Dopo la pandemia il gioco fisico risulta più penalizzato? La trasformazione post-pandemica nel settore del Gioco Pubblico: cambiamenti Irreversibili e l’avanzata del canale online
Con la fine della pandemia le cose, dove più e dove meno, sono tornate alla normalità. Certo, le abitudini magari sono cambiate ed altri cambiamenti sono emersi nel corso degli ultimi anni: è cambiato il lavoro, sono cambiati i numeri, sono cambiate le relazioni umane e i momenti sociali. Sono tutte trasformazioni che hanno investito ogni realtà produttiva: il settore del gioco pubblico, che in Italia è parte fondamentale ed integrante del PIL, non è stato da meno. Ed anzi, è stato forse tra i più colpiti e condizionati dal lockdown e dai mesi in cui contenimento e restrizioni sono state le parole d’ordine da seguire.
Ma a due anni dai colpi più duri del Covid, qual è lo stato dell’arte oggi? Rispondono eloquentemente i dati ISTAT: nel 2019 le aziende che erogavano servizi come lotterie, scommesse, case da gioco erano circa 8271 con 40.003 addetti ai lavori, un fatturato da 13 miliardi e 929 milioni e circa 445mila euro, con investimenti pari a 243 milioni e 835 euro. Nel 2020 il calo occupazionale è stato drammatico, con una riduzione di circa 200 unità tra le aziende. Va da sé che vi sia stato anche un calo di occupazione, di fatturato e di investimenti. Proprio qui le cifre sono chiare: si è investito quasi la metà rispetto al periodo pre-Covid, e dunque fino a 130 milioni circa. I dati del 2021 sono attesi per la fine del 2023 ma la situazione è chiara: qualcosa è cambiato ed il mondo del gaming ha avuto delle trasformazioni tali da essere considerate irreversibili. Per esempio, è chiaro come lunghi periodi di sospensione forzosa dell’attività hanno determinato uno spostamento dal gioco fisico al gioco a distanza. Tale migrazione ha portato una crescita nel numero di casinò online con licenza in Italia.
Ma non finisce qui. È cambiato anche il modo di lavorare: ciò ha portato ad un generale quanto veloce apprendimento almeno di conoscenze informatiche di base. Il che ha reso possibile maggiori rapporti online, a fronte di spostamenti ridotti e di presenze centellinate. Ciò ha portato le aziende di gaming, ma non solo, a differenziare le attività, pur di assicurarsi una sopravvivenza. Da qui nuovi investimenti ci sono stati, volti all’aumento della qualità e all’utilizzo di nuove tecnologie. Ciò ha avuto un impatto anche sul modo di proporre i prodotti e i servizi e ad una crescita notevole della forza lavoro. Ciò ha portato ad un cambio di focus: il gioco fisico ha per forza sofferto di più rispetto al gioco online, che invece ha visto un aumento di utenti sì, ma anche di investimenti e miglioramenti.