Nella frazione di Rizziconi le case abbandonate vengono date agli extra comunitari che lavorano nella Piana di Gioia Tauro
di CATERINA SORBARA
Drosi offre ospitalità agli immigrati
Nella frazione di Rizziconi le case abbandonate vengono date agli extra comunitari che lavorano nella Piana di Gioia Tauro
di Caterina Sorbara
L’integrazione degli immigrati, ancora oggi, in una società che si definisce multirazziale,
ma che di fatto non lo è, rappresenta un problema annoso e di non facile soluzione.
Qui da noi in Calabria, abbiamo un esempio importante che è quello di Riace, dove
sono state date case ormai abbandonate e, create situazioni lavorative da parte di
cooperative.
Se il modello Riace è conosciuto in tutta Italia, forse non tutti sanno che, nella
Piana di Gioia Tauro, c’è un paese dove gli immigrati sono accettati e convivono
serenamente con la popolazione locale.
Mi riferisco alla frazione Drosi di Rizziconi, dove sono state date loro delle case
e due volte alla settimana, grazie alla Caritas, consumano un pasto caldo e nelle
ore pomeridiane di tutti i giorni la merenda. Gli immigrati, lavorano nei campi e
nelle piccole industrie locali. Numerose sono anche le badanti, che si prendono cura
dei vecchietti con dedizione e amore.
Quello che viene definito modello Drosi è ormai un modello di accoglienza e di reale
integrazione che tutti i paesi e le città dovrebbero adottare.
Recentemente anche a San Procopio, in un consiglio comunale aperto, fortemente voluto
dal sindaco Eduardo Lamberti Castronuovo, è stata accolta la proposta di accogliere
5 immigrati, attualmente ospiti a Rosarno.
Sono passi importanti che vanno a creare, una società aperta verso la globalizzazione
tanto ambita nel mondo d’oggi.
Per quanto riguarda il modello Drosi, gran parte del merito va a don Nino Larocca, un
sacerdote davvero unico e speciale, che non tutti hanno la fortuna di avere.