Disoccupazione giovanile, Dattola: “E’ terribile dirlo, ma stiamo perdendo un’intera generazione”
Dic 03, 2013 - redazione
Il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, commenta i dati statistici occupazionali provinciali, elaborati e diffusi dall’Ente camerale
Disoccupazione giovanile, Dattola: “E’ terribile dirlo, ma stiamo perdendo un’intera generazione”
Il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, commenta i dati statistici occupazionali provinciali, elaborati e diffusi dall’Ente camerale
“E’ veramente drammatico il dato della disoccupazione giovanile. Più di un giovane su due nella
nostra città e in tutto il territorio reggino non riesce a inserirsi nel mondo del lavoro.
L’inaccettabile livello della disoccupazione reggina non è solo un danno all’economia del
territorio, ma innanzi tutto un deterrente allo sviluppo umano e professionale dei nostri figli, che
mina alla radice il futuro della società. E’ terribile dirlo, ma stiamo perdendo un’intera
generazione”. Queste le amare considerazioni del Presidente della Camera di Commercio di
Reggio Calabria, dr. Lucio Dattola, sui dati statistici occupazionali provinciali, elaborati e diffusi
dall’Ente camerale.
Il numero di disoccupati nella Provincia di Reggio Calabria è cresciuto di oltre 8mila unità nella
prima metà del 2013 (da 30mila a 38mila). Ne consegue un tasso di disoccupazione generale del
20,4% (16,2% alla fine del 2012), ben superiore a quello nazionale (12,4%) Sono soprattutto i
nostri giovani a essere colpiti dal quadro economico sfavorevole: più di un giovane su due (il
54,1% per l’esattezza), tra quelli in fascia di età 15-24, che cerca un lavoro non riesce
nell’intento (44,6% a Dicembre 2012). Una quota che risulta maggiore di quella regionale (53,7%
nel periodo Gennaio-Giugno 2013) e soprattutto nazionale (39,6% nei primi due trimestri del 2013,
in discesa al 37,3% nel solo III trimestre).
E il quadro sarebbe ancora peggiore se sparisse il sostegno della Cassa Integrazione Guadagni. Tale
strumento, infatti, ha mitigato significativamente la contrazione dei livelli occupazionali
garantendo, almeno formalmente, il posto di lavoro a una quota non trascurabile di lavoratori.
Infatti, nel primo semestre del 2013 si riscontra, in provincia di Reggio Calabria, un complessivo
incremento del ricorso allo strumento di integrazione salariale (+38% rispetto al primo semestre
2012), derivante da un massiccio utilizzo degli interventi straordinari, solo in parte compensato dal
calo delle ore autorizzate per interventi in deroga. Più nello specifico, il numero di ore di Cassa
Integrazione Guadagni complessivamente autorizzate nella nostra provincia è stato superiore a 1,5
milioni. Un valore che ci preoccupa non poco, visto il ruolo centrale occupato dalla cassa
straordinaria, quasi sempre utilizzata dalle imprese in profonda crisi strutturale.
D’altronde, il quadro delle possibilità delle imprese di offrire nuova linfa all’occupazione è
tutt’altro che promettente. Il Sistema Informativo Excelsior1
sui fabbisogni professionali e formativi
delle imprese dell’industria e dei servizi, relativamente al periodo Luglio-Settembre 2013, indica un
1
L’Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e
con l’Unione Europea, realizza, a partire dal 1997, il “Sistema informativo per l’occupazione e la formazione “Excelsior”, che
ricostruisce il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese,
attraverso un’indagine svolta a livello provinciale che interessa quasi 100.000 imprese. numero di assunzioni previste pari a circa 750 ( di cui solo il 20% in forma stabile) in riduzione
rispetto allo stesso trimestre del 2012, quando il numero di assunzioni programmate era 790, già in
contrazione rispetto agli anni precedenti. Inoltre, tra i profili professionali richiesti dalle imprese , le
figure high skill (profili dirigenziali, intellettuali, scientifici, di elevata specializzazione e tecnici)
incidono a Reggio Calabria più di quanto riscontrabile sul territorio regionale (11% rispetto al 9%
regionale) ed è anche molto diffusa l’esigenza di assumere personale che abbia già maturato una
specifica esperienza nella professione o nel settore (61% delle previsioni occupazionali; 40% in
Calabria e 37% in Italia).