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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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E anche Renato Meduri si dice estraneo alle dichiarazioni del pentito Moio

E anche Renato Meduri si dice estraneo alle dichiarazioni del pentito Moio

L’ex senatore è stato indicato come un frequentatore assiduo della casa dei capoclan Tegano, mentre il vicepresidente del consiglio regionale avrebbe ricevuto sostegno elettorale dalla stessa cosca

E anche Renato Meduri e Alessandro Nicolò si dicono estranei alle dichiarazioni del pentito Moio

L’ex senatore è stato indicato come un frequentatore assiduo della casa dei capoclan Tegano, mentre il vicepresidente del consiglio regionale avrebbe ricevuto sostegno elettorale dalla stessa cosca

 

(ANSA) – REGGIO CALABRIA – ”Non ho mai conosciuto il collaboratore di giustizia Roberto Moio se non attraverso le fotografie pubblicate dai quotidiani che si sono, di volta in volta, occupati dei suoi delitti e, successivamente, dei suoi pentimenti. Non ho mai conosciuto nessun membro dei non meglio specificati Tegano, che Moio indica come suoi parenti diretti e, tanto meno, ho mai varcato la soglia di casa loro”. E’ quanto afferma, in una dichiarazione, l’ex senatore Renato Meduri facendo riferimento alla dichiarazione fatta ieri in Corte d’appello a Reggio Calabria dal pentito Moio che lo ha indicato come frequentatore della casa dei capi della cosca Tegano della ‘ndrangheta. Stesso riferimento il pentito lo ha fatto nei confronti dell’ex deputato Luigi Meduri. “Durante la mia carriera politica, come ben sanno tutti i magistrati che hanno operato nel corso degli anni in Calabria – aggiunge Renato Meduri – non ho mai chiesto voti alla mafia. D’altro canto, come i dati numerici stanno a testimoniare, sono stato largamente votato anche da candidato dell’Msi quando quel partito era discriminato e fuori da ogni logica di potere. Ho sempre evitato, anche agli amici più cari, il disagio di vedersi la casa invasa da politici questuanti. Il mio rapporto con la gente si è sviluppato sempre in pubblico, soprattutto con comizi e riunioni alla luce del sole. Ho ricevuto sempre tante preferenze e, a volte, si può dire che io sia stato plebiscitato. Non mi sono mai dovuto rivolgere, per ottenere consensi, a nessun ambiente o persona che vivesse ai margini della società civile e legale”. Quanto affermato dal collaboratore di giustizia Moio durante l’udienza di ieri nell’ambito del processo denominato ‘Testamento’ è totalmente falso e, a tal proposito, ho già dato mandato ai miei legali di verificare se nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia vi siano elementi validi per perseguirlo a norma di legge, a tutela della mia immagine e della mia onorabilità”. 

“Non ho mai avuto rapporti di alcun genere né con il pentito Roberto Moio, né con altri soggetti di indubbia moralità. Comunico, comunque, di avere dato mandato al mio legale di esperire ogni idonea iniziativa a tutela della mia onorabilità”. Lo afferma, in una dichiarazione, il vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolò facendo riferimento alle dichiarazioni di Moio ieri in Corte d’appello secondo cui lo stesso Nicolò avrebbe ricevuto sostegno elettorale dalla cosca Tegano. “Moio – afferma ancora Nicolò – ha sostenuto che “avrebbe partecipato ad una festa in un locale pubblico nei pressi del ‘Liceo industriale di Reggio Calabria dopo avermi elettoralmente aiutato. Con sconcerto ma con massima serenita’, preciso che ho presenziato ad un incontro di routine, peraltro, fisiologico in una campagna elettorale, tenutosi, e non da me organizzato, nel locale pubblico L’Angolo, posto in fregio alla via urbana Emilio Cuzzocrea, nei pressi dell’istituto tecnico industriale Vallauri. Ciò è avvenuto nella tarda serata del 25 marzo 2010, abituato come sono ad annotare tutto, quattro giorni prima quindi della tornata elettorale regionale del 28 e 29 marzo 2010. A questo invito sono arrivato in ritardo, avendo dovuto partecipare, nella stessa giornata, ad altri incontri. E con me c’era il mio staff di collaboratori e sostenitori. Mi sono recato nel locale, che al mio arrivo era stato già disertato da molte persone che vi erano convenute, in quanto non avevo potuto essere puntuale. Tale manifestazione era stata organizzata dal movimento politico ‘Io non ci sto’, presenti numerose persone, consiglieri comunali e circoscrizionali. L’unico ricordo che mi é rimasto dei convenuti in sala è quello di una simpatica e chiassosa squadra giovanile di calcio, in tuta e scarpette. Come mio costume ho porto un saluto ai presenti ed ho ringraziato gli organizzatori e i rappresentanti politici del movimento ‘Io non ci sto’ e sono andato via ad affrontare altri impegni. Della presenza del predetto Moio, della cui esistenza e delle traversie giudiziarie solo successivamente ho saputo dalle cronache, non ho neanche memoria”. “Di incontri preelettorali, come quello descritto – conclude Nicolò – credo di averne fatti, nella mia carriera politica, almeno un centinaio, e sempre in locali pubblici o aperti al pubblico, in luoghi quindi controllabili da tutti e con la massima trasparenza”.

redazione@approdnews.it