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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Fiumara “Tuccio” Melito Porto Salvo, popolazione allarmata Conseguenze disastrose se la piena spazza via la condotta del gas. Sulla questione interviene A.N.CA.DI.C ed il Comitato spontaneo "Torrente Oliveto"

Fiumara “Tuccio” Melito Porto Salvo, popolazione allarmata Conseguenze disastrose se la piena spazza via la condotta del gas. Sulla questione interviene A.N.CA.DI.C ed il Comitato spontaneo "Torrente Oliveto"
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Riceviamo e pubblichiamo

Scrivo quale Referente unico dell’A.N.CA.DI.C, associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico e l’ambiente salubre e la viabilità, per chiedere a codeste spettabili Istituzioni un URGENTISSIMO intervento a tutela della popolazione e dei beni esposti di Melito di Porto Salvo, minacciati dall’elevato rischio che da molti anni rappresenta la fiumara “Tuccio” di Melito di PS a partire dalla contrada Lacco verso valle, rischio che giorno dopo giorno aumenta sempre di più sia per gli interventi tampone che sono stati eseguiti, sia per la presenza di ostacoli nel letto della fiumara completamente ostruito che negli anni addietro ha favorito la rottura di circa 70 metri di un muro d’argine in calcestruzzo e lo scalzamento di altri tratti di muro verosimilmente privi di fondazione e provocato ingenti danni alle colture. Verso valle, il ponte di Prunella è completamente a rischio e in caso di inondazione alta è la probabilità che l’intero quartiere della frazione Pallica, ove vivono circa un migliaio di persone andrebbe portato via dalla piena della fiumara.

Ancora a valle si registrano tratti di muro che la fiumara ha interamente coperto e il tratto della fiumara si restringe ad imbuto. Il letto della fiumara si è innalzato ed è più alto dei terreni adiacenti di circa mt.1,00/1,50, quindi si sarebbe allargato. Nella fiumara paradossalmente passa trasversalmente la condotta del gas ad una profondità di circa 15 metri che a seguito dell’azione erosiva delle copiose piogge verrebbe spazzata via e non vogliamo nemmeno immaginare le conseguenze disastrose per la popolazione. Bisogna verificare chi abbia autorizzato tale incomprensibile posa in opera in alveo. Non possiamo certo dimenticare l’evento alluvionale, noto come alluvione di ottobre, che si è registrato il 1° ottobre 1971 – a Melito Porto Salvo (Fiumara di Melito) che ha registrato danni gravi a case in centro abitato e distruzione di case rurali.

Trattandosi di intervento importante a salvaguardia della popolazione ci siamo permessi di interessare alcune delle più alte Cariche dello Stato affinchè, sebbene gli interventi a salvaguardia della pubblica e privata incolumità devono essere adottati dalle Amministrazioni locali, aiutino queste ultime anche con finanziamenti, previo presentazione della relativa documentazione progettuale, negli urgenti e non più prorogabili interventi da eseguire per eliminare pericoli preesistenti e quelli prevedibili a seguito di piogge particolarmente intense e prolungate. A nostro avviso, in primis eseguire l’intervento di scolmo della fiumara e il rifacimento dei muri crollati e quelli pronti a cadere e previo una ricognizione tecnico/geologica dello stato dei luoghi eseguita anche con rilievi aerofotogrammetrici individuare i tratti con maggiore criticità ed includerli in una scala prioritaria di interventi da eseguirsi e ripristinare i confini tra proprietà privata e quella demaniale.

Le nostre fiumare, presenti nel territorio di Reggio e Provincia e non solo, sono in stato di completo abbandono e fanno paura, ma la pericolosità della fiumara “Tuccio” terrorizza e le condizioni di pericolo e di rischio connesse alle alluvioni non fanno dormire sonni tranquilli alle popolazioni che sanno benissimo che prima o poi un torrente caricato dagli acquazzoni scenderà dai monti al litorale per riprendersi il suo antico e naturale alveo occupato dalla dissennata opera dell’uomo, non soltanto con le costruzioni abusive, ma anche con quelle autorizzate, perciò rinnoviamo a tutte le Istituzioni in indirizzo, per la parte di competenza, l’accorato appello che si intervenga con immediatezza per bonificare e mettere in sicurezza la Fiumara in questione.

Non è ammissibile che sebbene questa “spada di Damocle” da anni pendente, sotto gli occhi di tutti, sul capo della popolazione melitese chi di competenza ancora non adotti provvedimenti di definitiva messa in sicurezza della fiumara. Pertanto si chiede alle Istituzioni competenti di accertare quali iniziative i soggetti degli enti preposti abbiano adottato al fine di assolvere alle incombenze legate alla gestione e alla vigilanza dei luoghi oggetto di trattazione e prendere i dovuti provvedimenti di legge nei confronti degli Enti inadempienti. In aggiunta a quanto precede si ritiene necessario la urgente revisione del piano comunale di protezione civile, di cui non si conosce l’esistenza, né se questo scenario di rischio per eventi idrogeologici e idraulici sia stato considerato nelle analisi dei rischi.

Il Sindaco del Comune di Melito PS attraverso alcune emittenti televisive ha in questi giorni esternato forti preoccupazioni per il potenziale pericolo cui è esposta la popolazione e definendo la fiumara Tuccio “una bomba ad orologeria” ha fatto sapere che chiederà l’intervento di S.E. il Signor Prefetto della Provincia di Reggio Calabria. Concludiamo sottolineando che gli interventi dovranno eseguirsi per oggi e non per domani e non vorremmo che mentre il medico studia il malato se ne va.

Vincenzo CREA
Referente unico dell’A.N.CA.DI.C e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”