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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Esclusa l’aggravante mafiosa a carico del latitante Delfino Rocco Graziano Revocata la confisca del denaro sequestrato al momento della cattura. L'uomo è difeso dall'avv. Giuseppe Alvaro

Esclusa l’aggravante mafiosa a carico del latitante Delfino Rocco Graziano Revocata la confisca del denaro sequestrato al momento della cattura. L'uomo è difeso dall'avv. Giuseppe Alvaro

La Corte di appello di Reggio Calabria, in riforma della sentenza emessa dal GUP di Reggio Calabria a carico di Delfino Rocco Graziano, 34 anni, residente a Sinopoli, difeso dall’avvocato Giuseppe Alvaro, ha escluso l’aggravante dell’agevolazione mafiosa da tutti i reati per i quali era intervenuta condanna in primo grado, riducendo la pena inflitta in misura di anni 4, mesi 2 e giorni 20 di reclusione.
Rocco Graziano Delfino, latitante dal 2017, era stato catturato all’interno di un casolare della periferia di Sant’Eufemia d’Aspromonte dai Carabinieri di Palmi e dallo Squadrone Cacciatori di Calabria nel corso di una complessa operazione portata a termine la sera del 2 dicembre 2020. A suo carico pendeva un ordine di esecuzione di pene concorrenti definitive, oltre che un’ordinanza di custodia in carcere per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, nel procedimento penale denominato Eyphemos.
Nel giudizio di primo grado il GUP aveva ritenuto responsabile il Delfino dei reati di ricettazione, detenzione illegale di arma clandestina e contraffazione dei documenti di identità, delitti ritenuti dal giudice aggravati dalla circostanza di averli commessi al fine di avvantaggiare la presunta cosca investigata nel processo Eyphemos.
La sussistenza dell’aggravante è stata contestata dal difensore, avvocato Giuseppe Alvaro, che ha invece sostenuto che gli elementi probatori acquisiti consentivano di ritenere che le condotte contestate all’imputato erano state poste in essere con la esclusiva finalità di agevolare la propria latitanza, senza alcuna connotazione in termini associativi.
La Corte di appello, condividendo le argomentazioni difensive, ha escluso la circostanza aggravante mafiosa da tutte le condotte, ha ridotto la pena e disposto la restituzione del denaro di cui il Delfino era stato trovato in possesso al momento della sua cattura, non essendoci la prova di una provenienza delittuosa.