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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Germania: primo decesso per morbillo E' il primo dal 2015

Germania: primo decesso per morbillo E' il primo dal 2015
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Dal mese di gennaio 2017 è stato registrato un preoccupante aumento del numero di
casi di morbillo in Italia. Ora il caso di una donna che è morta la scorsa settimana
ad Essen in Germania, a causa di questa malattia anche se era vaccinata, deve fare
alzare il livello di guardia, per garantire la piena realizzazione degli obiettivi
del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente
le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi
anni. Il caso tedesco è stato segnalato oggi dall’Ufficio federale della sanità
pubblica. Era dal 2015 che ciò non avveniva in Germania. La donna è deceduta in
un reparto di terapia intensiva a causa di problemi polmonari. Secondo il direttore
dell’azienda sanitaria di Essen, Rainer Kundt, da bambina le era stata somministrata
una sola dose del vaccino contro il morbillo (senza cioè il richiamo), in linea
con le raccomandazioni valide allora. Ciò evidentemente non è stato sufficiente,
ha aggiunto Kundt. Fino a metà maggio in Nordreno-Vestfalia (la regione di Essen)
si sono ammalate di morbillo 381 persone. Nell’intero 2016 i casi erano stati 28.
Kundt ha lanciato un appello ai cittadini a verificare le vaccinazioni fatte e ha
invitato i nati dopo il 1970, che da bambini non sono stati vaccinati o non hanno
fatto il richiamo, a sottoporsi al vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. Il
nuovo caso,rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,
dimostra quanto sia importate estirpare il morbillo in Italia. Molte persone non
sono vaccinate contro questa malattia per motivi di salute o non hanno sviluppano
una protezione adeguata malgrado la vaccinazione. In Italia a fronte degli 844 casi
di morbillo segnalati nel 2016, dall’inizio dell’anno sono già stati registrati
più di 700 casi, con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno,
in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. La maggior parte dei casi
sono stati segnalati da sole quattro Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana.
Più della la metà dei casi rientra nella fascia di età 15-39 anni. Sono stati
notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari.