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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Eutanasia: suicidio assistito anche per gli anziani non gravemente ammalati

Eutanasia: suicidio assistito anche per gli anziani non gravemente ammalati

Riesplode il dibattito in Svizzera

Eutanasia: suicidio assistito anche per gli anziani non gravemente ammalati

Riesplode il dibattito in Svizzera

 

Nella vicina Svizzera, proprio in queste ore è riesploso il dibattito dopo che,
l’organizzazione di assistenza al suicidio Exit intende aiutare a mettere fine alla
loro esistenza anche persone anziani in condizioni non gravi, alle quali è compromessa
pesantemente la loro vita.Sin da subito, come sovente accade quando si tratta di
temi “forti”, il web si è mobilitato con posizioni contrastanti a sostegno o
meno della decisione. In futuro l’organizzazione di assistenza al suicidio Exit intende
aiutare a mettere fine alla loro esistenza anche persone anziane che soffrono di
malanni che, per quanto non mortali, compromettono pesantemente la loro vita. Lo
ha deciso oggi a Zurigo l’assemblea generale dell’associazione, che ha proceduto
ad adattare in tal senso gli statuti.Concretamente l’anziano che vorrà accedere
ai farmaci necessari per il suicidio forniti da Exit dovrà sottoporsi a valutazioni
mediche meno intense di quelle richieste a un paziente più giovane. Il grado di
sofferenza potrà inoltre essere minore.Exit verificherà però a fondo le motivazioni
della persona che vuole mettere fine alla sua vita, per evitare che la decisione
venga maturata su pressione esterna, per esempio dei parenti. Al minimo segnale di
questo tipo l’organizzazione rifiuterà il suo aiuto, ha spiegato la presidente Saskia
Frei in una conferenza stampa.Vi è da specificare, però che la Svizzera ha avuto
il coraggio di regolamentare l’eutanasia passiva, consentendo in alcuni casi la
possibilità d’interrompere i trattamenti medici e la somministrazione di farmaci
per il dolore, in dosi potenzialmente fatali. L’Eutanasia “attiva” invece è legale
solo in due paesi europei, Paesi Bassi e Belgio. Sono una trentina invece in tutto
gli italiani andati in Svizzera per non fare più ritorno. Connazionali “che muoiono
in esilio”.Al di là del pensiero di ciascuno di noi, su di un tema così delicato,
ciò che però emerge nel nostro Paese, secondo Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti [1]” e che l’Italia è sempre in ritardo anche sui temi
etici e non c’è ancora una legge che regola la fine della vita.È evidente, quindi,
da parte di larghe fasce della politica nazionale il volersi sottrarre dalla discussione
su temi etici fondamentali che riguardano l’esistenza e la sofferenza di centinaia
di migliaia di cittadini.