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G20: arriva Obama. Con Sarkozy, ‘intesa sulla tassa delle transazioni’

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Presidente aggiornato su vertice con Grecia. Junker: ‘Atene resti in Eurozona ma non a tutti i costi’

G20: arriva Obama. Con Sarkozy, ‘intesa sulla tassa delle transazioni’

Presidente aggiornato su vertice con Grecia. Junker: ‘Atene resti in Eurozona ma non a tutti i costi’

 

 

(ANSA) Il presidente statunitense, Barack Obama, fa il punto della situazione con Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, che lo aggiorneranno sull’incontro avuto ieri col premier greco George Papandreou prima dell’inizio dei lavori del G20 in programma nel pomeriggio. Il presidente Usa, accompagnato dal segretario al Tesoro americano Timothy Geithner, ha gia’ incontrato il presidente francese, e a breve vedra’ la cancelliera tedesca. Obama segue con apprensione gli sviluppi della situazione della crisi del debito nell’Eurozona e nelle ultime settimane si e’ tenuto in strettissimo contatto con il presidente francese e la cancelliera tedesca con cui ha avuto regolari contatti telefonici. Prima dell’inizio dei lavori de summit e’ prevista una conferenza stampa del segretario al Tesoro Geithner, intorno alle 12,30.

SARKOZY, CON OBAMA INTESA SU TASSA TRANSAZIONI – Francia e Stati Uniti hanno trovato “un punto comune” da inserire nel comunicato finale del G20 sulla tassa delle transazioni finanziarie fino a ora fortemente osteggiata da Washington. Lo afferma il presidente francese Nicolas Sarkoky al termine del bilaterale con il presidente Usa, Barack Obama.

JUNCKER, RESTI IN EUROZONA MA NON A TUTTI COSTI – L’eurogruppo vorrebbe che Atene restasse nell’eurozona ”ma non a tutti i costi”. Aspre critiche al premier greco Giorgio Papandreou arrivano dal presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. ”Gli abbiamo fatto notare – ha detto in un’intervista alla emittente televisiva ZDF -, senza tuttavia fargli un vero rimprovero, che il suo comportamento e’ sleale”.

PRESSING SULLA GRECIA La priorita’ e’ l’euro, non la Grecia: stavolta Sarkozy e la Merkel fanno sul serio, la coppia franco-tedesca si spazientisce e in oltre 20 minuti davanti ai giornalisti non regala nemmeno un sorriso. Alla vigilia del G20 di Cannes che doveva segnare il suo grande rilancio, il capo dell’Eliseo si ritrova a fare catenaccio. A braccetto con la cancelliera che alza la voce anche piu’ di lui. Ai minimi della popolarita’, incalzato dai socialisti che hanno gia’ scelto il loro candidato per le presidenziali di primavera, Francois Hollande, pressato da scandali e francesi depressi dalla crisi, Nicolas Sarkozy contava sulla presidenza di questo G20 per lustrare di nuovo la sua immagine diventata opaca. Il Super-Sarko’ del 2007 e’ un ricordo, ormai il presidente e’ ridotto a sperare nella neonata Giulia per convincere qualche francese a fargli rimontare il pendio tutto in salita che lo divide da Hollande.

A mettergli i bastoni fra le ruote e’ stato Georges Papandreou, il primo ministro greco che a 24 ore dall’evento di Cannes gli ha fatto lo sgambetto annunciando il referendum che rimette tutto in discussione. E cosi’, Sarkozy ha convocato tutti per una vigilia di fuoco sulla Costa Azzurra, presentandosi prima alle autorita’ istituzionali europee e del FMI, poi anche a Papandreou stesso, come irriducibile difensore della moneta europea a braccetto con la cancelliera Angela Merkel. La Merkel, in giacca viola, e’ stata durissima, anche piu’ del collega francese. L’aut aut ai greci della cancelliera e’ stato durissimo, ”se i greci ci stanno bene, altrimenti la nostra priorita’ e’ l’euro”, ha tuonato. Dura, senza fare una piega e senza innervosirsi. Il carattere ha invece tradito ad un certo punto la stanchezza e il nervosismo del capo dell’Eliseo, che alla domanda di un giornalista sul rischio di una catena di paesi che paesi che escono dall’euro se la Grecia viene mollata, ha risposto: ”adesso che volete dire? Che noi siamo decisionisti? Il problema dell’Europa non e’ che ha troppa leadership, e’ che ne ha poca…”. Solito Sarkozy, sempre al limite del rischio-provocazione: ”il popolo greco e’ libero di decidere quello che vuole, ma noi siamo responsabili della stabilita’ nell’eurozona”. E ancora: ”non lasceremo distruggere l’Euro, non lasceremo distruggere l’Europa”. Accenti duri, facce scure, insistenza su una ”situazione grave”, sul ”momento difficile”. L’Europa con il suo autoproclamato ”motore” perde colpi, i conducenti hanno provato a dare una sterzata, anche se a mezzanotte qualcuno pensa sia gia’ tardi. E il G20 non e’ ancora cominciato

‘A CANNES SI SCRIVE STORIA’,CROISETTE BLINDATA – ”A Cannes si scrive la storia” e’ il leit-motiv di questo G20 a presidenza francese, anche se le tensioni della vigilia sono tali da non lasciar immaginare che tipo di storia sara’. Intanto, pero’, la celebre Croisette, passerella di divi durante il Festival del Cinema, e’ blindata. Non basta nemmeno il badge dei giornalisti per entrare sulla celebre avenue, la pioggia – che imperversera’ fino a sabato – non lascia comunque troppi rimpianti. Da Nizza – dove alcune migliaia di altermondialisti e no global continuano la loro mobilitazione fino a domani, per ora senza gravi incidenti – fino a Cannes, la Costa azzurra e’ una fortezza. All’aeroporto, gruppi di uomini in mimetica osservano dai tetti degli hangar l’arrivo degli aerei, soprattutto i due con la scritta ‘Republique Francaise’, che si sono posati nelle prime ore del pomeriggio. Lungo la strada verso Cannes, agenti, posti di blocco uomini armati e, via via, sempre meno gente comune. Sono 12.000 fra gendarmi, poliziotti, militari a guardare a vista questo che e’ il piu’ grande vertice mai organizzato in Francia. All’arrivo a Cannes, il solito panorama che si offre ormai negli ultimi anni di questi vertici mondiali: citta’ fantasma, sparuti abitanti costretti con il badge al collo pure per portare a spasso il cane, delegazioni che rombano e spadroneggiano da sole nelle strade con cortei di Mercedes blu blindate, che non danno idea di risentire minimamente della crisi che domina il G20 . ”No, non mi interessa proprio niente – dice Jean, un commerciante della zona che sta appoggiato stancamente alla transenna davanti al Centro stampa del Palais des Festival – forse Obama quando arrivera’, gli altri non me ne importa proprio niente. Il fatto e’ che non posso lavorare, abbiamo dovuto chiudere tutti. Gia’ c’e’ la crisi, ci mancava pure il G20…”. 

Non c’e’ entusiasmo per questo evento al quale il Comune si e’ preparato a lungo ma dove i disagi non mancano: soltanto una navetta all’ora per i giornalisti e le delegazioni che arrivano all’aeroporto di Nizza e devono andare a Cannes, con il risultato che molti si lanciano sui rari taxi (un centinaio di euro per la corsa) mentre per percorrere all’interno le vie di Cannes bisogna soltanto armarsi di buone calzature e di un ombrello, non esistendo alternative di trasporto. Tutto sembra lontano mille miglia dalle luci, dal lusso e dallo scintillio del Festival del Cinema, nonostante le 35.000 notti di hotel prenotate dagli 8.500 fra giornalisti e delegazioni, una manna di questi tempi. Tanto attesa da prorogare le vacanze scolastiche di Ognissanti, che finiscono oggi, fino a lunedi’ in tutte le scuole di Cannes. I 25 capi di stato e governo – a loro volta blindati all’interno di una ”zona grigia” dentro la fortezza guardata a vista anche dal mare – alloggiano in due hotel storici, il Carlton, dove risiederanno Silvio Berlusconi e Barack Obama, e il Majestic, dove riposeranno Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. I grandi del mondo, pero’, non sembrano poter rivaleggiare nemmeno da lontano, quanto a fascino e popolarita’, con Brad Pitt o Scarlett Johansson, anche loro inquilini di quei grand hotel ma molto piu’ a loro agio da queste parti.

redazione@approdonews.it