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Gallo, Duole constatare come ogni avviso di garanzia sia trasformato in sentenza mediatica di condanna

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«Duole constatare come ogni avviso di garanzia sia trasformato in sentenza mediatica di condanna inappellabile e strumento di lotta politica, in spregio ad ogni logica ed ai più elementari principi di civiltà giuridica».

Lo dice l’Assessore regionale all’Agricoltura ed al Welfare, Gianluca Gallo, commentando le dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione da alcuni parlamentari del M5S in relazione all’avviso di chiusura di indagini preliminari notificato – tra gli indagati – all’assessore regionale Domenica Catalfamo, per fatti legati all’incarico di dirigente ricoperto in passato in seno alla Città Metropolitana di Reggio Calabria. «L’accostamento tra gli addebiti mossi all’assessore e la criminalità organizzata – afferma l’Assessore Gallo – non trova riscontro negli atti giudiziari, ma viene evocato dal M5S per ingenerare confusione ed imbastire una evidente strumentalizzazione politica, secondo uno schema ormai noto quanto detestabile. È un modus operandi per nulla condivisibile: per come Costituzione e Codici impongono, è opportuno e doveroso lasciare alla magistratura, nel cui operato confermo stima e fiducia, il compito di accertare ogni eventuale responsabilità di natura penale».

«Chiederò che la Regione si costituisca parte civile».

Lo annuncia l’Assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, in riferimento all’inchiesta “Demetra”. «La Regione, attraverso una serie di iniziative messe in campo anche di recente, nel lavoro di concertazione con le Prefettura – dice l’Assessore – è convintamente impegnata a sostenere azioni di contrasto al caporalato e, più in generale, allo sfruttamento dei lavoratori. Nell’esprimere apprezzamento per le indagini svolte dai finanzieri del Comando provinciale di Cosenza sotto il coordinamento della Procura di Castrovillari, al fine di ribadire con nettezza anche simbolica questa nostra posizione, inviterò la Giunta regionale a disporre, a tempo debito, la costituzione in giudizio della Regione quale parte civile nel processo che scaturirà dall’inchiesta, sin d’ora consapevole che tale richiesta sarà condivisa da tutti i miei colleghi ed in primis dal presidente Santelli, la cui attenzione alla tutela dei diritti dei lavoratori è massima»