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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Enjoy Lamezia Le luci della centrale elettrica

Enjoy Lamezia Le luci della centrale elettrica

Lamezia Terme, 23 agosto piazza Bovio

Enjoy Lamezia Le luci della centrale elettrica

Lamezia Terme, 23 agosto piazza Bovio

 

 

 

LAMEZIA TERME – Continua la rassegna “Enjoy Lamezia” organizzata dall’Amministrazione comunale di Lamezia Terme. Domani 23 agosto alle 21,30 sul palco di piazza Bovio saliranno “Le luci della centrale elettrica”, progetto ideato dal giovane cantautore ferrarese Vasco Brondi, entrati nell’immaginario collettivo italiano nel 2008 col disco di debutto “Canzoni da spiaggia deturpata” e scelti da Jovanotti per aprire il suo tour. Si tratta dell’unica data in Calabria. A fare da apripista la band lametina dei Maieutica che ha registrato il  secondo album “L’età dell’oro” sotto la produzione artistica del cantautore calabrese Dario Brunori (del progetto Bunori Sas).

LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA
Vasco Brondi è nato nell’inverno 1984. Con lo pseudonimo Le Luci Della Centrale Elettrica ha pubblicato il disco “Canzoni da spiaggia deturpata” con cui si è affermato nel panorama musicale nazionale, riscuotendo un enorme consenso di pubblico e di critica. Nel 2008 ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il prestigioso Premio Tenco come Miglior Opera Prima. Per RollingStone è tra i dieci dischi più importanti del decennio. Nell’ottobre 2009 è uscito per Baldini Castoldi Dalai il suo primo libro “Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero”.
Il 9 novembre 2010 è uscito il suo secondo album: “Per ora noi la chiameremo felicità”. Dopo i fiumi di parole e i meritati elogi della stampa e gli innumerevoli spettacoli dal vivo, si ripresentano citando una frase di Leo Ferrè (cantautore e poeta francese). Il giovane artista ferrarese Vasco Brondi, che del progetto Le luci della centrale elettrica è l’ideatore, svela il titolo del secondo album: “C’è una frase di Leo Ferrè che mi ha colpito, La disperazione è una forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità. Ecco.. il titolo arriva da lì”.
Ed è un titolo che racchiude tutto il senso del percorso de Le luci della centrale elettrica, sia per i contenuti (canzoni spesso disperate, ma che, appunto, racchiudono tutta la critica e l’analisi acuta e poetica dell’autore Vasco Brondi verso il mondo che ci circonda) che per quella propensione all’uso e alla ricerca maniacale della parola, che con Le luci della centrale elettrica, in un mondo devastato dalle immagini, dalla frammentarietà e fuggevolezza della cultura contemporanea, ritorna ad essere vera protagonista, unico baluardo che ci potrebbe traghettare dalla disperazione alla felicità.
Basta scorrere i testi del nuovo disco per capire la forza mastodontica delle parole che ondeggiano come un flusso di coscienza in questo secondo disco de Le luci della centrale elettrica.
Le parole “pensate e sofferte” che si sono fatte strada con forza nell’immaginario collettivo italiano, che hanno fatto vincere il premio Tenco a Le luci della centrale elettrica sono ancora qui, inesorabili, a dirci quanto Vasco Brondi sia un autore con la A maiuscola.
Per ora noi la chiameremo felicità è quindi un disco. Un disco che potrà piacere o non piacere a livello musicale.
Ma è soprattutto, ancora una volta, un documento che pulsa vita, amore, disperazione, felicità in ogni singola parola.
“Le canzoni”, dice ancora Vasco, “parlano di lavori neri, di licenziamenti di metalmeccanici, di cristi fosforescenti, di tramonti tra le antenne, di guerre fredde, di errori di fabbricazione, dei tuoi miracoli economici, di martedì magri e di lunedì difettosi, di amori e di respingerti in mare, insomma delle solite cose. C’è questa orchestra minima, di quattro persone in una stanza, di archi negli amplificatori, di chitarre distorte, di organi con il delay, di acustiche pesanti e di parole nei megafoni”. Questo e altro ancora in Per ora noi la chiameremo felicità.
Insieme a Vasco Brondi, a modellare queste canzoni, tre artisti di grande spessore, che hanno dato linfa, con il loro lavoro, alla musica italiana; Stefano Pilia (Massimo Volume) Rodrigo D’Erasmo (Afterhours) Enrico Gabrielli (Calibro 35, Vinicio Capossela, Mike Patton) e la partecipazione di Giorgio Canali (PGR, CSI).
Una squadra di lavoro fortemente voluta, che conferma quanto Le luci della centrale elettrica sia un progetto in continua evoluzione, con collaborazioni sempre diverse, una sorta di collettivo in cui Vasco Brondi è solo il comune denominatore.
La copertina e il booklet del disco sono stati curati da Andrea Bruno, ovvero uno dei più importanti disegnatori underground italiani (Premio Micheluzzi, migliore disegnatore 2010 al Comicon di Napoli).