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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Domani l’inaugurazione di un nuovo tratto della Statale 106

Domani l’inaugurazione di un nuovo tratto della Statale 106

Appello del presidente della Camera di commercio di Catanzaro Abramo all’Anas e alle Istituzioni perché si impegnino per la riforma del sistema del contraente generale

Domani l’inaugurazione di un nuovo tratto della Statale 106

Appello del presidente della Camera di commercio di Catanzaro Abramo all’Anas e alle Istituzioni perché si impegnino per la riforma del sistema del contraente generale

 

 

E’ prevista per domani, giovedì 11 aprile, l’inaugurazione e conseguente apertura al traffico di un nuovo tratto di Statale 106 Jonica, compreso tra gli svincoli di Squillace e Roccelletta di Borgia, nei pressi della galleria Baldaya 2. La cerimonia di inaugurazione avverrà alla presenza delle massime autorità civili e religiose, fra le quali avrebbe dovuto essere presente anche il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo, impossibilitato per indifferibili impegni istituzionali precedentemente assunti. In merito alla notizia però, di rilievo per tutto il territorio, il Presidente dell’Ente camerale affida a questo comunicato stampa il senso delle parole che avrebbe voluto pronunciare in occasione del taglio del nastro, ed un accorato appello, per come di seguito riportato:

“Un importante traguardo, per la cittadinanza tutta, quello di questa mattina, per il quale mi congratulo. Mi preme ancora una volta sottolineare però, che nonostante la grande soddisfazione delle istituzioni tutte, al cui coro mi associo, per l’avanzamento dei lavori che procurerà sicuri vantaggi all’utenza, tale soddisfazione è fortemente mitigata – per quel che riguarda il mio Ente ed il mondo economico che anche e soprattutto in un momento così gravoso rappresento -, dal fatto che la cerimonia del taglio del nastro si porta dietro situazioni di disagio economico-sociale generate, per un intero comparto e tessuto economico produttivo, da inadempienze e mancanze che perdurano da anni. Mi riferisco al ruolo di garante che l’Anas, in qualità di General Contractor, dovrebbe svolgere in maniera più incisiva e accorta nei confronti delle ditte locali appaltatrici. Di recente, come Ente camerale – ha precisato Abramo -, abbiamo sollecitato tramite i media una assunzione di responsabilità su questa grave disfunzione e mancanza, che sta provocando al tessuto produttivo calabrese gravissime ripercussioni in termini di impossibilità di sopravvivenza delle aziende e tagli occupazionali. Come di recente sottolineato anche dall’Ance Calabria, nonostante l’Amministratore Unico dell’Anas (che, lo ricordiamo, è l’Ente Appaltante dei lavori sulla A3 Sa-Rc), abbia precisi ruoli di sorveglianza giuridico, amministrativo ed etico-morale, le imprese calabresi sono da tempo costrette a fungere, di fatto, da organismi che anticipano liquidità finanziaria al Contraente Generale, con relativi costi aggiuntivi (anche in termini di interessi bancari) e con pagamenti – da parte del Contraente – incerti e dai tempi indecifrabili. E’ infatti discrezione del Contraente Generale se, come ed in quali tempi pagare il subappaltatore. Si comprende bene che questa situazione non è più sostenibile – ha stigmatizzato Abramo -: non lo sarebbe in un sistema sano, figuriamoci in uno gravato da una crisi economica che, in maniera devastante, colpisce le aziende del settore edile più di altri, per via del blocco dei pagamenti delle PA e dello stallo generale delle costruzioni. Stiamo parlando di molte centinaia di posti di lavoro che andrebbero persi se le imprese coinvolte in questo circuito vizioso fossero costrette al fallimento per responsabilità dei contraenti generali. Accanto ai tagli di nastri, più che legittimi per celebrare il raggiungimento di un importante risultato, mi appello in nome e per conto delle imprese calabresi, all’Anas e alle Istituzioni che oggi partecipano a questa cerimonia, e chiedo che facciano sentire la loro presenza anche quando i riflettori sui traguardi raggiunti saranno spenti, e rimarranno le ombre sulle spalle delle famiglie calabresi, atterrite dall’azzeramento della filiera edile che si consuma in un assordante silenzio ed in una cieca indifferenza. Non è più rinviabile per le Opere Pubbliche gestite da General Contractor una diversa regolamentazione dei rapporti e delle procedure di esecuzione e di pagamento dei lavori”.