Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 MARZO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Elezioni regionali 2021, Peppe Bova: “Ecco perché sosteniamo Mario Oliverio” In esclusiva intervista al leader storico della sinistra calabrese Giuseppe Bova che continua: "Credevamo in Irto, le ricordo la presa di posizione assai critica di Nicola sul ruolo negativo dei partiti nazionali verso la Calabria e sulla degenerazione correntizia del PD romano. In mia presenza si era scusato con D'Agostino per la "porcheria" che era stata inventata nelle precedenti elezioni per escluderlo dalle liste"

Elezioni regionali 2021, Peppe Bova: “Ecco perché sosteniamo Mario Oliverio” In esclusiva intervista al leader storico della sinistra calabrese Giuseppe Bova che continua: "Credevamo in Irto, le  ricordo la presa di posizione assai critica di Nicola  sul ruolo negativo dei partiti nazionali verso la Calabria e sulla degenerazione correntizia del PD romano. In mia presenza si era scusato con D'Agostino per la "porcheria" che era stata inventata nelle precedenti elezioni per escluderlo dalle liste"

Perché “A Testa Alta” si è  schierata con Oliverio, candidando D’Agostino?

Oliverio, tra tutti i candidati a Presidente in campo per le prossime regionali, è il soggetto che esprime la critica più coerentemente radicale sullo stato delle cose in Calabria e sul ruolo marcatamente negativo, che, rispetto alla nostra regione, esercitano i partiti nazionali, a cominciare dalla condizione disastrosa della sanità.

Ma non è vero forse che sino ad alcuni mesi fa sostenevate la candidatura di Nicola Irto? Non è questa una vostra contraddizione?

La ringrazio per la domanda. Abbiamo sostenuto convintamente Nicola Irto, a partire dal programma di autonomia radicale rispetto a Roma che lui propugnava. Le ricordo la presa di posizione assai critica di Irto sul ruolo negativo dei partiti nazionali verso la Calabria e sulla degenerazione correntizia del PD romano. In quelle posizioni noi ci riconoscevamo pienamente. A questo proposito, voglio ricordarle che la nostra posizione è rimasta la stessa; quella di Irto, NO!
Voglio aggiungere che il rapporto con Irto era molto forte, serio e cordiale. Irto non era portatore di codici arbitrari per la selezione delle candidature. In mia presenza si era scusato con D’Agostino per la “porcheria” che era stata inventata nelle precedenti elezioni per escluderlo dalle liste. Per Nicola Irto la candidatura di D’Agostino era un punto di forza nella battaglia elettorale per la sua presidenza della Regione.

E poi?

E poi cosa? È tutto chiaro; al “partito delle correnti” della Calabria e dei calabresi non importa nulla. Servono alcuni eletti nel Consiglio Regionale per puntellare la campagna elettorale dei candidati calati dall’alto alle prossime elezioni politiche. Per questo agiscono con estrema spregiudicatezza; tirano fuori dal cilindro romano, uno dopo l’altro, candidati alla Presidenza; rimettono in vigore il famigerato codice dell’arbitrio e del “qui comando io”, utilizzato alle precedenti regionali.
Così, per le persone autonome dal Pd delle correnti, e dai loro sottopancia, sempre diversi ad ogni elezione, non c’è spazio alcuno.

Non le sembra velleitario con una sola lista, quella di Oliverio, pensare di misurarsi con le sette liste del centrodestra, le altrettante del centrosinistra e le sei liste di De Magistris?

Siamo consapevoli di misurarci, avendo a disposizione meno di un mese, con avversari forti per numero e determinati ad accaparrarsi il potere.
Noi, dalla nostra, sappiamo con chiarezza quello che vogliamo; lo sa Oliverio e lo sappiamo tutti noi: vogliamo liberare la Calabria ed i calabresi dai commissariamenti. A differenza di centrodestra e centrosinistra non chiediamo il voto perché abbiamo amici potenti a Roma. Noi vogliamo liberare la Calabria da questi loro amici. C’è di più,  noi, a differenza anche di De Magistris,  conosciamo bene la Calabria e l’ente Regione.  Sappiamo dove mettere le mani per liberarla dalle pastoie e rimetterla in moto. Ma non finisce qui: la nostra non è solo una battaglia elettorale; per quanto ci riguarda, dopo le elezioni,  continueremo con più lena. Infine, lo voglio ribadire, noi abbiamo fiducia nei calabresi onesti.

Si, tanti buoni propositi, ma non ci ha detto come pensate di superare la soglia dell’8%
.

Guardi che il recente sondaggio della Rai ci da già oltre, per la precisione tra l’8% e il12%. Voglio, contemporaneamente,  ricordarle come noi abbiamo un programma radicalmente diverso da tutti gli altri; non consideriamo la Calabria una regione canaglia, vogliamo liberare la regione dalle prepotenze centralistiche e dai commissariamenti; e non venderemo il nostro risultato elettorale per qualche candidatura al Parlamento.
A buon intenditor poche parole.

Ma voi chi siete, a chi vi rivolgete, cosa vi proponete per il dopo elezioni?

Noi non siamo un’unica cosa: c’è chi proviene dalle diverse organizzazioni della sinistra,  ci sono gli autonomisti, chi viene dall’area moderata. E poi c’è una novità in assoluto. Queste esperienze sono declinate al maschile ma ancor più al femminile.
Ci accomuna un amore sincero per la nostra terra, un forte spirito pubblico e una fortissima insofferenza verso tutte le prepotenze, sia quelle della malapianta che quelle perpetrate da enti pubblici, ma anche quelle quotidiane contro le donne, violenze che si nascondono dentro le mura domestiche e nei posti di lavoro.
Siamo coerentemente autonomisti e meridionalisti che auspicano e si battono per un’Europa dei cittadini e per una cooperazione proficua della stessa con tutti i Paesi del Mediterraneo.
La nostra stella polare è la Costituzione della Repubblica. Noi chiediamo che essa venga finalmente onorata: i calabresi ed i meridionali non sono figli di un Dio minore.
Dopo le elezioni, con i singoli, le associazioni, i movimenti della Calabria che lo vorranno, costruiremo una rete sinergica per agire all’unisono dentro la regione e, più in generale, in piena sintonia con i movimenti similari che agiscono nelle altre regioni del sud.
Quello che stiamo facendo in queste elezioni è,  davvero, solo l’inizio.