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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Facebook apre ai giovanissimi

Facebook apre ai giovanissimi

Il social network sta studiando un sistema supervisionato dai genitori che permetta agli under 13 di aprire un account

Facebook apre ai giovanissimi

Il social network sta studiando un sistema supervisionato dai genitori che permetta agli under 13 di aprire un account

 

Facebook punta ai giovanissimi. Il social network vuole lanciare un sistema che consenta
anche agli under 13 di aprire account su Facebook con la supervisione dei genitori.
Al momento Facebook vieta ai giovanissimi di iscriversi e per ampliare agli under
13 il proprio pubblico deve adeguarsi alla legge del 1998 per la tutela dei bambini
online.La norma prevede che le aziende ricevano il consenso dei genitori e lo verifichino
prima di poter raccogliere o condividere informazioni personali di bambini.Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, più volte ha focalizzato
l’attenzione sui pregi rappresentati dalle libertà della rete, ma anche sui difetti
determinati dall’assenza di puntali controlli. Il problema di rispettare la privacy
è sentito anche da Facebook stessa, che può trovarsi in difficoltà in quanto non
potrebbe raccogliere dati personali senza il consenso dei genitori. Eppure, secondo
un rapporto di un anno fa, esistono almeno 7,5 milioni di bambini sotto i 13 anni
che usano il sito, e poco meno della metà hanno meno di 10 anni. Solo un terzo dei
genitori sa che i propri figli utilizzano il popolare social network. Non si sta
parlando semplicemente del problema dei crimini legati alla sfera sessuale: attraverso
Facebook, ad esempio, giovani sprovveduti potrebbero anche diffondere informazioni
importanti legate alla sicurezza della famiglia o alle condizioni economiche della
stessa. Per questo per arginare il problema la mossa da parte dei dirigenti del social
network, per evitare che la privacy dei minori venga meno, è solo quella di realizzare
un collegamento fra l’account dei figli e quello dei genitori. In questo modo, tutte
le applicazioni e le amicizie sarebbero monitorate dai genitori, che andrebbero ad
approvarne o meno l’ interazione con i propri figli.