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Finisce l’esperienza di Governo di Jole Santelli, la parlamentare calabrese rassegna le dimissioni

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Dopo le polemiche dei giorni scorsi e le rassicurazioni sulla sua condotta, Jole Santelli ha rassegnato le dimissioni da sottosegretario al Lavoro. In passato aveva annunciato di aver consegnato la lettera a Berlusconi, oggi l’ufficializzazione in coerenza con il suo passaggio in Forza Italia

Finisce l’esperienza di Governo di Jole Santelli, la parlamentare calabrese rassegna le dimissioni

Dopo le polemiche dei giorni scorsi e le rassicurazioni sulla sua condotta, Jole Santelli ha rassegnato le dimissioni da sottosegretario al Lavoro. In passato aveva annunciato di aver consegnato la lettera a Berlusconi, oggi l’ufficializzazione in coerenza con il suo passaggio in Forza Italia

 

ROMA – Jole Santelli ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di sottosegretario al Lavoro del governo Letta. Lo ha annunciato in una dichiarazione la stessa parlamentare. «Tale atto è ovvia conseguenza della mia adesione a Forza Italia e della mia assoluta condivisione delle idee e del progetto di Silvio Berlusconi», ha spiegato brevemente la parlamentare.
Negli scorsi giorni la Santelli si era affidata a Facebook per mettere a tacere le polemiche che erano sorte riguardo il suo incarico al Governo (LEGGI). In quell’occasione la parlamentare calabrese scrisse: «Aspettate qualche giorno o qualche ora, c’è chi come me ha già traslocato negli uffici della Camera lasciando le stanze dei ministeri».
I giorni sono trascorsi e oggi la Santelli ha rassegnato le dimissioni uscendo ufficialmente dal Governo Letta.
Sempre in relazione a ciò la Santelli aveva precisato che «è chiaro che chi ha scelto di stare in FI non può rimanere al governo con Enrico Letta, il Pd ed Ndc. Le dimissioni formali sono atto politico più di partito che personali. O meglio il momento in cui formalizzarle riguarda le scelte che effettuerà FI. D’altronde è ovvio che in questo momento il punto politico è solo quello della formalizzazione della fine del governo delle Larghe Intese e l’inizio del governo a quasi completa trazione Pd. Altra, invece, la posizione dei Presidenti di Commissione. Non riesco davvero a comprendere per quale motivo chi ha aderito a FI dovrebbe lasciare le presidenze delle Commissioni parlamentari. Non capisco quale precedente possa essere citato o quale logica politica sia sottesa a tale pretesa».