Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Egitto, condannate tre spie del Mossad

Egitto, condannate tre spie del Mossad

Un uomo d’affari egiziano e due israeliani giudicati colpevoli per azioni condotte al Cairo, in Libano e in Siria

di DOMENICO GIOVINAZZO

Egitto, condannate tre spie del Mossad

Un uomo d’affari egiziano e due israeliani giudicati colpevoli per azioni condotte al Cairo, in Libano e in Siria

 

Ieri al Cairo, la Suprema corte per la sicurezza dello Stato, ha condannato per spionaggio un cittadino egiziano e due israeliani. Secondo la corte, Tareq Abdel Razek, trentasettenne proprietario di un’azienda di import-export, collaborava con due agenti del Mossad al fine di reclutare persone all’interno delle compagnie telefoniche egiziane. L’obiettivo era mettere sotto controllo i telefoni degli alti funzionari di governo del Cairo.  

L’imprenditore egiziano sconterà una condanna a 25 anni di prigione. La stessa pena è stata comminata anche ai due cittadini israeliani, i cui nomi non sono stati rivelati. I due agenti del Mossad, che avrebbero già lasciato l’Egitto appena appreso dell’arresto di Razek, sono stati giudicati in contumacia. Oltre al governo egiziano, anche Siria e Libano era oggetto delle azioni di spionaggio per conto di Israele. Lo stesso Razek ha confessato di aver più volte viaggiato in Siria sotto falso nome, su incarico dei suoi contatti israeliani, per consegnare del denaro a un ufficiale della sicurezza siriana che operava in un’area definita “sensibile”. Secondo alcune fonti egiziane, la confessione di Razek ha portato allo smantellamento di tre cellule di spionaggio in Siria e Libano.  

La condanna stabilita ieri dalla corte del Cairo è la seconda azione contro la presenza del Mossad in Egitto in meno di due settimane. Lo scorso 12 giugno, infatti, un cittadino israelo-statunitense, il ventisettenne Ilan Grapel, è stato arrestato con l’accusa di spionaggio per aver tentato di diffondere caos e violenze settarie nel Paese.  

redazione@approdonews.it