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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Fabio Scionti trema, ma non si nota Il poker di Rocco e suo fratello Nino

Fabio Scionti trema, ma non si nota Il poker di Rocco e suo fratello Nino
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Prefazione. “Ammatula ca t’allisci e fai cannola, ‘u santu è di mammuru e nun sura
(Inutile che ti imbelletti e ti fai i boccoli ai capelli, il santo è di marmo e non suda)”

Prima di iniziare, è doveroso associarmi all’imbarazzo di Pino “Obama” Falleti per quanto è accaduto in merito alla questione “cittadinanza onoraria” al “miglior architetto italiano dopo Renzo Piano”, ripresa anche per “l’imbarazzo” di Rocco Sposato nonché “santo protettore” e ancora prima “promotore”, in quanto rispecchia l’imbarazzo di una cittadinanza intera alla questione ancora colma di misteri, per i quali si attende l’avvento dei pastorelli di Fatima ed essere rivelata, e che speriamo non siano imbarazzati anch’essi.
Il consiglio comunale dell’altro ieri, non ha deluso le aspettative già anticipate da questa rubrica, ovvero, tanto rumore per nulla. Sembrava la scenografia di uno dei vecchi programmi televisivi di Funari “Abbocaperta”, dove tra un tema e l’altro la “caciara” era il punto fermo e indissolubile. E caciara fu, dall’inizio alla fine! Era stato tutto previsto dalla pubblicità nella vigilia del tipo, “sintonizzatevi che succederanno cose turche”, “speriamo che il sindaco è presente”, come se dovesse essere l’evento dell’anno. Tant’è che c’era una telecamera professionale a riprendere il tutto, ognuno si era imbellito come ha potuto (e per come la natura consente). C’erano le miss con piega e senza, finanche Stanislao Lazzaro aveva sfoggiato una capigliatura con riporto d’ordinanza e attraversamento che collega le due coste in un oceano perso nell’orizzonte. Particolarmente molto attivo, adrenalinico così com’era vibrante l’ex Tina Anselmi metropolitana, suadente e con voce sempre timida e movimenti rotatori di scatto con il capo, oltre agli sguardi da sparviera in un deserto, come se aspettasse la preda per afferrarla, ma ahimè non arriverà nemmeno questo volta, si perde sempre per strada. Gli altri di quei banchi non saprei come definirli, in quanto la mia religione non lo consente in quanto per terminologia scientifica pecco di ignoranza. Ma qualcuno suggeriva dall’alto, questo era “consigliato”, come Ambra con l’auricolare nel programma “Non è la Rai”, dal compianto Boncompagni. Quattro interrogazioni per “umiliare” il sindaco che è tornato quella brutta copia di un maglione a rombi “sfatto”, tra il Gastone Paperone e Bartolomeo Pestalozzi.
Nei banchi della maggioranza, oltre all’imbarazzo dell’Obama sudamericano, c’era la solita verve che di solito c’è quando si incrociano due bradipi in calore. Così come tra i banchi della Giunta, qualcosa si sentiva nell’aria, qualcosa di effimero, di pseudo-esistenziale in un volubile mistero evanescente. Ovvero, l’invisibilità perpetua, chi sembrava lì per caso, chi sorrideva, chi stava rannicchiata in se stessa, sembravano i personaggi di un famoso libro di Vitali, “La ruga del cretino”. Inizia il consiglio comunale, ma finisce subito perché, come avevo previsto, quella volpe antichizzata di Fausto Siclari spegne gli animi, il punto per il quale si era investito tanto in pubblicità, rimandato all’ultimo punto nell’ordine del giorno. Addio sogni di gloria! Cala il silenzio, l’ombra del viso degli “aguzzini oppositori” diventa un misto tra una iena e un koala imbalsamato. Finanche i loro capelli sembrano essere stati attaccati da un hacker improvviso. Invece nella maggioranza, i bradipi “consumavano” sempre in tranquillità con accenni di sordità acuta. Ah, c’erano come al solito dei “clandestini” seduti al fianco del sindaco Scionti, tra i quali una “senza permesso di soggiorno” con accento romanesco ma dalla cadenza tra il molisano e l’aramaico, un tal assessore al cipresso Raso, si alza e inizia un pippone morale, stroncato sul nascere dalla benedizione di Santo Roccu (non credo lo farà più, almeno si spera). Nel mentre, la bambolina d’importazione Candy Candy Nicolosi si alza e va via per impegni personali, meno due (compreso Roy che è andato via e “forse” non ritornerà più, tutto dipende dal consiglio se vorrà iniziare per le assenze, la defenestrazione dal consiglio). “Eddai almeno un punto lo voti?” No! È stata la risposta ferma di Santo Roccu, che ha votato contrario a tutti i punti, come se avesse voluto dare un segnale ben preciso, “state attenti che così non va bene come state facendo”, vi potrei mandare a casa quando voglio e far cessare una volta per tutte petti gonfi, cadenze aristocratiche, camicie esplosive e iniziare un processo sugli stati gassosi che si disperderanno nell’aria. Ma se ne va, si dice per gravi problemi personali, anche Sant’Antonino delle Ipotesi relax. Ovvero, se qualora ci fosse stato Biasi e non fosse andata via Candy Candy, c’era la parità in consiglio, e poi?
Nel pezzo precedente avevo previsto tutto questo e riporto il passaggio della Lanterna precedente, “Questo consiglio comunale, con dei punti interessanti, anzi molto utili, si presenta come un esordio di “battaglia dei poveri”, almeno così sembra il clima perché c’è una sfilza di interrogazioni da parte dell’opposizione, e dove in questi giorni si è divulgata una voce che sembra, “ci saranno delle sorprese contro la maggioranza amministrativa”. Personalmente non ci credo anzi, si farà la solita caciara d’occasione, la solita solfa in cui il presidente del consiglio frenerà gli istinti e la parvenza occasionale (…). Morale della favola perché di una favola surreale ancora si tratta in quanto mancano le certificazioni di esistenza invita degli amministratori e perché, Rocco Sposato (che si sa viaggia in coppia con Nino Caridi), ha dato un chiaro segnale all’amministrazione, o cambiate registro o vi mandiamo a casa! Per prima cosa, cercate di essere umili, sindaco compreso, perché la città ignora finanche la vostra esistenza e se c’è, come c’è assolutamente bisogno di un rimpasto della Giunta perché fallimentare sotto ogni punto di vista, fatelo. Non è una cosa grave, rientra nella normale condizione amministrativa e politica di una città. Due terzi della giunta va cambiata, quantomeno quello di consentire a Luigi Mamone di comprarsi delle camicie più larghe.

PS. E infine, ma quelle fontanelle dell’acqua quando cazzarola entreranno in uso? Sarà forse perché già il nome “Fontenuova”, di per sé porta pure male?