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Fabio Scionti ed il “nodo” della sua cravatta

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“…le luci saettavano sul volto pechinese della cassiera che fumava al mentolo, altri sternutivano senza malizia e la canzone andava elegante, l’orchestra era partita, decollava…i musicisti, un tutt’uno col soffitto e il pavimento, solo il batterista nell’ombra guardava con sguardi cattivi… quei due danzavano bravi, una nuova cassiera sostituiva la prima, questa qui aveva gli occhi da lupa e masticava caramelle alascane, quella musica continuava, era una canzone che diceva e non diceva…”. La seduta è aperta! La cravatta è in sintonia ed i saxies fiatavano. La carne è fumante sulla brace, manca l’insalata, eccola servita: si apre l’ennesimo consiglio comunale di Taurianova. Per il vino, visto il clima è meglio acqua e soprattutto liscia, quella frizzante turba gli animi e lo “stomaco”.

Apre il sindaco Fabio Scionti, la parola stavolta il presidente del consiglio gliela dà, il così definito “Gastone Paperone” in onore del personaggio della Disney, il cugino fortunato di Paperino, ovvero il papero più fortunato di tutta Paperopoli e dell’intero pianeta. Così come Scionti, il sindaco “metropolita” più fortunato del pianeta. Gastone trova soldi, Scionti trova voti per vincere e appoggi per rimanere. Così, di incanto senza fare nulla ed accompagnato dalla Dea Bendata. Stavolta lui parla, anzi, legge. Smette i panni dal suo inseparabile maglione a rombi, indossa una cravatta, gli occhiali (da ragioiere) e beve a continuazione, rigorosamente acqua liscia. Anche se per lui, e solo per lui, sarebbe meglio una “Red Bull”. Cosa dice Scionti (l’ingegnere) nei fatti? Che la sua non è una crisi della maggioranza amministrativa, ma è una crisi di numeri (sic!). Non è una battuta, ha detto proprio così! Sembra uno “spacca cervello” della Settimana Enigmistica ed invece è un altolà, il quale dovrebbe mettere con le spalle al muro i consiglieri e richiamarli alle loro responsabilità: per i quali sono stati eletti ad amministrare la città.

Ovviamente, è un discorso (solfa) indirizzato ai consiglieri “dissidenti” Morabito (ex PD, ma “esterna” eh! Non sia mai), Lazzaro, e con un “ma anche” veltroniano a chi si vorrà accomodare e contribuire alla buona riuscita dell’impresa (senza fare nomi a Rocco Sposato e chissà…). Il suo monito, però, ha avuto successo! Perché oltre alla solita “riunione di condominio” iniziata dagli “Innamorati”, con a capo il loro leader e poi altri interventi (più o meno incomprensibili) c’è stato il battibecco “condominiale” tra la Morabito e Pino “Obama” Falleti, quello del “sole che sorge”. Da evidenziare che, da quando ha pronunciato tale citazione Taurianova ha solo pioggia e freddo! Tutto alla fine procede come da copione. Chi è stato chiaro e chi quasi incomprensibile, ma tutto scorre. In sintesi, occorre sottolineare alcune cose positive come le “aperture” della Morabito, “noi siamo usciti dalla maggioranza, ma non siamo opposizione” (?), però vabbé, tutto fa brodo purché si calmi la tempesta. Fabio Scionti, dovrà risolvere l’equazione e tutto dovrà tornare come prima. E così, “vissero infelici e contenti”.

A scanso di polemiche e di equivoci, e solo a titolo di cronaca e di curiosità, si assiste ad un episodio: quando la “consigliera” Morabito, in preda ad uno scatto d’orgoglio insieme alla voce ritrovata (prima era piagnucolosa ed emozionante quasi da tenerezza e pianti di prosa), con uno scatto di reni a causa delle parole di “Obama” Falleti, ha un battibecco con il presidente del consiglio. Durante una rivendicazione per una sua replica l’ha definito “arrogante”. L’oltre 90% dei presenti applaude, anche tra i sostenitori della maggioranza amministrativa. Ai post(it)eri l’ardua sentenza! Punto.

E così che, “Tutto va bene, madama la marchesa”. Come l’antica filastrocca, mentre tutto va a fuoco e crolla inesorabilmente, tutto va bene. Nella filastrocca c’è la morte di una gazza, per aver mangiato la carne del cavallo morto per la fatica di aver portato tanti secchi d’acqua, serviti per spegnere l’incendio della casa in seguito al suicidio del marito. A parte questo, tutto andava bene”. Così è l’amministrazione Fabio Scionti! Va ben va ben…

Ora, non interessa cosa fanno o pensano i componenti di maggioranza né di opposzione né “altri”, quello che importa è cosa farà Fabio Scionti. Continuerà a campare di rendita per via della Dea Bendata, oppure dirà cosa vuol fare da grande? Batterà quei maledetti pugni sul tavolo, senza influenza alcuna e senza leggere? Seguirà il suo istinto e non quello di chi lo consiglia, e quindi dare il giusto peso a tutti i consiglieri eletti oppure darà solo udienza ai pochi eletti? Aprirà un dibattito all’interno della sua maggioranza per porre in essere quel cambiamento tanto paventato in campagna elettorale, oppure davvero è stato solo uno slogan? Scionti deve restare sindaco senza se e senza ma! Non c’è alternativa a lui in questa città. Le alternative presenti e presunte rappresentano il passato, quello che nessuno vorrebbe essere più “ammaliato” da sorrisi a perdere e dai “pifferai magici”.

Taurianova per non dimenticare è reduce da due scioglimenti per mafia. Due cribbio! Dal 2009 al 2015, in sei anni ci sono stati quattro di commissariamento. Lo ripeteremo fino allo sfinimento delle forze. Finché Fabio Scionti non raddrizzi quella schiena (sarebbe meglio anche un po’ di peso), e non si decide a dire, “Io sono qua per tutti quanti quelli che hanno consentito la mia elezione”. Metta da parte la “lesa maestà”, questi cose fanno parte di altri tempi. Cerchi di essere più umile perché nulla le è dovuto. Guardi avanti e non indietro, nemmeno a quello che facevano i suoi predecessori, le personalità quando si amministra hanno bisogno di concretezza e non di frasi vuote appuntate sulle nuvole. Scriva lui la sua storia. Tutto va bene, madama la marchesa? Di “marchesi” ne siamo pieni, svuotiamo il superfluo riempiendolo di essenziale. Il presente ed il futuro è Fabio Scionti, e non il passato, quello lasciamoli agli storici ed al bar dello sport.