Festa della Liberazione a Siderno. Targhe in memoria degli antifascisti Giacomo Matteotti e Antonio Gramsci
Apr 21, 2024 - redazione
Festa della Liberazione a Siderno.
Targhe in memoria degli antifascisti Giacomo Matteotti e Antonio
Gramsci.
Nel corso della celebrazione del 25 Aprile, l’Anpi Sezione “Silvestra Tea Sesini”,
in collaborazione con il Comune di Siderno, scoprirà due targhe nelle vie Giacomo
Matteotti e Antonio Gramsci, dotate di un codice QR, contenenti le relative
biografie.
La prima è in memoria dei cento anni dalla morte di Giacomo Matteotti, martire
dello squadrismo fascista.
Nato a Fratta Polesine (Rovigo) nel 1885, ucciso da sicari fascisti a Roma nel
1924. Possidente terriero illuminista, avvocato, sindaco di Villamarzana,
consigliere provinciale di Rovigo. Esponente di spicco del Partito socialista, eletto
nel 1919 alla Camera dei deputati. Nel 1922 promuove la costituzione del Partito
socialista unitario divenendone segretario nazionale. Intransigente antifascista,
difensore dei braccianti agricoli poveri, più volte minacciato e aggredito da gruppi
fascisti, ostacolato nella professione forense e nell’attività parlamentare.
Affermatosi il fascismo, nel 1924 alla Camera dei deputati pronuncia una
documentata requisitoria (acquisita agli atti del Parlamento) sulle violenze
fasciste contro i candidati socialisti, comunisti, repubblicani, liberali progressisti.
Sul giornale Il popolo d’Italia Mussolini scrive immediatamente che è necessario
“dare una lezione al deputato del Polesine”. L’invito è prontamente accolto e il
10 giugno ’24, a Roma, un quintetto fascista aggredisce e rapisce Matteotti in
Lungotevere Arnaldo da Brescia. Caricato a forza su una macchina, il
parlamentare socialista viene ucciso a coltellate dopo ripetute percosse. Le
spoglie verranno trovate, occultate in un boschetto di Riano Flaminio, solo il 15
agosto. Riconosciuti e processati a Chieti due anni dopo, i fascisti omicidi confessi
– difesi dal braccio destro di Mussolini, Roberto Farinacci – ebbero miti condanne,
uscendo poco dopo di prigione (https://www.anpi.it/biografia/giacomomatteotti).
La seconda è dedicata ad Antonio Gramsci, martire della violenza fascista.
Nato ad Ales (Cagliari) nel 1891 è tra i fondatori del Partito comunista italiano.
Fatto arrestare da Mussolini muore nel 1937, dopo 11 anni di prigione.
Di salute cagionevole fin dall’infanzia, vince una borsa di studio per l’Università
di Torino, studiando in lettere e filosofia. Nel 1913 aderisce al Partito socialista
del quale diventa, nel ’17, segretario della sezione torinese. Affascinato dal
pensiero e dall’opera di Lenin, in Russia, nel 1919 promuove la formazione della
corrente comunista nel Partito socialista, dalla quale, nel 1921, nasce il Partito
comunista d’Italia. Direttore del quotidiano L’Ordine nuovo, nel ’22 è
componente dell’Esecutivo dell’Internazionale comunista. Si sposa a Mosca; avrà
due figli per i quali, dal carcere italiano, scriverà una serie di commoventi favole
pubblicate con il titolo L’albero del riccio. Rientrato in Italia, è eletto deputato
per il collegio Veneto e segretario generale del Partito comunista.
Nel 1926 viene arrestato dalla polizia fascista nonostante l’immunità
parlamentare, il re e Mussolini sciolgono la Camera dei deputati, mettendo fuori
legge i comunisti. Gramsci e tutti i deputati comunisti sono processati e confinati:
Gramsci nell’isola di Ustica e successivamente nel carcere di Civitavecchia e Turi.
Non essendo adeguatamente curato è abbandonato al lento spegnimento fra
sofferenze. Muore nel 1937, dopo 11 anni di prigione, senza aver mai rivisto i
figlioletti. Negli anni della reclusione scrive 33 quaderni di studi filosofici e
politici, definiti una delle opere più alte e acute del secolo; pubblicati da Einaudi,
nel dopoguerra, sono noti universalmente come i Quaderni dal carcere, tradotti
in tutte le lingue più importanti (https://www.anpi.it/biografia/antonio-gramsci)
Con l’iniziativa commemorativa, l’Anpi intende promuovere e valorizzare, in
questi tempi difficili per i diritti umani e anche per la libertà di stampa, la
conoscenza e lo studio del pensiero di due figure, prestigiose e coraggiose, che
sacrificarono la loro vita per gli ideali della Resistenza, sublimati nell’Italia
democratica e antifascista.
Siderno 20/4/2024.
Anpi – Sezione “Silvestra Tea Sesini”- Siderno (RC)