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Gioia Tauro, è rottura totale tra Cento e Bellofiore

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L’ex presidente del consiglio comunale attacca il movimento politoco del sindaco

Gioia Tauro, è rottura totale tra Cento e Bellofiore

L’ex presidente del consiglio comunale attacca il movimento politoco del sindaco

 

 

Ancora una volta mio malgrado sono costretto a intervenire pubblicamente per rispondere a un comunicato diramato dall’anonimo gruppo di cittadinanza democratica.
Dalle colonne dei giornali non sono infatti riuscito a capire chi ha scritto la nota in cui vengo attaccato. Lo ha fatto il sindaco? il suo vice? i consiglieri comunali? non lo sapremo mai perché quel movimento non ha un gruppo dirigente ufficiale ed è utilizzato solo per uscire sui giornali a secondo delle necessità.
Leggo che Cittadinanza democratica esprime la volontà di dialogare con il Pd in attesa che il partito prenda provvedimenti contro di me. Sarebbe interessante capire a quale titolo il movimento voglia inserirsi in dinamiche che dovrebbero essergli del tutto estranee.
Io ho aderito al Pd, sono un membro del direttivo provinciale, sono stato eletto in assemblea regionale e mi confronto quotidianamente con tutti gli esponenti democraticamente eletti del Partito. Questi sono i fatti.
Vengo accusato di non rispettare il gruppo consiliare del Pd mentre invece sono gli iscritti a non essere rispettati, considerato che la maggior parte di loro ha chiesto oltre due mesi fa, senza ottenerla, un’assemblea per discutere le linee programmatiche. Registro inoltre che non è mai stata fatta una riunione interpartitica tra il Partito democratico e gli alleati di maggioranza.
Quello che emerge purtroppo, ancora una volta, è che il sindaco Bellofiore non è abituato al confronto e disconosce le dinamiche interne alle organizzazioni democratiche. Continua a decidere in maniera autonoma e senza alcun coinvolgimento del partito al quale ha aderito (senza lasciare Cittadinanza Democratica).
Avrebbe fatto meglio a parlare all’interno del pd. La discussione avrebbe potuto far nascere altre soluzioni, con candidature autorevoli. Il nuovo assessore non sarebbe potuto essere per esempio il presidente dell’assemblea del partito o un dirigente di area renziana?
I fatti sono lampanti, Iannì andava premiato per il risultato raggiunto alle primarie. Chiunque sia passato anche solo per errore davanti al seggio si è accorto del iperattivismo del neo assessore, che ha accompagnato, accolto e quasi spinto dentro la cabina decine e decine di persone, di destra, di centro e di sinistra. Venivano respinte solo le persone con meno di 16 anni.
Riotto non si è impegnato e il sindaco lo ha per questo fatto fuori. Concludo facendo gli auguri al neo assessore Iannì, sperando che lavori in maniera seria per il bene della città. Avrà molto da fare, considerato che il sindaco si è premurato a ritirare le deleghe a Riotto, ma non ha mai proferito verbo contro gli assessori Dato e Longobucco, di cui i cittadini non conoscono la voce, se non da conversazioni informali e neanche i provvedimenti adottati, visto che a oggi nulla hanno prodotto. Siamo certi che domani il sindaco procederà anche alla loro sostituzione per rilanciare l’azione amministrativa.
redazione@approdonews.it