Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Fa morire l’anziano convivente con acqua bollente, arrestata una donna di 46 anni nel cosentino

Fa morire l’anziano convivente con acqua bollente, arrestata una donna di 46 anni nel cosentino

E’ accaduto a Frascineto, dove vivevano Donato Annesi, 82 anni, e la compagna di 46. Secondo le indagini lei lo avrebbe percosso e poi gli avrebbe procurato ustioni gravi con l’acqua bollente. L’uomo è morto in ospedale a Napoli, dove era stato ricoverato per le gravi ustioni riportate su tutto il corpo – ULTIMI AGGIORNAMENTI

Fa morire l’anziano convivente con acqua bollente, arrestata una donna di 46 anni nel cosentino

E’ accaduto a Frascineto, dove vivevano Donato Annesi, 82 anni, e la compagna di 46. Secondo le indagini lei lo avrebbe percosso e poi gli avrebbe procurato ustioni gravi con l’acqua bollente. L’uomo è morto in ospedale a Napoli, dove era stato ricoverato per le gravi ustioni riportate su tutto il corpo

 

COSENZA – E’ accusata di omicidio preterintenzionale Pina Ferrari, di 46 anni, la donna sottoposta a fermo dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza con l’accusa di avere provocato la morte del compagno, Donato Annesi, di 82 anni, versandogli acqua bollente addosso. La donna, nella tarda serata del 24 maggio scorso, aveva telefonato al 112 della Compagnia di Castrovillari chiedendo l’intervento di una pattuglia a casa sua perché, a suo dire, un uomo di sua conoscenza si era nascosto sotto il letto e non voleva andare via. Nonostante la richiesta singolare, la centrale ha inviato una pattuglia, anche perché in sottofondo alla telefonata aveva udito dei lamenti. Quando i militari sono giunti sul posto hanno trovato Annesi con metà corpo sotto il letto, avvolto in una coperta bagnata dalla propria urina e impossibilitato a muoversi. Dopo avere soccorso l’anziano facendo intervenire il 118, i carabinieri hanno chiesto spiegazioni alla donna, la quale ha riferito che l’anziano era un uomo di sua conoscenza che nel pomeriggio, mentre si trovava da solo in casa sua si era fatto una doccia bollente con i vestiti addosso, procurandosi delle ustioni. Inizialmente, nonostante le lesioni di secondo e terzo grado, l’uomo non è sembrato in pericolo di vita, ma poi le sue condizioni si sono aggravate ed è stato trasferito nel centro grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove Annesi é morto nella notte di domenica scorsa. Dalle indagini sono poi emerse incongruenze nella versione della donna, acuite dalle dichiarazioni dei medici del Cardarelli che hanno riferito che Annesi, in uno dei pochi momenti di lucidità, ha raccontato che era stata la Ferrari a buttargli una pentola di acqua bollente addosso perché aveva urinato nel letto, aggiungendo che non era la prima volta che accadeva. Da ulteriori accertamenti è emerso che la vittima era stata in ospedale tre volte negli ultimi anni con lesioni compatibili con aggressioni ma riferite come incidenti domestici. Ad insospettire ulteriormente gli investigatori è stato l’atteggiamento della donna che sabato sera ha chiamato più volte il 112 per sapere come stava Annesi e ieri mattina, quando i carabinieri sono andati a casa sua, ha detto subito che non aveva fatto nulla nonostante non le fosse stata mossa alcuna accusa e non sapesse della morte dell’uomo. I carabinieri, in considerazione della gravità degli indizi e del pericolo di fuga, d’intesa con la Procura di Castrovillari, hanno quindi sottoposto a fermo la donna.