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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Fiducia, Bossi avverte il Pdl «la Lega può votare no»

Fiducia, Bossi avverte il Pdl «la Lega può votare no»

| Il 08, Set 2010

Il Senatùr: «Andare alle elezioni al più presto. Governo tecnico? Portiamo 10 milioni di persone a Roma»

Fiducia, Bossi avverte il Pdl «la Lega può votare no»

Il Senatùr: «Andare alle elezioni al più presto. Governo tecnico? Portiamo 10 milioni di persone a Roma»

 

ROMA – La via maestra per uscire dalla difficile situazione politica «resta quella delle elezioni». Umberto Bossi, conversando con i cronisti alla Camera, ribadisce la posizione della Lega. Ma in che modo è possibile andare subito al voto? Le possibilità sono due, spiega il ministro per le Riforme: «Se ci sono le dimissioni di Berlusconi o se c’è un voto contrario» sui 5 punti. E a chi gli chiede se, dunque, ci sia la possibilità che la Lega non voti la fiducia, il Senatùr replica: «Ci sono anche queste possibilità…». In un’eventualità del genere, però, come spieghereste ai cittadini la vostra scelta? «Al di là di quello che dice Fini, i nostri elettori sono padani e vogliono la Padania libera». A proposito di ipotesi alternative, poi, Bossi è categorico: «Non hanno il coraggio di fare un governo tecnico contro il Paese. Altrimenti portiamo 10 milioni di persone a Roma. Le elezioni le abbiamo vinte noi. Per me la via d’uscita resta il voto». Il leader del Carroccio commenta anche l’intervento di Fini in tv, durante il TgLa7 di Mentana: «Ognuno si fa uccidere dall’elettorato come vuole». Tra l’altro, Bossi risponde con una pernacchia alla decisione del presidente della Camera di non dimettersi. E l’incontro con Napolitano di cui si parla? «Lo vedremo tra 3-4 giorni. Prima devo andare in montagna (al Monviso per la festa dei popoli padani, ndr)».
BERLUSCONI IN AULA – Intanto, sempre a proposito della crisi nella maggioranza dopo lo strappo dei finiani – che però continuano a ripetere che sono pronti a votare la fiducia sui cinque punti – Silvio Berlusconi ha deciso di riferire in aula alla Camera a fine settembre in un giorno tra il 28 e il 30. Lo ha reso noto il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. Il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ha spiegato successivamente che al termine dell’intervento del premier ci sarà un voto di fiducia.

PRESUNTA INCOMPATIBILITA’ DI FINI – Cicchitto ha poi detto che è stato posto alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio il tema dell’incompatibilità del presidente dell’Assemblea, Gianfranco Fini, in quanto non più considerato dal Pdl «super partes». Immediata la replica di Fini: «Ne prendo atto, non è una questione relativa a compiti e funzioni della conferenza dei capigruppo, per questo non considero necessario dare alcuna risposta in questa sede».

COMMENTI – Il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, dà un giudizio positivo sul fatto che ci sia «un passaggio parlamentare» sulla situazione politica del Pdl. Anche il presidente dei deputati finiani, Italo Bocchino, definisce «una splendida occasione» l’intervento di Berlusconi a Montecitorio: «Noi potremo dimostrare la nostra coerenza alla maggioranza e il nostro sostegno al governo». Sull’ipotesi che il premier possa chiedere le dimissioni di Fini da presidente della Camera, Bocchino aggiunge: «Sarebbe un vulnus gravissimo. E non sarebbe costituzionalmente possibile». Intanto in una nota congiunta i finiani Andrea Ronchi, ministro per le Politiche europee, Adolfo Urso, vice ministro allo Sviluppo economico, e il sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli comunicano che non parteciperanno «all’odierna riunione dell’ufficio di presidenza per una ragione di stile, di opportunità e di merito in quanto resta irrisolta la questione politica determinatasi nella riunione dell’ufficio di presidenza del Pdl del 29 luglio scorso, presa con il nostro voto contrario. Ribadiamo altresì la nostra piena lealtà e fiducia nei confronti del governo e del patto preso con gli elettori».