Gioia, Pedà rompe il silenzio per esprimere solidarietà ai portuali L'ex sindaco del "New Deal" non parlava dalla "sfiducia": "Non voglio che ogni mio gesto venga strumentalizzato"
GIOIA TAURO – Si contano ormai sulle dita di una mano le uscite pubbliche dell’ex primo cittadino Giuseppe Pedà, chiusosi in religioso silenzio dal 23 dicembre dello scorso anno, data in cui si consumò il cosiddetto “consiglio comunale della sfiducia” che, in un clima surreale, sancì la fine anticipata di una sindacatura durata appena un anno e mezzo. Allo scoccare dell’ultimo “favorevole”, riferito alla mozione presentata da 9 consiglieri (4 fuoriusciti da una maggioranza ormai sgretolata e 5 di opposizione) il sindaco del “New deal” prese mestamente la giacca, attraversò la sala consiliare e schivando microfoni e telecamere abbandonò definitivamente la scena. Senza proferire verbo. Da allora, sono passati poco più di due mesi, anche se lenti come l’eternità. Ritmi e tempi sono stati infatti dettati da una serie micidiale di operazioni antimafia coordinate dalla distrettuale reggina, che non ha risparmiato gli uffici comunali. Inoltre, il centro pianigiano è ripiombato per l’ennesima volta in quel tremendo baratro dal quale riemergono, inesorabili, gravissime e ataviche problematiche. Con un commissario prefettizio che, impegnato nel proprio lavoro in quel di Catania, bontà sua, presenzia a palazzo una, barra due volte a settimana, giusto quel che basta per cercare di garantire lo stretto indispensabile in attesa che si consumi la breve traversata, in direzione delle imminenti amministrative. Saranno state sicuramente tante le cose che Pedà avrebbe voluto dire in questo frangente, anche in risposta alle illazioni, alle critiche, alle spallate ricevute, chi più chi meno, esplicitamente: la scelta, che ha diviso i suoi sostenitori, è stata però quella di eclissarsi totalmente, di rinunciare a qualsiasi tentativo di riscatto, inerme davanti ad un plotone di esecuzione che, prima di quel Civico consesso, gli aveva comunque proposto l’onore delle armi. E così, mentre la maggior parte degli esponenti politici locali hanno già raggiunto le prime linee per affrontare la prossima campagna elettorale e iniziano a tener banco i proclami, gli attacchi, le repliche, il toto-candidati, i rumors sulle strategie … di Pedà non si scorge neanche l’ombra. È per questo che non è passato certo sottotraccia la recente dichiarazione affidata alla propria pagina “fb”, con la quale ha voluto esprimere solidarietà ai lavoratori portuali, in sit-in davanti al gate d’ingresso, ormai da ben 4 giorni, per contestare il numero degli esuberi (400 unità) dichiarati dal terminalista MCT. Evidentemente, davanti a una situazione così drammatica, anche l’ex sindaco non ce l’ha fatta proprio a tacere, considerato inoltre che non si può certo negare sia stato uno dei pochi politici schieratosi sempre dalla parte dei portuali e l’unico ad aver preso posizioni molto forti e franche nei confronti dell’azienda. Diciamo pure che l’ex presidente delle Ferrovie della Calabria quando si tratta di MCT ci vede rosso. Un atteggiamento coraggioso ma che non gli ha portato certo fortuna … nel suo post, che ha generato una serie importante di “like” e commenti in cui centinaia di concittadini gli esprimono ancora benevolenza e chiedono a gran voce una sua ridiscesa in campo, Pedà in qualche modo spiega la sua scelta di tenere un basso profilo: “ho appena incontrato un caro amico portuale che rischia il licenziamento insieme ad altri 399 lavoratori – si legge. Mi ha chiesto come mai non sia passato ad esprimere solidarietà ai lavoratori portuali che manifestano fuori dal Gate. Non essendo più sindaco di Gioia Tauro non voglio in nessun modo che ogni mio gesto venga strumentalizzato: questo non vuol dire che da cittadino gioiese io non sia vicino ai lavoratori portuali che rischiano il posto di lavoro. Da sindaco sono sempre stato vicino ai lavoratori, con un’idea precisa, il porto di Gioia Tauro può riassorbire tutta la manodopera in “esubero” con una semplice ricetta: più intervento statale nella direzione tasse ancoraggio e nuova governance qualificata”. Così parlò finalmente Pedà: sindaco o non sindaco, le sue dichiarazioni, però, fanno ancora molto rumore …