“Occorre guardare con sempre maggiore attenzione alla filiera del Peperoncino Piccante Calabrese. Verifico con estremo interesse che imprese della regione, dalla provincia di Cosenza a quella di Reggio Calabria, si dedicano con passione e dedizione alla coltivazione di questo ortaggio che rappresenta una delle eccellenze agricole della nostra terra, con una sua identità specifica e inimitabile”. Lo ha affermato l’on. Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd della Commissione Agricoltura alla Camera, sabato 8 agosto, nel corso del convegno che si è tenuto a Melicucco (Rc), proprio sul tema della filiera tutta calabrese del Peperoncino Piccante. “Dobbiamo incentivare una filosofia che guarda alla valorizzazione massima delle materie prime agricole calabresi – ha osservato Oliverio – nell’ambito di una catena alimentare, dall’artigianato all’industria, impegnata nei comparti dei salumi, dei formaggi, delle conserve. Così facendo genereremo sviluppo sostenibile e posti di lavoro. Penso anche – ha aggiunto il parlamentare calabrese rivolgendosi ai rappresentati della Regione presenti all’incontro – alla possibilità, da realizzare in tempi rapidi, di ottenere una Igp o una Dop che possano esaltare la cultura piccante della nostra terra. Una cultura che tutti ci riconoscono, ad ogni livello e in ogni luogo. Parlare di piccante significa richiamare le tradizioni agroalimentari e gastronomiche della Calabria, e dobbiamo partire da questo punto di riferimento certo per incentivare l’intera catena, realizzando tutte le possibili sinergie positive”.
Ringraziando poi gli amministratori locali che hanno partecipato al convegno, e con particolare riferimento i sindaci di Melicucco e di Roggiano Gravina, l’on. Oliverio ha affermato: “Sono lieto dell’attenzione crescente che a livello locale si dimostra per l’agricoltura. I sindaci possono svolgere un ruolo primario nel sostegno a tutte le aziende, di produzione e di trasformazione, impegnate nella filiera del Peperoncino Piccante così come in altri comparti agricoli. Sono con voi e ritenetemi a disposizione per ogni proficua azione politica volta alla valorizzazione e promozione massima dei territori. Né voglio dimenticare il ruolo delle associazioni di categoria, ed anche della comunicazione professionale, rispetto alla costruzione di un sistema agroalimentare che sia in grado di proporsi, ogni giorno di più, come leva di sviluppo sostenibile e come motore per la generazione di quei posti di lavoro che continuano a mancare. Le aziende che ho conosciuto qui oggi vedono quali protagonisti molti giovani: un fenomeno sociale, questo, che dobbiamo cogliere in tutta la sua rilevanza strategica”.
“Chiudo con un accenno – ha infine sottolineato Nicodemo Oliverio – alla sacrosanta battaglia contro il falso Made in Italy. Anche la nostra economia subisce danni rilevantissimi dal falso Made in Calabria, a partire dal Peperoncino Piccante che giunge in quantità enormi da Paesi ExtraUe. Dobbiamo tutti assieme scongiurare il pericolo che culture agroalimentari radicate e antiche vengano distrutte da prodotti spacciati come calabresi, ma che in verità non lo sono, appunto perché a base di materie prime importate che, come hanno anche spesso dimostrato indagini della magistratura e delle forze di polizia competenti, possono nascondere anche seri pericoli per la salute e la sicurezza alimentare. Da un lato i consumatori hanno il diritto di scegliere in modo assolutamente trasparente, partendo da una valutazione chiara delle etichette, dall’altro i produttori che investono sul vero Made in Calabria hanno il diritto che i loro sforzi vengano adeguatamente riconosciuti e premiati”.