banner bcc calabria

Frammenti di vetro finiti nel sugo

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Tra le esportazioni di prodotti alimentari dall’Italia, scatta di nuovo un’allerta
alimentare per pomodori setacciati con conseguente comunicazione di richiamo immediato
da parte del distributore. Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi
europeo (RASFF), infatti, poche ore fa, ha attivato un avviso di sicurezza per presenza
di frammenti di vetro in pomodori setacciati provenienti dall’Italia e commercializzati
in Germania, segnalando l’allerta sul sito web del sistema di allarme rapido europeo
oltre ad avere diffuso un comunicato stampa. Nell’avviso 245.2018 del 30/01/2018
però, si parla solo di “pomodori setacciati provenienti dall’Italia e distribuiti
in Germania” senza che siano stati comunicati nè il produttore nè il distributore
in Italia, evidenzia lo “Sportello dei Diritti”. In attesa che il Ministero
della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione “Avvisi di sicurezza” la provenienza
del prodotto in questione con la corretta identificazione della marca, si coglie
l’occasione per ricordare che è sempre bene prestare attenzione quando si apre una
confezione di pomodori, poichè c’è la possibilità concreta che diversi lotti
di prodotto siano già nelle dispense di casa nostra e vengano consumati nei prossimi
giorni, senza poter reagire. Infatti, ingerire un corpo estraneo, può costituire
sempre un pericolo per la salute umana. In ogni caso, per chi si trova in cucina,
evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è sempre
bene verificare visivamente il contenuto dei prodotti acquistati per evitare qualsiasi
tipo di conseguenza di questo tipo. Per tali evidenti ragioni, diffondere la notizia
è una questione di rispetto nei confronti dei cittadini. In altri Paesi europei
le notizie di allerta vengono divulgate in rete da parte delle stesse aziende o da
parte delle autorità sanitarie che le raccolgono e le diffondono. Ma in Italia
ciò non accade con la stessa velocità. Il caso fipronil docet.