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Flc Cgil Calabria, inchiesta “Diacono”, oltraggio ai cittadini onesti

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L’inchiesta “Diacono” condotta dalla procura di Vibo Valentia, relativa ad una presunta compravendita di diplomi e altri titoli scolastici e che vedrebbe coinvolti alti funzionari dell’amministrazione scolastica ci lascia sgomenti.
La Calabria è, ormai da tempo, una regione dove l’onestà, la trasparenza e la rettitudine di migliaia di cittadini, la stragrande maggioranza per quello che ci riguarda, subiscono l’offesa e l’oltraggio da parte di chi commette reati di vario tipo principalmente riconducibili ad unica matrice: quella ‘ndraghetista e della massoneria deviata.
Mai, oggi, ci saremmo aspettati che questo diabolico vortice dell’illegalità, dei facili guadagni e dei falsi profitti avrebbe inghiottito il mondo della conoscenza. Un mondo che più di ogni altro ci sforziamo a rappresentare in una terra che sembra non avere più vie d’uscita.
Un mondo che più di ogni altro dovrebbe essere intoccabile, lasciato fuori, come una nazione neutrale in tempo di guerra, dagli affari loschi compiuti a carico di inqualificabili soggetti.
Se le indagini dovessero confermare quanto contestato dalla procura di Vibo, anche solo in una minima parte, ci troveremmo difronte alla più grande crisi e sconfitta culturale che la nostra regione abbia mai vissuto, crisi ancora di più aggravata da uno dei momenti più drammatici che la Calabria sta attraversando.
I colpevoli dovranno rispondere davanti alla legge dei reati commessi soprattutto ai danni delle future generazioni, dei nostri figli e dei loro.
A chi, invece, dovesse risultare totalmente estraneo in tutta questa triste e vergognosa vicenda, va sin d’ora la nostra piena solidarietà. Abbiamo piena fiducia nel lavoro dei magistrati e ci auguriamo davvero che, anche se nello sconforto più totale, possa rappresentare uno spartiacque verso una nuova stagione che metta al centro dell’agire umano i valori universali che i padri della democrazia, del pensiero e della giustizia ci hanno sempre insegnato a perseguire.