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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Epidemia di listeria da surgelati, 47 casi in Europa Vietata la commercializzazione di verdure di un’azienda agricola ungherese

Epidemia di listeria da surgelati, 47 casi in Europa Vietata la commercializzazione di verdure di un’azienda agricola ungherese
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Il mais e probabilmente altri ortaggi e verdure surgelati prodotti in
un’azienda in Ungheria sono la possibile fonte di un focolaio di
Listeria che dal 2015 ha provocato 47 casi, tra cui 9 morti in 5 paesi
europei, ovvero Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Regno Unito.
Ma, «nonostante il ritiro del prodotto ordinato dall’Ungheria, nuovi
casi potrebbero ancora emergere». Infatti, diverse le marche
coinvolte nell’operazione precauzionale che riguarda mais e verdure.
In Austria, a finire nel mirino sono i prodotti di marchio Penny,
venduti nell’omonima catena di supermercati, in particolare i mix di
verdure messicane, fritte, borgognona e balcaniche. In Germania il mix
di verdure Freshona Gemüsemix e il mais dolce da un chilo venduto dai
supermercati Lidl. Nel Regno Unito, dove due persone lo scorso anno
sono morte per listeriosi, 43 prodotti a base di mais dolce sono stati
ritirati dal principale fornitore di supermercati Greenyard Frozen UK.
Tra quelli colpiti, riporta la BBC online «i prodotti a marchio
proprio di Tesco, Aldi e Sainsbury».A lanciare l’allerta
alimentare, sono il Centro europeo per la prevenzione e il controllo
delle malattie (ECDC) e l’Autorità europea per la sicurezza
alimentare (EFSA) con un comunicato apparso sul sito ufficiale
[http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/180703] di quest’ultimo
ente. Il 29 giugno 2018, l’Ufficio ungherese per la sicurezza della
catena alimentare ha vietato la commercializzazione di tutte le
verdure surgelate prodotte dalla società tra agosto 2016 e giugno
2018 e ne ha ordinato il ritiro immediato. «Ma finché i prodotti
contaminati sono ancora sul mercato e nei congelatori dei consumatori
possono ancora emergere nuovi casi», si legge nella valutazione
aggiornata del rischio, tanto più che il lungo periodo di incubazione
della listeriosi è molto lungo (fino a 70 giorni). Per ridurre il
rischio di infezione da Listeria monocytogenes, l’ECDC e l’EFSA
raccomandano «ai consumatori di cucinare a fondo le verdure surgelate
non pronte al consumo, anche se tali prodotti vengono normalmente
consumati senza cottura (ad esempio in insalate e frullati). Ciò vale
soprattutto per i consumatori a più alto rischio di contrarre la
listeriosi come anziani, donne in gravidanza, neonati e adulti con
basse difese immunitarie». Inizialmente si pensava che la fonte di
cibo incriminato fosse limitata al mais congelato, ma il
sequenziamento dell’intero genoma ha trovato ceppi del pericoloso
batterio in altre verdure surgelate prodotte dall’azienda nel 2016,
2017 e 2018, persistiti nell’impianto di lavorazione nonostante le
procedure di pulizia e disinfezione. Listeria è una famiglia di
batteri composta da dieci specie. Una di queste, Listeria
monocytogenes, causa la listeriosi, una malattia che colpisce l’uomo e
gli animali. Seppur rara, ricorda l’Efsa sul suo sito, la listeriosi
è spesso grave, con elevati tassi di ricovero ospedaliero e
mortalità. Nell’UE sono stati segnalati circa 1470 casi nell’uomo nel
2011, con un tasso di mortalità del 12,7%. La Listeria si ritrova nel
terreno, nelle piante e nelle acque. Anche gli animali, tra cui
bovini, ovini e caprini, possono essere portatori del batterio.
Ovviamente la nostra associazione monitorerà gli aggiornamenti che
dovessero arrivare dalle autorità sanitarie e che si occupano di
sicurezza alimentare a livello europeo, rileva Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti
[http://www.sportellodeidiritti.org/]”, per informare i consumatori
italiani se eventuali partite degli stessi prodotti siano state
commercializzate anche in Italia.