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Furgiuele (Lega), Pioggia di fuoco contro la “Abramo Customer Care”: “paghi i dipendenti”

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Con una frequenza che definirei inquietante, oltre che irrispettosa, i lavoratori del call center Abramo sono costretti a subire le ondulazioni di un’azienda sulle cui difficoltà, e sulle cui colpe, regione e governo, ora più che mai, sono chiamati ad intervenire con concretezza.
E ciò perché la crisi a corrente alternata del call center rischia di innescare una bomba sociale le cui conseguenze il nostro territorio non potrebbe contenere.
Sono centinaia infatti le madri e i padri di famiglia che lavorano in questa azienda.
Il paese sta attraversando un periodo difficile, nonostante ciò queste persone sono tra le categorie di lavoratori,peraltro sottopagati, che continuano a recarsi sul posto di lavoro svolgendo con diligenza il proprio dovere.
E come li si “retribuisce” alla luce del sacrificio che fanno?
Una volta annunciando urbi et orbi che potrebbero perdere il posto l’occupazione , un’altra, come nel caso di questi giorni, che probabilmente non verranno pagati nei giusti tempi, forse addirittura per niente.
Tutto ciò è inaccettabile, specie in un momento come questo nel quale datori di lavoro e istituzioni dovrebbero dare certezze alle famiglie più che togliergliele.
Chiedo, pertanto, alla presidente Santelli di intervenire con la massima urgenza insieme agli assessori e alle strutture regionali competenti per aprire istituzionalmente il caso Abramo.
Non si scherza sulla carne di centinaia di lavoratori già precari.
L’azienda, dal canto suo, sia più seria!
On. Domenico Furgiuele (Deputato della Repubblica Italiana)

A tal proposito è intervenuto anche il sindacto UGL

Non bastava l’incertezza mondiale dettata dall’emergenza covid19, non bastavano le numerose sollecitazioni tese ad invocare il rispetto delle misure di sicurezza nelle sedi Calabresi di Abramo C.C.a
Non bastava un caso di positività acclarato nella sede di Crotone.
Ieri abbiamo appreso che l’Azienda ha iniziato nuovamente il valzer della possibile mancata corresponsione degli stipendi ai propri dipendenti.
Una doccia gelata sui lavoratori e le loro famiglie che rischiano l’emergenza nell’emergenza.
In questi giorni abbiamo assistito a goffi tentativi aziendali di attivare lo smart working, lavoratori che hanno sentito dirsi tutto ed il contrario di tutto.
L’abilitazione di tutti lavoratori allo smart working è infatti ancora in alto mare.
Disorientamento, cattiva gestione, cattiva organizzazione, fino alla dichiarazione di ieri.
Dichiarazione che purtroppo certifica quanto dicevamo a fine gennaio in riferimento alle responsabilità aziendali di fronte ad una crisi iniziata più di un anno fa.
Era giugno del 2019 quando apprendemmo della emissione di un Bond da parte di Abramo CC per svariati milioni di euro sottoscritto dal Fondo Tenax Capital.
Azienda riferiva di voler effettuare investimenti. Quali, onestamente nessuno lo ha capito.
A gennaio chiedemmo all’azienda di chiarire pubblicamente quale fosse il suo stato di salute economico e soprattutto se fosse stata capace di continuare a svolgere sul mercato dei servizi Customer Care quel ruolo che, grazie alla professionalità ed al contributo di tanti lavoratori e lavoratrici Calabresi, si era ritagliata.
Le dichiarazioni di ieri, in uno scenario precario socialmente ed economicamente, sono uno schiaffo ai lavoratori ed alle loro famiglie.
Per tali ragioni, UGL Telecomunicazioni dichiara lo stato di agitazione permanente e sollecita l’azienda a venire allo scoperto una volta per tutte.
Dia tempi certi rispetto al pagamento degli stipendi.
Azienda abbia rispetto dei Lavoratori Calabresi. Occorre, ancor più, rispetto per le persone che non hanno mai lesinato sacrifici davanti agli scenari di crisi del settore.
Occorre guardare negli occhi i Lavoratori e raccontare loro la Verità perché il rapporto fiduciario con essi è andato via via incrinandosi.