allo scalo gioiese presso l’Autorità Portuale guidata dal commissario straordinario Andrea Agostinelli.
L’incontro aveva permesso ai due enti istituzionali di interfacciarsi e ridurre i tempi della burocrazia attraverso l’utilizzo di sistemi informatici condivisi tra il sistema informativo doganale (AIDA) e i sistemi operativi portuali.
E’ lampante come il lavoro di controllo da parte dell’ADM venga svolto preminentemente presso il Porto di Gioia Tauro, riconosciuto snodo commerciale d’eccellenza collegato alla rete globale dei trasporti, reputo pertanto astruse ed obsolete le rimostranze del Sindaco Abramo di Catanzaro, che nel fare l’elenco di tutti gli uffici presenti nel capoluogo di regione sembra essere fuori dal tempo.
Siamo nell’era digitale, ed ora più che mai ci stiamo abituando ad utilizzare strumenti che consentono di azzerare le distanze – che per adesso vengono imposte dai protocolli sanitari – ma che in futuro potrebbero rivelarsi utili a snellire tanti processi lavorativi e abitudini.
Quindi se è vero che tante di queste operazioni potranno essere svolte comodamente con un click del mouse dalla nostra abitazione o ufficio, lo stesso non potranno fare gli impiegati delle ADM, in quanto la loro attività continuerà a dover essere svolta lì dove verranno sdoganate le merci provenienti da tutto il mondo e quindi al Porto di Gioia Tauro.
Inoltre, come se non bastasse, l’esazione riscossa dall’ADM proveniente dal Porto di Gioia Tauro è pari al 90% dell’intera Calabria, anche per questo sarebbe una scelta di assoluto buon senso da parte dei vertici delle istituzioni nazionali stabilire la sede regionale nel punto di maggior interesse per l’ente.
Non è più pensabile che la porta naturale d’Europa sul Mediterraneo, Gioia Tauro appunto, venga presa d’assalto nel momento in cui le istituzioni la riconoscono come punto nevralgico per l’intero Paese, la difesa e la dignità di un territorio passa anche attraverso questo riconoscimento al lavoro, alla produttività e gli ampi margini di crescita di un Porto che continua a dare segnali positivi nonostante uno dei momenti più bui per l’intera economia italiana.