Emergenza incendi, de Magistris duro contro Spirlì, “ha prodotto un’emergenza nazionale” "La responsabilità di non aver pianificato nella Regione Calabria un’adeguata ed immediata risposta a ciò che era prevedibile è sotto gli occhi di tutti, ulteriore dimostrazione che la sospensione della democrazia con un presidente che non c’è non eletto dal popolo"
In #Calabria interi territori di montagne, boschi, foreste, campagne, sono stati per giorni e giorni lasciati soli con il fuoco che avanzava inesorabilmente provocando morti e danni ambientali devastanti. Sono stati abbandonati Sindaci, cittadini, agricoltori, allevatori.
La responsabilità di non aver pianificato nella Regione Calabria un’adeguata ed immediata risposta a ciò che era prevedibile è sotto gli occhi di tutti, ulteriore dimostrazione che la sospensione della democrazia con un presidente che non c’è non eletto dal popolo da circa un anno sta producendo una vera e propria emergenza nazionale.
In Calabria in questo periodo manca l’acqua in molti comuni e zone agricole, manca in molte zone la raccolta dei rifiuti, la depurazione in molti luoghi è totalmente inadeguata ed il mare è quindi inquinato, per non parlare del disastro sanitario che provoca feriti e morti. Sentire parlare oggi il Governo solo di ristori per i danni non più recuperabili per gli incendi non è sufficiente, per i danni in Aspromonte e non solo è come risarcire in moneta per l’incendio di un Picasso o di un Van Gogh. La foresta l’hai persa e non l’avrai più. Sono giorni che le montagne bruciano, siamo stanchi di politici che non hanno la capacità di investire in prevenzione, tutela, manutenzione e valorizzazione, ma che agiscono solo nell’emergenza alimentando proprio il profitto criminale che ruota attorno alle emergenze.
Cambiare si può, in tutto, ma basta non affidare cura e medicina a chi sta distruggendo il nostro presente e il nostro futuro.