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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Fiamma Tricolore celebra la battaglia di Melissa

Il 29 ottobre del 1949 i cittadini insorsero contro la mancata applicazione dei decreti sul latifondo

Fiamma Tricolore celebra la battaglia di Melissa

Il 29 ottobre del 1949 i cittadini insorsero contro la mancata applicazione dei decreti sul latifondo

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Era il 29 ottobre del 1949. Il Ministro dell’Agricoltura Fausto Gullo, noto politico calabrese, aveva emanato qualche anno prima i decreti sul latifondo che sarebbero dovuti essere assegnate ai contadini se rimaste incolte. A quasi 5 anni dall’emanazione dei decreti, grazie anche alla tenace opposizione della lobby dei proprietari terrieri – cui appartenevano soprattutto nobili, professionisti riciclati in politica e le grandi famiglie mafiose -, non faceva alcun passo avanti. A Melissa i cittadini presero i forconi e si portarono sul Fondo del barone Berlingeri dove furono affrontati e violentemente repressi dalle cosiddette forze dell’ordine di allora.
A perdere la vita un ragazzino di 15 anni, Giovanni Zito, una ragazza, Angelina Mauro, ed il Segretario della Sezione del Movimento Sociale Italiano, nonché delegato del sindacato Cisnal, Giovanni Nigro. Avete letto bene: proprio un “fascista”, non uno iscritto al Pci o un “coltivatore diretto bianco”, ma proprio un rappresentante del partito, allora, di Michelini, Almirante e Borghese. Un operaio, un proletario, che si batteva per la sua gente e si esponeva in prima persona lottando contro i soprusi ed il malaffare imperante. Nonostante ciò la “lotta per la terra” a Melissa assurse a simbolo dell’internazionalismo socialista e comunista.
Noi Missini, per anni, abbiamo celebrato questo Martire quasi in silenzio, poi arrivarono i tanti rivoli che fecero di questa ricorrenza una occasione di fare passerella, così oggi abbiamo deciso di celebrare ed omaggiare Giovanni non sui campi di Melissa bensì in tante piccole cerimonie nelle nostre sedi e nei nostri paesi, e nondimeno Egli, umile Lavoratore e Militante, rimarrà sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti ad indicarci una via che, ormai sempre più spesso, anche quanti millantano le stesse nostre radici comunitarie ed ideali, dimenticano, e che solo chi ha onestà intellettuale e libertà di pensiero ci riconoscono. Questi siamo e per quanto facciamo e diciamo vorremmo fossimo ricordati, maledetti, amati, condannati, osannati, perseguitati o tutto ciò che voialtri decidiate meritiamo.

Natale GIAIMO, Portavoce Fiamma Tricolore Calabria