Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

“Differenziata Reggio: vite vendute per 6 mln di euro” Risveglio civile denuncia le condizioni in cui sono costretti a vivere gli abitanti della zona sud della città

“Differenziata Reggio: vite vendute per 6 mln di euro” Risveglio civile denuncia le condizioni in cui sono costretti a vivere gli abitanti della zona sud della città
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Il disperato appello dei cittadini della zona sud che documenta situazioni intollerabili determinate dalla nuova, irrazionale e insostenibile modalità di raccolta dei rifiuti è una conferma, se ce n’era bisogno, di quanto denunciato a chiare lettere già dallo scorso mese di aprile.
Cittadini che stanno in case piccole e senza balconi, con anziani e bambini, costretti a tenersi in casa per sette giorni pannolini, pannoloni, assorbenti. Mentre già da due anni a Catanzaro, per citare un esempio, sono stati distribuiti da subito mastelli rossi che vengono ritirati a giorni alterni. Qui sono state smantellate le isole ecologiche.
Ma ad aggravare in modo drammatico le responsabilità c’è la circostanza che a queste famiglie dei più deboli viene negata anche l’acqua: in queste costrizioni da lager non era esagerato parlare di abitanti-selezionatori-compattatori casalinghi ai lavori forzati, con l’aggiunta del terrorismo istituzionale di ispettori ambientali, incuranti degli obblighi della privacy, che suonano ai citofoni per rafforzare l’idea della incombente punizione per chi non vuole convivere per giorni e giorni con feci e quant’altro. Chi ha avuto la possibilità, logistica ed economica, ha installato serbatoi di riserva mossi da pompe elettriche: per un consumo di 11 (undici) kw a bimestre, la società di distribuzione manda una bolletta di 50 euro. E nessuno capisce perché la Calabria, che esporta a beneficio delle regioni ricche due terzi dell’energia che produce inquinandosi, ha il costo più alto d’Italia alla voce “trasporto energia” per pochi chilometri.
E chi esce di casa a fare la spesa è obbligato a bearsi del puzzo che c’è in macellerie ed alimentari. E poi ci sono ancora bar, ristoranti e simili. Gli operatori economici si stringono nelle spalle desolati.
È ancora una volta un’operazione di vite vendute. Incuranti dei più deboli. In una città sottoposta per i prossimi venti anni ad un durissimo piano finanziario di rientro, a fronte di uno sperpero di 679 milioni di euro, chi amministra è impegnatissimo per incassare i 6 milioni promessi dalla Regione per l’estensione della differenziata. Senza che si intravedano sconti sulla TARI.
E per coprire la sottoculturale arroganza si continua con bugie e accuse ai cittadini. No ai cassonetti elettronici come a Firenze perché i reggini sono vandali o ignoranti. Ma ottimi come selezionatori e compattatori casalinghi. E poi, stando ai censimenti -spiegano- i più anziani sono “solo” il 30%. Quindi in 60.000 non hanno più diritti. E se fossero ancora di meno? Restano inevase le risposte sul contratto milionario di servizio su cui indaga (?) la Procura, rivendita della carta, dell’alluminio, del vetro, etc.
E andiamo avanti con le falsità. Così fanno a New York che, come è noto è un modello interamente assimilabile a Reggio. Peccato che non sappiano -come chi è realmente vissuto negli Stati Uniti- che lì sin dal 1927 hanno inventato il tritarifiuti, installato in tutti i lavelli d’America, deve viene interamente riversato l’umido.
Così fanno a Londra, altra città identica a Reggio. Chi volesse documentarsi su un’inchiesta condotta dal Quotidiano di Sicilia del 5 luglio 2013 a firma di Andrea Salomone, leggerebbe “Londra, differenziata in unico contenitore poi ci pensa l’impianto di separazione – I Concili sottoscrivono un contratto con l’impianto che li ripaga sulla quantità del materiale conferito”. In questa città non è dato di sapere chi viene ripagato: i cittadini no di certo.
“Lordazzi”. Tragiche marionette eteroguidate pensano che insultare i cittadini serva a zittirli, magari istigando l’odio planetario attraverso i social media. In molte occasioni, però, gli insulti qualificano molto di più quelli che li lanciano che quelli a cui sono diretti, specie se manca il dovere di una minima decenza istituzionale. Perdurando queste drammatiche condizioni, dovrebbe essere necessario un intervento dell’autorità tutoria che, per gravi motivi di ordine e tutela della salute pubblica, emani un’ordinanza che sospenda la raccolta differenziata almeno fino a che non sia assicurata in modo permanente l’erogazione dell’acqua in tutte le case della città.
Risveglio Civile