Fabio Pugliese fa appello ai cittadini dell’Alto Ionio cosentino sui lavori di ammodernamento della SS 106
Feb 13, 2014 - redazione
Ecco la lettera dell’autore di “Chi è Stato?”, racconto-inchiesta sulla strada statale 106 Ionica calabrese
Fabio Pugliese fa appello ai cittadini dell’Alto Ionio cosentino sui lavori di ammodernamento della SS 106
Ecco la lettera dell’autore di “Chi è Stato?”, racconto-inchiesta sulla strada statale 106 Ionica calabrese
Riceviamo e pubblichiamo:
Care Amiche ed Amici dell’Alto
Ionio Cosentino,
intendo sin da subito chiarire
che il mio giudizio rispetto all’operato dell’Anas per quanto attiene la strada
Statale 106 ionica nell’intero tratto calabrese non è certamente positivo (tutt’altro!).
Del resto vi invito a visitare il sito www.chiestato.it e, quindi, ad accedere
al mio blog dove è possibile leggere tutto ciò che scrivo da sempre per averne
una prova.
Così come non ritengo assolutamente positivo il giudizio che esprimo circa l’attuale “strada della
morte” nel tratto compreso tra Sibari e Roseto dal momento che nel 2013 – cito
solo questo esempio evitando di andare a ritroso negli anni – proprio in questo
tratto abbiamo avuto cinque vittime Vincenzo Salvatore Corvino 43 anni (03
gennaio 2013 – Trebisacce CS), Marcel Mocan 44 anni (04 giugno 2013 –
Trebisacce CS), Doru Badu 42 anni (04 giugno 2013 – Trebisacce CS), Clelia
Andali 57 anni (28 luglio 2013 – Villapiana CS) e Leonardo Gualandris 12 anni (28
luglio 2013 – Villapiana CS), insieme a decine e decine di feriti dovuti ai
tanti incidenti che si sono registrati.
Tuttavia, circa l’ammodernamento del Megalotto 3, ritengo che la posizione intrapresa da alcuni di voi nell’Alto
Ionio (ci tengo a precisare e ribadire che non
si tratta di una maggioranza poiché sono molto bene informato a riguardo!),
seppure legittima è incomprensibile.
Incomprensibile, a mio avviso, questa pretesa di dover avere la Nuova SS106
per una parte (4 chilometri), in galleria e poi in trincea senza capire
(sforzandosi), che questa scelta dell’Anas è dovuta a delle evidenti ristrettezze
economiche; senza percepire che eventuali contrapposizioni o ritardi addirittura potrebbero mettere
a rischio l’ammodernamento del Megalotto 3, senza carpire quali possano essere le straordinarie
conseguenze che ciò causerebbe non all’Alto Ionio (perché poi il problema resta
sempre lo stesso: non riuscire a guardare al di fuori del proprio orticello),
ma all’intera regione (ed in particolare al litorale jonico della Calabria).
Inoltre, non intendo entrare nel merito delle motivazioni sollevate per opporsi alle scelte dell’Anas: da quelle
ambientali (in una regione dove l’ambiente viene stuprato o difeso a proprio uso
e consumo), a quelle relative al patrimonio storico-artistico da tutelare (in
un Paese dove Pompei crolla, gli scavi di Sibari affondano e Kaulon viene
invasa dal mare perché lo Stato non ha soldi!), non c’è una ragione – tra quelle
sollevate – che sia una sola che mi spinge a ritenere che l’Anas questa volta
stia sbagliando qualcosa.
Rifletto, invece, sulle vite che possono essere salvate e sugli
incidenti che possono essere evitati se quel tratto di strada verrà
ammodernato. Così come rifletto sulla possibilità che l’ammodernamento della
Sibari-Roseto possa essere l’inizio di un ammodernamento più complessivo che
negli anni a venire possa portare la Nuova
SS106 da Taranto a Crotone e magari anche più giù della città
pitagorica. Rifletto sulle conseguenze positive
che l’ammodernamento del Megalotto 3 può avere sull’economia, sul processo di
povertà crescente e sullo spopolamento in atto (vedi rapporto Svimez), nell’Alto
Ionio e, più in generale, in tutta la Calabria (e la Calabria ionica in
particolare). Rifletto su queste motivazioni e
capisco quanto sia necessario (senza se e senza ma!), non solo l’ammodernamento
del tratto Sibari – Roseto ma anche la pretesa nei confronti dell’Anas di
iniziare e concludere al più presto questi lavori così come hanno deciso, così
come loro intendono realizzarli.
Sono certo che questo mio
intervento non sarà gradito da qualche sprovveduto oppure da chi proprio non
riesce ad affrontare i problemi con la giusta serietà evitando di scadere nel
più volgare populismo ma confido fortemente nella grande sensibilità ed intelligenza
delle molte amiche ed amici dell’Alto Ionio cosentino che – ne sono certo –
sono già convinti dell’opportunità e della necessità di realizzare il Megalotto
3 e che attraverso questo mio appello, magari, da oggi ne saranno ancora più
convinti. Concludo, infine, con una citazione di San Francesco
d’Assisi (patrono d’Italia): “Cominciate col fare ciò che è necessario,
poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare
l’impossibile”. Iniziamo, quindi, col fare ciò che è necessario!
Ciò che è possibile!
Fabio Pugliese, autore di “Chi è Stato?”, racconto-inchiesta sulla strada statale 106 Ionica calabrese