Emergenza sanità: appello al presidente della Repubblica da parte di 66 sindaci del cosentino
Feb 01, 2013 - redazione
Promotore dell’iniziativa il sindaco di Acquaformosa Giovanni Manoccio. Ecco la lettera inviata a Napolitano
Emergenza sanità: appello al presidente della Repubblica da parte di 66 sindaci del cosentino
Promotore dell’iniziativa il sindaco di Acquaformosa Giovanni Manoccio. Ecco la lettera inviata a Napolitano
“Sono già 66 i sindaci dei comuni della provincia di Cosenza ad avere sottoscritto in un primo elenco la lettera aperta da inviare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con cui si vuole richiamare la sua attenzione sulla gravissima emergenza sanitaria venutasi a determinare nel corso di questi anni nella nostra regione e, soprattutto, in provincia di Cosenza”.
A renderlo noto è il sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, promotore dell’iniziativa.
“Al presidente della Repubblica – spiega Manoccio – abbiamo esternato nella missiva le nostre forti preoccupazioni sullo stato comatoso in cui versa la sanità in Calabria e nella nostra provincia dove, attualmente, c’è il rischio che non siano garantiti nemmeno i livelli essenziali di assistenza, mentre aumentano i decessi nei pochi ospedali ancora rimasti e cresce il numero dei cittadini costretti ad emigrare in altre regioni per fruire di prestazioni sanitarie adeguate.
Siamo al collasso completo! La gestione della sanità calabrese del Commissario Scopelliti in questi tre anni ha prodotto soltanto fallimenti. Bisogna prenderne atto e Scopelliti se ne deve andare. Non si è mai visto che un incarico risultato assolutamente fallimentare in tutto e per tutto possa essere riconfermato e addirittura prorogato”.
“Nella lettera (di cui di seguito riportiamo il testo integrale con le prime 66 firme in calce dei sindaci della provincia di Cosenza) –conclude il sindaco di Acquaformosa- abbiamo chiesto al presidente Napolitano il suo intervento autorevole affinchè cessi definitivamente la gestione commissariale di Scopelliti (il cui incarico è già scaduto il 31 dicembre scorso) e venga tempestivamente incaricata, per la gestione del Piano di Rientro dal disavanzo sanitario, una personalità altamente competente, capace di correggere e superare i ritardi e le criticità persistenti che stanno mettendo a serio rischio i livelli essenziali di assistenza, la continuità assistenziale e il diritto alla salute e alla cura dei nostri concittadini”.
TESTO DELLA LETTERA DA INVIARE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO E SOTTOSCRITTA DA CIRCA 66 SINDACI DELLA PROVINCIA DI COSENZA
AL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
ON. GIORGIO NAPOLITANO
ROMA
Illustrissimo Presidente,
abbiamo deciso di rivolgerci a Lei per richiamare la Sua attenzione e chiedere il Suo autorevole intervento sulla gravissima situazione che si è venuta a determinare in Calabria e, in particolare, in provincia di Cosenza, nel settore della sanità.
Dopo tre anni di gestione di questo delicatissimo settore, l’on. Giuseppe Scopelliti, il cui incarico commissariale è scaduto il 31.12.2012, ha fallito tutti gli obiettivi previsti dal Piano di Rientro dal debito sanitario.
Per effetto di ciò, nel corso dell’ultima riunione svoltasi il 7 novembre scorso, il “Tavolo Massicci”, facendo riferimento alle numerose criticità in essere e ai ritardi registratisi nella realizzazione degli interventi previsti, ha chiesto alla struttura commissariale di redigere e adottare un nuovo programma operativo per gli anni 2013/2015 e, in attesa che la Regione si attivi con efficacia e tempestività per risolvere tutte le criticità evidenziate, ha predisposto il blocco dell’erogazione di oltre 500 milioni di euro dei FAS destinati alla Calabria.
La gestione unilaterale, ragionieristica e superficiale attuata da parte dell’attuale Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro ha creato, dunque, una gravissima emergenza sanitaria, mettendo a rischio i livelli essenziali di assistenza (LEA) e la stessa continuità assistenziale.
In provincia di Cosenza, in particolare, nel corso di questi anni sono stati disattivati i presidi ospedalieri di San Marco Argentano, Mormanno, Lungro, Trebisacce, Cariati e Praia a Mare e la loro trasformazione contestuale, così come previsto nel Piano, in CAPT (Centri di Assistenza Primaria Territoriale) non è ancora avvenuta, mentre sono stati depotenziati i presidi ospedalieri di Acri e San Giovanni in Fiore, due importanti centri montani distanti dalla città-capoluogo e mal collegati con la stessa per via della conformità prevalentemente montuosa del territorio attraversato e, soprattutto d’inverno, per effetto delle difficili condizioni climatiche che generano neve e ghiaccio.
I tre ospedali “SPOKE” di Rossano-Corigliano, Castrovillari e Paola-Cetraro avrebbero dovuto avere, secondo quanto previsto dai decreti 103, 104 e 105 del 5 luglio 2012 emanati dal Commissario, una dotazione complessiva di 733 posti-letto per acuti.
Ad oggi, invece, ne sono stati attivati solo 400 (quasi la metà) e molti reparti previsti non possono essere ancora attivati, mentre si allungano le liste di attesa e permane e si aggrava la forte carenza di medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici.
La strumentazione sanitaria, inoltre, risulta del tutto insufficiente e, in gran parte dei casi, è tecnologicamente superata e obsoleta, soprattutto per quanto riguarda esami diagnostici delicatissimi come TAC, Risonanza Magnetica, Angiografia ed Ecografia.
L’ospedale “HUB” di Cosenza, anzicchè essere potenziato per raggiungere gli standard sanitari necessari ed erogare ai cittadini dell’intera provincia i servizi ospedalieri di alta specializzazione previsti per questi presidi, continua a subire un progressivo e assurdo processo di depauperamento e, attualmente, non è assolutamente in grado di rispondere alla crescente domanda di prestazioni sanitarie che su di esso si riversa dall’intero territorio provinciale.
La stessa gestione del personale è giunta ai limiti della ingovernabilità: mancano in organico complessivamente 943 unità operative tra dirigenti medici, personale infermieristico, personale tecnico di laboratorio, operatori socio-sanitari e anche le valide professionalità che operano nel presidio sono continuamente esposte a rischio e a ritmi disumani.
Anche noi siamo stati, siamo e continueremo ad essere consapevoli della necessità dell’attuazione di un Piano di Rientro che elimini gli sprechi e le ruberie che hanno determinato l’enorme massa debitoria venutasi a creare negli anni passati nella gestione della sanità pubblica regionale e che riorganizzi un sistema sanitario veramente virtuoso.
Siamo altresì convinti, però, che tutto ciò non si crea attraverso una gestione meramente ragionieristica del Piano, attuando solo tagli e chiusure di ospedali e reparti.
Più volte, nel corso dei mesi scorsi, le popolazioni cosentine sono scese in piazza per protestare contro un’attuazione del Piano di Rientro assolutamente incapace di raggiungere gli obiettivi previsti dallo stesso e garantire, così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione italiana, il diritto alla salute dei cittadini cosentini e calabresi.
Ci rivolgiamo, pertanto, a Lei, pregiatissimo Presidente, perché possa essere scongiurato per tempo il pericolo dell’insorgenza di una vera e propria emergenza sanitaria nella nostra regione.
Il diritto alla salute è un diritto costituzionale per tutti i cittadini italiani e, come tale, deve essere garantito e difeso.
Il Commissario Scopelliti, che dopo tre anni anni non ha raggiunto gli obiettivi previsti dal Piano di Rientro, non può continuare a rimanere nel suo incarico di Commissario della sanità calabrese.
In qualità di Sindaci e, quindi, come rappresentanti dello Stato eletti direttamente dai cittadini, Le chiediamo di raccogliere il nostro preoccupato grido d’allarme e di adoperarsi affinchè sia incaricata, per la gestione del Piano di Rientro dal disavanzo sanitario, una personalità altamente competente, capace di correggere e superare tempestivamente i ritardi e le criticità persistenti che stanno mettendo a serio rischio i livelli essenziali di assistenza, la continuità assistenziale e il diritto alla salute e alla cura dei nostri concittadini.
In attesa di un positivo cenno di riscontro, La salutiamo cordialmente.
I Sindaci
Vittorio Cavalcanti – Rende
Domenico Lo Polito-Castrovillari
Ernesto Magorno –Diamante
Francesco Mundo –Trebisacce
Giuseppe Aieta –Cetraro
Giuseppe Rizzo –Cerzeto
Pasquale Basile –Scalea
Maria Paola Candia -Orsomarso
Luigi Stasi –Longobucco
Luigi Corrado –Celico
Bice Valente – Spezzano Piccolo
Maurizio Biase –Lappano
Vincenzo Tamburi –San Basile
Felice D’Alessandro –Rovito
Stanislao Martire –Pedace
Ippolito Morrone – Trenta
Giovanni Mannoccio –Acquaformosa
Vittorio Blois –Civita
Ercole Conti –Falconara Albanese
Franco Pellicanò –Frascineto
Raffaele Rizzuti –Colosimi
Antonio Scaglione –Tarsia
Silvano Sacchetta –Piane Crati
Luigi De Vincenti –Bocchigliero
Luciano Ciardullo –Domanico
Giuseppino Santoianni –Lungro
Tiziano Gigli –Spezzano della Sila
Roberto Rizzuti –Villapiana
Pino Gallo –Rogliano
Raffaele Pirillo –Mangone
Francesco D’Urso –Roseto Capo Spulico
Tonino Santagata –Castroregio
Francesco Di Leone –Morano Calabro
Franco Tonnara –Amantea
Franco Iacucci –Aiello Calabro
Pino Vigliaturo –Carpanzano
Salvatore Iazzolino –Casole Bruzio
Giovanni Saverio Capua –Acquappesa
Giuseppe Greco –Buonvicino
Pasquale Manfredi –Campana
Giovanni Notarianne –Grimaldi
Filippo Giovanni Sero –Cariati
Giovanni Ceglie –Aieta
Antonio Praticò –Praia a Mare
Pasquale Lamboglia –Tortora
Leo Franco Rizzuti –Serra Pedace
Giuseppe Aulicino –Santa Maria del Cedro
Alberto Cosentino –Canna
Vincenzo Di Marco –San Sosti
Gerardo Aiello –Crosìa
Stefano Leone –Rose
Luciano Pugliese –Pietrapaola
Mario Caferro –Cellara
Gianfranco Ramundo –Fuscaldo
Roberto La Valle –Santa Caterina Albanese
Francesco Trebisacce –Nocara
Francesco Lamanna –Montegiordano
Vincenzo Gaudio –Alessandria del Carretto
Francesco Colotta –Oriolo
Francesco Tursi –Plataci
Salvatore Aurelio –Albidona
Giovanni Cosenza – Laino Castello
Guglielmo Armentano – Mormanno
Luciano Maranghello – San Lorenzo del Vallo
Antonio Cersosimo – San Lorenzo Bellizzi
Luca Branda Sant’agata d’Esaro