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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Derive Emanuele Pecheux critica la dichiarazioni di Maurizio Gasparri a margine del Family day

Derive Emanuele Pecheux critica la dichiarazioni di Maurizio Gasparri a margine del Family day
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Il senatore neofascista Maurizio Gasparri, interrogato a margine del Family day dal fastidioso e spesso volgarissimo Claudio Lucci non ha mancato di cogliere l’occasione per offrire, non tanto il peggio di sé, perché a quello non c’è mai fine, quanto l’ennesima dimostrazione del suo desolante background nutrito di razzismo e disprezzo per i cosiddetti “diversi”.

Non a caso si è segnalato come tra i più attivi animatori dell’adunata fondamentalista e neoguelfista dello scorso sabato.

Dimmi come parli e ti dirò chi sei.

Gasparri si preoccupa continuamente con i suoi interventi mediatici di sbattere in faccia a tutti il suo dna fascista, utilizzando un linguaggio da caserma punitiva degli anni 60, insultando, irridendo e mostrando la faccia feroce dello squadrista da operetta.

Purtroppo l’Ufficio di presidenza del Senato, quella che un tempo era considerata la “Camera alta” dove protagonisti dei dibattiti anche aspri erano prima di tutto il bon ton e un lessico adeguato, ha conosciuto negli ultimi anni uno scadimento di immagine progressivo, in ragione del fatto che le cariche di vicepresidente spettanti  al centro destra sono state affidate a fini dicitori del calibro di Rosi Mauro e Roberto Calderoli che con le loro estemporanee performances hanno contribuito a deteriorare l’immagine del loro ruolo istituzionale.

Nella presente legislatura il deficit di autorevolezza dell’Ufficio di presidenza sta raggiungendo un livello davvero imbarazzante considerato che al sempiterno Calderoli è stato affiancato il camerata Gasparri.

Oltre vent’anni fa il calciatore inglese Paul Gascoigne fu multato dalla società in cui militava per essersi esibito in un rumoroso rutto (sic!)in diretta televisiva nella tribuna Vip dello stadio Olimpico di Roma. Dell’episodio, narrano le cronache, se ne occuparono, per stigmatizzarlo, molti parlamentari.

Vent’anni dopo al vice presidente del Senato della Repubblica è consentito di offendere, attraverso il mezzo televisivo le persone disabili e di cavarsela con delle poco credibili scuse in una cornice, occorre riconoscerlo, di assordante silenzio, rotto solo nell’aula di Montecitorio dal deputato del M5s Matteo dall’Osso che, peraltro, ritenendo che la sua condizione di disabile gli permetta di dire ciò che gli passa per la testa,  non ha trovato di meglio che imitare Gasparri proferendo un’espressione ormai entrata nel lessico quotidiano ma  non per questo meno volgare e comunque inaccettabile  per il  rispetto  che si deve  ad un’aula parlamentare.

Se non sono derive codeste…..

Emanuele Pecheux