banner bcc calabria

Eutanasia per un detenuto: Belgio sotto choc

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Accolta la richiesta di un 50enne che non riuscirà mai a controllare le sue pulsioni sessuali

Eutanasia per un detenuto: Belgio sotto choc

Accolta la richiesta di un 50enne che non riuscirà mai a controllare le sue pulsioni sessuali

 

Il Belgio apre l’eutanasia anche ai detenuti. Frank Van Den Bleeken, un detenuto
belga, condannato alla prigione a vita 25 anni fa, ha ottenuto il diritto di ricorrere
alla morte assistita. È il primo caso del genere dall’adozione, in Belgio, della
legge sull’eutanasia, 12 anni fa. Era finito in prigione per aver violentato e
ucciso una giovane donna, aveva chiesto al ministro della Giustizia di poter morire
perché vittima di una “sofferenza psichica insopportabile”. Gli psicologi avevano
stabilito che non sarebbe mai riuscito a controllare le sue pulsioni sessuali violente
escludendo ogni possibilità di liberazione. Il 50enne, dopo un primo rifiuto, aveva
ricorso contro l’avviso negativo del ministro. Ora ha ottenuto un accordo che prevede
il suo trasferimento in un ospedale dove riceverà la morte medicalizzata. La data
non è ancora stata fissata. Per Giovanni D’AGATA, fondatore dello “Sportello
dei Diritti [1]”, il fenomeno dell’eutanasia appare ormai fuori controllo. Infatti
secondo lo studio condotto in merito dall’Istituto europeo di Bioetica, le morti
ufficiali per morte assistita sarebbero quintuplicate, passando dai 235 casi del
2003 ai 1.133 del 2011. In Olanda il 47% dei decessi per eutanasia non verrebbe riportato,
mentre il 32% delle vittime non avrebbe richiesto di morire inoltre non sarebbe più
neanche necessario presentare richiesta scritta. La preoccupazione è che tale liberalizzazione
si estenda nella pratica, anche con violazioni della norma, che le Istituzioni non
saranno in grado di arginare come è già successo nei Paesi Bassi dove la stessa
commissione di vigilanza appositamente istituita si sarebbe dichiarata “impotente”
nello svolgere il proprio compito. Una vera e propria anomalia da tener presente,
anche nel nostro paese.