Gentile (Sulpi): “Costretti a tutelare la salute del lavoratore davanti al giudice”
Lug 04, 2014 - redazione
“Vivere il lavoro con il peso della malattia all’ASP di Reggio Calabria diventa un problema, perché c’è sempre qualcuno che classifica questi lavoratori come degli ‘imboscati’, mentre gli imboscati veri non si toccano”
Gentile (Sulpi): “Costretti a tutelare la salute del lavoratore davanti al giudice”
“Vivere il lavoro con il peso della malattia all’ASP di Reggio Calabria diventa un problema, perché c’è sempre qualcuno che classifica questi lavoratori come degli ‘imboscati’, mentre gli imboscati veri non si toccano”
Riceviamo e pubblichiamo:
Pur dimostrando l’illegittimità del trasferimento adottato dal Commissario dell’ASP Sarica, l’Infermiera Professionale Spirlì Maria Teresa è stata costretta a svolgere il lavoro nell’Unità Operativa di Degenza osservando la turnazione diurna e notturna al pari dei suoi colleghi e subendo un infortunio sul lavoro. In verità la nostra assistita, a seguito dei problemi di salute insorti nel 2009, era stata giudicata dal Medico Competente dell’ASP idonea al servizio con limitazioni, quali evitare movimentazione manuale carichi, sforzi fisici e stazione eretta prolungata. Per tali ragioni veniva trasferita dal Pronto Soccorso alla Farmacia interna dove ha prestato servizio fino al 10.12.2013 data del trasferimento. Vista la resistenza posta in essere dalla Direzione dell’ASP, siamo stati costretti a tutelare la lavoratrice con provvedimento d’urgenza davanti al Giudice del Lavoro. Ma ecco il ravvedimento dell’ASP che appena riceve la notifica del ricorso, 9 giorni prima dell’udienza dispone la revoca del trasferimento e l’assegnazione della dipendente al servizio di farmacia interna dove già prestava servizio a causa delle limitazioni. All’udienza l’ASP si presenta con la revoca del trasferimento e chiede il cessato contendere ma, la parte offesa assistita dall’Avv. del S.U.L.P.I. Barbara Polimeni chiede una maggiore tutela del diritto alla salute della lavoratrice e la condanna alle spese della controparte. Il Giudice del lavoro, con decisione depositata in cancelleria giorno 01.07.2014, ha dichiarato cessata la materia del contendere compensando le spese per 1/3 e ponendo a carico dell’ASP il restante 2/3. Quindi condanna l’ASP alle spese per i 2/3 e viene dichiarato illegittimo il trasferimento della Sig.ra Spirlì.
Insomma una normale procedura di revoca di un ordine di servizio si è dovuta trasformare in una causa d’urgenza, con aggravio di spese per l’ASP, per tutelare il diritto alla salute della lavoratrice ammalata. Vivere il lavoro con il peso della malattia all’ASP di Reggio Calabria diventa un problema, perché c’è sempre qualcuno che classifica questi lavoratori come degli “imboscati”, mentre gli imboscati veri non si toccano, quelli continuano a svolgere mansioni diverse e restano nell’ombra, tutelati e garantiti persino dai Capi Dipartimento e dalla Direzione aziendale per non parlare di alcune organizzazioni sindacali sempre presenti dietro la porta del potere.
Purtroppo la sanità continua ad essere un grande contenitore di voti e le imminenti elezioni regionali non permettono di fare errori. Non sono i diritti e le tutele sui posti di lavoro all’ordine del giorno, quello che conta oggi è arraffare il maggior numero di nuovi consensi per vincere le elezioni regionali.
REGIONE CALABRIA
IL SEGRETARIO GENERALE S.U.L.P.I.
Giuseppe Gentile