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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 24 APRILE 2024

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Fausto Siclari dopo l’assoluzione, “Boomerang che colpisce Biasi e gli regala una misera figuraccia” Lettera aperta ai cittadini dell'ex presidente del Consiglio Comunale, " Io ho aspettato, in silenzio assoluto, che a pronunciarsi fosse l'Istituzione adita per l'accertamento della verità dei fatti"

Fausto Siclari dopo l’assoluzione, “Boomerang che colpisce Biasi e gli regala una misera figuraccia” Lettera aperta ai cittadini dell'ex presidente del Consiglio Comunale, " Io ho aspettato, in silenzio assoluto, che a pronunciarsi fosse l'Istituzione adita per l'accertamento della verità dei fatti"

Riceviamo e pubblichiamo

Carissimi concittadini,
come già riportato da alcuni organi di stampa, Venerdì 12 u.s. il Tribunale di Palmi si è pronunciato nel procedimento penale conseguente alla denuncia presentata dall’attuale Sindaco della nostra Città, Rocco Biasi, in mio danno. “Abuso d’ufficio” e “Falso” i reati ascritti dai quali sono stato ASSOLTO, rispettivamente, PERCHE’ IL FATTO NON SUSSISTE E PER NON AVER COMMESSO IL FATTO.
La vicenda risale al 28 dicembre del 2016 quando in qualità di Presidente del Consiglio Comunale votai contro una mozione presentata in Consiglio Comunale dall’allora Consigliere Comunale di minoranza Biasi (per questo l’ipotesi di reato per abuso d’ufficio) con la quale pretendeva che il Sindaco pro tempore di Taurianova, Ing. Fabio Scionti, recuperasse il 50% dell’indennità assessorile percepita dal sottoscritto dall’Agosto 2006 a Febbraio 2007 (periodo in cui era proprio Biasi il Sindaco di Taurianova) poichè la stessa indennità, percepita al 100%, spettava invece, a suo dire, al 50% non essendo il sottoscritto, in quello stesso periodo e sempre a suo dire, in aspettativa dall’attività lavorativa presso l’ASP per incarico istituzionale. L’ASP di R.C., in qualità di datore di lavoro, all’epoca attestò, contrariamente a quanto asserito dal Biasi, che il sottoscritto nel periodo di interesse era in aspettativa. Biasi denunciò, non contento, che a parer suo l’attestazione fosse falsa (qui l’ipotesi di reato per falso) trascinando, così, nel procedimento anche due funzionari ASP conosciuti da tutti come PERSONE PERBENE E DEGNE DEL MASSIMO RISPETTO, naturalmente oggi anch’essi ASSOLTI PERCHE’ IL FATTO NON COSTITUISCE REATO.
La mistificazione della realtà, supportata dallo strumentale, distorto e artefatto utilizzo di documentazione archiviata nel suo studio legale, in quanto mio avvocato difensore in un precedente procedimento dal quale anche allora sono stato assolto, ha fatto si che Biasi riuscisse a trascinarmi in Tribunale.
Io ho aspettato, in silenzio assoluto, che a pronunciarsi fosse l’Istituzione adita per l’accertamento della verità dei fatti. Ho aspettato questo momento con la fiducia di sempre nella Giustizia, nella piena consapevolezza che il tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi per me e, contestualmente, si rivelasse come un boomerang per il denunciante, ora smascherato, nella sua fantasiosa e artificiosa ricostruzione dei fatti, da un Collegio di Giudici che ne hanno disintegrato l’intero impianto accusatorio , senza alcun dubbio o equivoca interpretazione, in maniera addirittura molto circostanziata.
Boomerang (lui, essendo australiano, avrebbe dovuto conoscerne gli effetti) che, dopo aver causato questo procedimento, torna indietro e lo colpisce travolgendolo e trascinandolo in una dimensione melmosa, più consona alle sue scoperte e reali caratteristiche, poichè la sua poca affidabilità, rispetto agli obblighi deontologici della professione di avvocato, è emersa chiaramente e sarà, ove ne sussistessero i termini, certamente oggetto di discussione dinnanzi all’Ordine degli Avvocati al quale, attraverso i miei legali, mi rivolgerò immediatamente.
Immaginate, cari concittadini e, soprattutto, clienti dello studio legale Biasi, cosa vi potrebbe succedere se un giorno, per qualsiasi motivo, doveste litigare con il Biasi e lui avesse in mano una qualche vostra documentazione nel suo archivio. Ponetevela la domanda. A me è andata bene perchè i documenti in suo possesso hanno giocato a mio favore, nonostante lui abbia cercato di stravolgerne la natura. Ma andrà sempre bene a tutti?
Boomerang che lo colpisce e gli regala una misera figuraccia anche con i presenti, consiglieri e cittadini, al Consiglio Comunale del 28 dicembre del 2016. Ricordo benissimo, come credo ricorderanno anche i partecipanti di quel Consiglio Comunale, come il Biasi stigmatizzava e condannava senza appello, con i consueti modi livorosi causati da sindrome epatico/biliare, la mia decisione di votare contro la sua mozione. Votai contro quella mozione sicuro di non commettere reato, sicuro che il mio voto non potesse configurare il reato di “abuso d’ufficio”. Lui, sbraitava, dall’alto della sua preparazione professionale, che la mia partecipazione al voto configurasse con certezza assoluta il reato penale di “abuso d’uffico”. Difatti, l’indomani, convinto del suo fine e presuntuoso sapere, presentò la denuncia alla Procura della Repubblica di Palmi.
Il Tribunale di Palmi, come anzidetto, ha sentenziato che IL FATTO NON SUSSISTE!!! HO AVUTO RAGIONE IO !!!……..EPPURE LUI E’ UN AVVOCATO E IO UN MODESTO ANALFABETA rispetto alla sua dote di scolarizzazione e di attività professionale.
Cari concittadini, mi scuso se ho voluto tediarvi con questo mio scritto, ma sono convinto che capirete le mie ragioni dopo quattro anni di silenzio in attesa di giustizia. Capirete che oggi per me è un giorno speciale perchè ha, forse definitivamente, determinato e palesato una sostanziale differenza umana, etica e anche politica tra me e l’altro; differenza che mi gratifica e mi rende onore.
Non credo di essere perfetto o di essere stato perfetto, ci mancherebbe, sono stato, nei lunghi anni di attività politica, chiacchierato, anche a sproposito, a causa dei reiterati veleni sparsi sulla mia persona da chi non sopportava la mia presenza politica, forse troppo ingombrante per cortecce cerebrali di sottilissimo spessore. Oggi, però, ho la certezza che nonostante le mie imperfezioni qualcuno è molto dietro di me nella scala valoriale che determina lo spessore dei soggetti in politica ma anche nella vita in generale.
A me, dopo aver svolto per anni il ruolo di parafulmine (ma anche di confidente, lo voglio ricordare) a salvaguardia di chi oggi si è dimostrato tutto il contrario di quello che vedevano i miei occhi, presumibilmente bendati, basta questo per respirare una gioia interiore che condivido con la mia famiglia anch’essa emotivamente coinvolta, suo malgrado, in questa squallida storia.
Non mi illudo, infine, che lui, in seguito alla sentenza in questione, possa provare vergogna come sarebbe naturale per un uomo normale più che per un politico. LUI NON PROVERA’ VERGOGNA, NON L’HA MAI PROVATA E MAI LA PROVERA’ PERCHE’ PRESUMIBILMENTE CARENTE DEI VALORI ESISTENZIALI NECESSARI PER PROVARLA.