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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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“Discarica di Celico: la Presila paura non ne ha” Continua il botta e risposta tra Comitato Ambiente Presila e Arpacal

“Discarica di Celico: la Presila paura non ne ha” Continua il botta e risposta tra Comitato Ambiente Presila e Arpacal
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Riceviamo e pubblichiamo

Leggiamo da un comunicato di Arpacal che l’ente che dovrebbe tutelare l’ambiente avrebbe incaricato dei legali per querelare il Comitato Ambientale Presilano. Il Cap risponde che è pronto a far valere davanti ai giudici le ragioni
delle popolazioni presilane e che ARPACAL dovrà rispondere di falso ideologico per aver mentito allorquando ha comunicato che il problema odorigeno provocato dall’impianto della MiGa era risolto.

Ieri il Governatore Oliverio ha dichiarato che “se non cambia la burocrazia non muore la Calabria, si sappia molto bene che muore una parte della burocrazia”. Lo invitiamo ad essere conseguente perché è inaccettabile che Arpacal non rispetti i compiti d’istituto.

Così come è incettabile che un ente regionale, finanziato con i contributi dei calabresi, aggredisca un comitato di liberi cittadini che a loro parere “si arroga la pretesa di rappresentare le popolazioni di un territorio” dichiarando che la “polemica squallida” è “finalizzata a mantenere alto il livello della tensione e, quindi, dell’attenzione, si badi bene, non più sulla vicenda ambientale ma su personaggi in evidente astinenza da presenza mediatica”.

Il Comitato Ambientale Presilano da anni lotta e propone soluzioni. Le osservazioni presentate dal Cap hanno contribuito al miglioramento del Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti. Il CAP organizza corsi nelle scuole. Il Cappartecipa a pieno titolo alle riunioni e commissioni insieme alle istituzioni regionali. Il Comitato Ambientale Presilano ha una storia di difesa dell’ambiente che se fosse stata adottata anche solo in minima parte da Arpacal, la nostra regione avrebbe aria, acqua e suolo più puliti.

Il Cap e i tecnici dei comuni di Rovito e Celico, nel sopralluogo del 12 settembre scorso, hanno richiesto la verbalizzazione di fatti e circostanze accadute, compresa l’apertura delle porte, cosa facilmente documentabile e della quale Arpacal dovrà dare conto davanti ai giudici. Arpacal tenga ben presente che non saranno le minacce di querela a fermare una lotta di popolo in difesa della propria salute.