Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata inter-nazionale del diabete, istituita nel 2007 dall’Assemblea generale dell’ONU, con risoluzione 61/225, intende richiamare l’attenzione di tutto il personale scolastico, delle famiglie e degli studenti su una patologia sicura-mente seria, ma che non può e non deve diventare motivo di esclusione per quanti ne fossero affetti. In Italia, secondo i dati diffusi dalla Società Italiana dei Pediatri, sono circa 22.000 i bambini e gli adolescenti in età scolare nel 2022 interessati dal diabete mellito di tipo 1; inoltre, una persona su dieci vive con il diabete, secondo l’International Diabetes Federation; addirittura una persona su due dei diabetici stimati non è ancora consapevole di esserlo. Fin da giovanissimi sarebbe opportuno adottare comportamenti appropriati, come evi-tare gli accumuli di grasso in corrispondenza del girovita o frequentare corsi di educazione alimentare. In definitiva praticare stili di vita scorretti può fare incorrere in sindromi metaboliche tra cui il diabete di tipo 2; non praticare attività fisica e rinunciare sistematicamente alla colazione risultano pessime abitudini per il man-tenimento del proprio benessere. I
In funzione di tale stato di cose, molti istituti scolastici si sono attrezzati per rispondere alle esigenze di un corretto stile di vita da promuovere tra i giovani e alle problematiche degli studenti diabetici. È importante che gli adolescenti vivano il luogo del proprio apprendimento come un ambiente sicuro in cui sentirsi tutelati e in cui la propria condizione non diventi motivo di ostacolo nell’approccio alla didattica e alle relazioni con i propri pari.
A tal proposito, il CNDDU, sulla linea di quanto indicato dalle associazioni attinenti a tale patologia, come A.G.D. ITALIA – Coordinamento tra le Associazione Italiane Giovani con Diabete onlus, propone una serie di percorsi in tutte le scuole di ogni ordine e grado finalizzati alla conoscenza e “normalizzazione” di tale disturbo, dal titolo #ConosciamoilDiabete; nel primo ciclo sarebbe auspicabile far conoscere da subito il dia-bete, proponendo comportamenti virtuosi atti a contrastarlo. Gli alimenti “amici” della buona salute potrebbero essere disegnati su cartelloni così come quelli più pericolosi; in maniera più precisa si propone di realizzare un fumetto con protagonisti frutta e verdura “virtuosi” e amici dei bimbi. Negli istituti secondari superiori, invece, in dipendenza della caratterizzazione disciplinare di ciascuna scuola, si potrebbe presentare la tematica in og-getto curvandola appositamente. Per esempio, si potrebbero approfondire gli aspetti correlati alle materie sa-nitarie, mediante percorsi o conferenze preparate appositamente con esperti del settore. In generale in ogni contesto scolastico sarebbe utile e costruttivo creare momenti di ascolto, lettura e scrittura interamente dedicati alle testimonianze dirette e indirette di studenti o ex studenti che abbiano incontrato personalmente o di riflesso sui propri cari tale patologia, in modo da sfatare diversi preconcetti / luoghi comuni e avviare invece a una conoscenza profonda dell’argomento al fine di migliorare la qualità della vita di tutti noi.
“[…] la cosiddetta dieta mediterranea, a base di verdura, frutta e pasta, tradizionale per secoli in Italia, si è dimostrata efficace nel prevenire le malattie cardiovascolari, l’obesità, il diabete, i tumori. Il ritorno a un’ali-mentazione di tipo mediterraneo ha contribuito, insieme a farmaci più efficaci, alla diminuzione della mortalità per malattie cardiovascolari.” (Umberto Veronesi)