L’assessore presiede il Comitato di sorveglianza alla presenza dei rappresentanti di Mise e Ue
Fondi Ue, Mancini: “Due miliardi di procedure avviate”
L’assessore presiede il Comitato di sorveglianza alla presenza dei rappresentanti di Mise e Ue
Radiografia del Por Calabria Fesr 2007/2013, attraverso un’analisi dettagliata dell’utilizzo
dei fondi comunitari che ha definito l’impegno della Regione Calabria e quantificato
i risultati raggiunti.
Presieduta dall’assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria
Giacomo Mancini, si è svolto oggi a Palazzo Arnone a Cosenza, l’VIII comitato di
sorveglianza del Por Calabria Fesr 2007/2013, l’ultimo di questa consiliatura regionale.
Alla riunione tecnica, i cui lavori sono stati diretti dall’Autorita di gestione
del Por Fesr, Paolo Praticò, hanno preso parte i rappresentanti della Comunità
Europea, del Ministero dello Sviluppo Economico e il partenariato socio economico.
“Possiamo dire con orgoglio che in Calabria non è stato perso un euro di fondi comunitari
– ha affermato l’assessore Mancini nella sua disamina iniziale – Molto è stato fatto
e certamente siamo consapevoli che molto rimane da fare. Abbiamo concentrato le energie
politiche e amministrative per fare da motore del sistema calabrese – ha affermato
– adottando gli atti di indirizzo, programmazione, gestione, valutazione e sorveglianza
necessari a far sì che le risorse finanziarie arrivassero sul territorio”. Un lavoro
che proseguirà, fino all’ultimo giorno della consiliatura: “Abbiamo ancora diciotto
mesi per conseguire il pieno utilizzo della dotazione a nostra disposizione – ha
chiarito – e per trasformare gli impegni in spesa”.
LA SITUAZIONE ALL’AVVIO DELLA CONSILIATURA
L’assessore Mancini ha ripercorso le fasi iniziali ricordando quale fosse la situazione
all’avvio della consiliatura. “Poche procedure avviate e nessuna in avanzato stato
realizzativo – ha ricordato – i Piani regionali propedeutici all’attuazione degli
interventi di settori nevralgici, quali quello turistico e quello dei beni culturali,
non ancora in fase di redazione, le misure di incentivazione alle imprese avviate
in modo frammentario, i Grandi progetti non ancora presentati alla Commissione europea
e privi dell’intera copertura finanziaria a causa della mancanza delle risorse
del fondo sviluppo e coesione (ex FAS), la Progettazione integrata ferma ai nastri
di partenza, un sistema di gestione e controllo le cui carenze avrebbero portato
alla sospensione dei pagamenti. Ricordo che dopo il Comitato del 2010, il rappresentante
della Commissione europea ci invitò a fissare dei chiari e raggiungibili obiettivi
per la pubblicazione delle procedure di attivazione e ad accettare un confronto serrato
che consentisse al Programma di attuare le linee strategiche del POR, al di là delle
operazioni di “prima fase”. Lo abbiamo fatto. Siamo passati da 200 milioni a
2 miliardi di procedure attivate, e la Commissione riconobbe la qualità di quegli
sforzi. Eravamo coscienti di essere solo a metà del percorso e che ancora più arduo
sarebbe stato il passaggio dalla fase attuativa a quella realizzativa, in mano
agli Enti territoriali e agli altri soggetti pubblici e privati beneficiari degli
interventi”.
COSA È STATO FATTO
L’analisi parte dalla Progettazione integrata, sia dei PISU che dei PISL, che oggi
costituiscono due delle procedure più performanti del Programma. “Costituisce un
vanto il rispetto di tutte le scadenze sui PISL e il fatto che, ad oggi – ha detto
Mancini – risultato bandite 365 gare sulle infrastrutture, pari all’87% del totale,
e, di queste, 259 sono state già aggiudicate, pari al 62% del totale. I cantieri
avviati sono 91, pari al 22% del totale. Di certo tale risultato è dovuto alla forte
concertazione che la regione è riuscita a realizzare con gli Enti locali e il partenariato
economico e sociale, ma vincente si è dimostrata la costituzione di un presidio
stabile e altamente specializzato presso il Dipartimento Programmazione che accompagna
i beneficiari e li supporta nella rimozione delle criticità”. Una misura questa
che rappresenta un modello di gestione di processi complessi che l’amministrazione
regionale potrà mettere in campo immediatamente dopo l’approvazione del Programma
Operativo 14/20 per assicurare un pronto avvio delle azioni finalizzate a dare attuazione
all’agenda urbana delle città e a alla politica di sviluppo delle aree interne.
La presentazione alla Commissione europea dei Grandi progetti del settore trasporti:
le due metropolitane, a Cosenza e a Catanzaro, e il collegamento viario Gallico-
Gambarie sono stati approvati dalla Commissione, la gara per la realizzazione della
metropolitana di Catanzaro e quella per il collegamento Gallico-Gambarie sono state
aggiudicate mentre la gara per la realizzazione della metropolitana di Cosenza è
in corso. E’ stata anche aggiudicata la gara per la realizzazione del progetto
di sviluppo della banda larga in Calabria che consentirà di raggiungere circa 200
Comuni.
Ancora, l’attenzione posta allo sviluppo del Porto di Gioia Tauro, quale snodo
nevralgico del sistema della mobilità calabrese e volano di crescita economica della
Regione. “L’APQ, sottoscritto a settembre del 2010 – ha proseguito Mancini – ha
posto obiettivi sfidanti e, nonostante necessiti di essere rivisto alla luce degli
scostamenti registrati nei cronoprogrammi di alcune iniziative e delle nuove dinamiche
del mercato, ha consentito di avere una visione prospettica sulle infrastrutture
da sviluppare e sulla politica di attrazione degli investimenti privati da porre
in essere”.
Inoltre, sono state destinate risorse ingenti per la riqualificazione degli edifici
scolastici e per dotare le scuole di laboratori attrezzati per lo sviluppo delle
competenze linguistiche e matematiche “al fine di consentire ai nostri ragazzi –
ha aggiunto l’assessore – di avere a disposizione ambienti sicuri e confortevoli
e poter usufruire delle dotazioni didattiche necessarie a sviluppare le loro attitudini”.
Un altro settore in cui si registra una buona performance di attuazione è quello
dell’efficienza energetica, le misure di risparmio energetico e in particolare
gli interventi di risparmio nell’illuminazione pubblica hanno riguardato un numero
considerevole di Comuni e quelle rivolte allo sviluppo delle fonti rinnovabili hanno
avuto una ricaduta fortemente positiva sul territorio intervenendo su edifici adibiti
a scuole, università, ospedali. “Questi interventi – ha detto Mancini – interpretano
l’esigenza di una crescita sostenibile e fondata su infrastrutture funzionali e
attuano quelle che sono priorità della prossima programmazione”.
Infine, la rimodulazione del fondo di controgaranzia costituito a fine 2009 in maniera
più aderente alle esigenze delle imprese, la costituzione del mezzanino e del fondo
FEI sono tutte misure attraverso le quali la regione, previa concertazione con le
organizzazioni datoriali e il confronto con il partenariato tutto del Comitato di
Sorveglianza ha cercato di sostenere il tessuto imprenditoriale calabrese.
IL GIUDIZIO DEI RAPPRESENTANTI DELLA COMUNITÀ EUROPEA E DEL MISE
“La Calabria è un bel pezzo di Europa e merita grande attenzione. Bisogna dare atto
che il metodo seguito dalla Regione attraverso un lavoro di cooperazione con la Comunità
Europea e il Mise ha dato buoni risultati e ha consentito di rimettere in pista il
Por”. Lo ha dichiarato questa mattina Andrea Murgia, referente della Dg Regio che
ha poi spronato ad andare avanti. “Rimangono 18 mesi e bisogna fare presto – ha detto
– bisogna accelerare le procedure di aggiudicazione dei lavori, concentrandosi soprattutto
sui Grandi Progetti che sono una parte consistente del Programma”. Sulla stessa linea
anche Sergio Scicchitano, del Dipartimento Politiche Sviluppo: “Registriamo l’impegno
profuso sia nella qualità che nella qualità dei progetti” ha affermato. “La task
force ministeriale più volte nel corso dell’ultimo anno ha effettuato sopralluoghi
in Calabria e ha potuto constatare lo stato dei lavori e toccare con mano cosa stiamo
finanziando”. L’auspicio è quello di continuare su questa strada anche per Carlo
Neri, coordinatore della task force composta da rappresentanti del Mise e dell’Ue
che collabora con la Regione nell’attuazione del Por. “Bisogna accelerare sulla spesa
per non rischiare di vanificare il lavoro fin qui svolto”.
IL SUPERAMENTO DELLE CRITICITÀ
Nella sua disamina l’assessore Mancini non ha sottaciuto il fatto che la forte azione
di impulso impressa al Programma dal 2010 non si è tradotta, in particolare in alcuni
settori strategici, in realizzazioni concrete. “E’ vero che la regione ha adempiuto
a tutti i complessi atti amministrativi di competenza, per esempio per la realizzazione
delle due metropolitane – ha detto – ma è anche vero che non è pensabile, quando
ormai mancano solo diciotto mesi alla chiusura del Programma, che i lavori possano
essere conclusi entro il 2015. La regione certamente, assicurerà il completamento
delle due infrastrutture con risorse della programmazione 14/20, ma ciò non ci esime
dal fare una riflessione sui fattori interni ed esterni che incidono sul ciclo di
realizzazione di un’opera pubblica, a partire dalla fase di progettazione per poi
passare a quella di gestione della gara e di cantierizzazione, i cui tempi, ulteriormente
dilazionati da eventuali ricorsi in sede giudiziaria, non sempre sono compatibili
con il ciclo di vita di un Programma comunitario. Il supporto al tessuto imprenditoriale
non è stato particolarmente incisivo sulle difficoltà delle imprese stesse, verosimilmente
a causa della scarsa aderenza delle misure di aiuto previste dal Programma rispetto
alla situazione di crisi perdurante cui si sono aggiunte, a volte, lungaggini amministrative”.
Le cause del ritardo nell’avanzamento della spesa sono state oggetto di diverse
analisi nel corso dei mesi che hanno evidenziato, sia per le operazioni a titolarità
che per quelle a regia, carenze proprio nel passaggio dalla fase attuativa a quella
realizzativa, tra le quali, ha ricordato Mancini, i tempi tra l’indizione degli
avvisi e l’approvazione delle graduatorie, una progettualità non sempre all’altezza
e necessitante di continui aggiustamenti, un’eccessiva frammentazione degli interventi
e un’assenza di collegamenti efficaci tra le diverse strutture amministrative coinvolte
(tra la Regione e i beneficiari, tra i beneficiari e le amministrazioni demandate
al rilascio dei pareri).
“La Regione, di fronte a tali carenze – ha spiegato Mancini – ha posto in essere
diverse misure, finalizzate al loro superamento. Chiaramente, l’incisività di
queste azioni ha dovuto tenere conto della struttura e degli obiettivi del Programma,
della necessità di preservarne l’impianto strategico e di rispettare gli impegni
già assunti con il territorio. Quest’opera è stata attuata tenendo, inoltre,
in considerazione le indicazioni provenienti dalla Commissione europea e dal Governo
centrale, che, nel frattempo, concordavano un vasto intervento di ridefinizione e
concentrazione delle priorità nell’utilizzo delle risorse comunitarie. L’attivazione
del Piano di Azione Coesione ha consentito di creare una programmazione parallela
in cui poter attuare tutte quelle procedure ritenute strategiche dall’Amministrazione
regionale, ma i cui ritardi non garantivano il rispetto della tempistica dettata
dai Regolamenti. Contemporaneamente, il Programma veniva concentrato, tenendo conto
dei limiti sopraccitati, sulle priorità del PAC (Agenda digitale e Istruzione, in
particolare).
La riduzione delle procedure senza che le stesse venissero tagliate ma solo allocate
in un programma parallelo e la concentrazione delle risorse ha avuto i suoi effetti:
oggi, gli impegni giuridicamente vincolanti superano la dotazione del POR”.
Questo risultato è stato conseguito con l’attuazione di puntuali azioni amministrative:
una maggiore attenzione alle procedure in criticità; un più assiduo monitoraggio
delle operazioni, attuato attraverso periodiche sessioni di incontri con i Settori
responsabili, che, in diverse occasioni, hanno coinvolto anche i rappresentanti delle
Istituzioni comunitarie e nazionali; la costituzione della task-force ministeriale;
il rafforzamento del presidio presso le strutture competenti all’assegnazione di
contributi nel campo della valorizzazione dei beni culturali e del turismo.
L’ACCELERAZIONE DELLA SPESA
“L’aumento degli impegni costituisce – ha spiegato Mancini – il primo passo e la
condizione ineludibile per l’avanzamento della spesa, la quale, anche nell’ultimo
anno, ha registrato una performance sufficiente a superare il target n+2. Abbiamo
ancora diciotto mesi per conseguire il pieno utilizzo della dotazione a nostra disposizione
e per trasformare gli impegni in spesa”. L’accelerazione della spesa è legata
ad una serie di misure che la Regione ha già avviato. La prima è costituita dall’assistenza
tecnica ai beneficiari diversi dalla Regione. A breve saranno operative le task-force
territoriali che forniranno una forma più sostenuta di supporto ai beneficiari.
Ciò consentirà, inoltre, di avere un presidio sul territorio e un costante afflusso
di informazioni, utili ad operare le scelte necessarie ad orientare gli sforzi verso
gli interventi giudicati funzionali al pieno utilizzo delle risorse. Il nuovo servizio
sarà pienamente operativo dal primo luglio e nella fase di avvio coinvolgerà gli
interventi dei PISU e dei trasporti che, insieme, rappresentano il 50% della dotazione
finanziaria delle operazioni a regia regionale.
LA SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI
Mancini ha poi evidenziato il superamento delle criticità sul sistema di gestione
e controllo che avevano portato alla sospensione dei pagamenti. “Abbiamo da poco
ricevuto il verbale della visita effettuata a dicembre dagli auditors comunitari.
Ebbene, il sistema regionale è passato da un giudizio di funzionalità estremamente
severo e negativo ad un giudizio positivo che spero consenta in tempi brevi di uscire
dall’emergenza finanziaria in cui, dal 2010, abbiamo dovuto operare, in costante
supplenza delle risorse comunitarie”.
LA PROGRAMMAZIONE 2020
L’assessore ha affermato che è necessario puntare a interventi più consistenti,
in ambiti più concentrati. “Questo richiede scelte coraggiose, rischiose, a volte
impopolari – ha detto – che scontentano le richieste, anche del tutto legittime,
di portatori di interesse di coprire tutti gli ambiti di intervento, tenuto anche
conto del fatto che le risorse comunitarie sono diventate, progressivamente, quasi
le uniche disponibili per una serie di interventi assolutamente necessari. Come decisori
pubblici, insieme a tutta una serie di attori istituzionali e non, stiamo cercando
di lavorare in questa direzione, utilizzando il confronto e l’argomentare come
procedura, coagulando il patrimonio di conoscenze disperse fra una moltitudine di
soggetti, raccogliendo evidenza empirica su ciò che funziona e sulle preferenze
dei gruppi e degli individui. Dobbiamo, però, a mio avviso, compiere uno sforzo
aggiuntivo nell’informare, in maniera chiara, la società calabrese su ciò che
è possibile fare e sui differenti risultati, e trade-off, associati a scelte e percorsi
di sviluppo che soddisfano preferenze diverse. E’ questo un passaggio fondamentale
per giungere a scelte informate e condivise circa il futuro della nostra regione.
Le sfide per il futuro – ha concluso Mancini -sono già fissate”.