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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Esodo di migranti in partenza dall’Egitto verso l’Italia Allarme del capo dell'agenzia di frontiera UE: "Una rotta via mare assai più pericolosa"

Esodo di migranti in partenza dall’Egitto verso l’Italia Allarme del capo dell'agenzia di frontiera UE: "Una rotta via mare assai più pericolosa"
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Martedì il capo dell’agenzia di frontiera dell’Unione europea ha espresso preoccupazione
per il numero crescente di migranti che stanno arrivando in Egitto come punto di
partenza per il loro viaggio in mare pericoloso diretti in Europa. I trafficanti,
subito dopo la chiusura dell’accordo Ue-Turchia, si sono messi alla ricerca di rotte
alternative, perché la domanda dei profughi che voglio raggiungere l’Europa resta
altissima”, ha dichiarato il capo Frontex Fabrice Leggeri in un’intervista ai tedeschi
del Funke Mediengruppe. “L’esplosione della rotta mediterranea era prevedibile. Secondo
le prime ipotesi, i siriani partono dalla Turchia dove sono 2 milioni e 700mila,
dal Libano un milione e 48mila, dalla Giordania 642mila e dalla stessa Siria. Evitano
Israele, dove resta impossibile passare, entrano in Giordania via terra, si imbarcano
sul Mar Rosso e arrivano in Egitto, nel Sinai. Poi dall’Egitto, partono per l’Italia.
Una rotta via mare ben più lunga di quella dalla Libia e assai più pericolosa.
“Il percorso sta guadagnando popolarità. La traversata è estremamente pericolosa,
il viaggio dura spesso più di 10 giorni”, ha inoltre spiegato Leggeri, aggiungendo
che ci sono stati “poche navi su questa rotta che potrebbero salvare i migranti dalle
barche che potrebbero affondare”. Diversi porti nordafricani, compresi quelli libici,
stanno guadagnando popolarità come punti di partenza, con l’Italia che risulta come
destinazione chiave. “La via del Mediterraneo centrale non è mai stata così popolare”,
ha detto Leggeri. Esiste poi un secondo problema che riguarda, l’arrivo dei cittadini
egiziani. I numeri sino allo scorso anno sono stati molto bassi ma negli ultimi mesi
si sta registrando un incremento che preoccupa le Ong che monitorano i flussi. Dall’egitto
infatti non partono gommoni, che salpano dalla Libia, ma imbarcazioni molto grandi
con diverse centinaia di migranti l’una. Le indagini italiane hanno inoltre dimostrato
la “forza” dei trafficanti egiziani: dispongono di camion per trasferire i migranti
e basi lungo la costa dove nasconderli, di una rete di basisti in Italia a cui fornire
anche assistenza legale in caso di problemi, soprattutto di “navi madre”. Le
notizie di oggi, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rappresentano un fronte nuovo e delicato che potrebbe rendere molto calda
l’estate dell’immigrazione italiana. Nei primi giorni di giugno Adrian Edwards, portavoce
dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, ha confermato in una
riunione a Ginevra che dall’inizio del 2014 ad oggi sono morti 10 mila migranti mentre
tentavano di attraversare il mar Mediterraneo. Per la precisione 10.085, dato aggiornato
al 5 giugno 2015. Solo nel 2016 le vittime sono state 2.809, mentre il tratto più
pericoloso è stato quello tra la Libia e l’Italia. La previsione dell’ondata migratoria,
secondo il capo Frontex Fabrice Leggeri, rischia di essere ben peggiore di quanto
preventivato con un aumento fra le 13 e le 14 volte in più rispetto ai migranti
dalla Turchia alla Grecia.