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TAURIANOVA (RC), VENERDì 19 APRILE 2024

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Denunciati 29 “furbetti” del Reddito di Cittadinanza in Calabria In particolare i militari dell’Arma, partendo dagli elenchi dei percettori forniti dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, hanno effettuato una serie di verifiche sia documentali sia di riscontro presso gli indirizzi di residenza comunicati dagli odierni indagati

Denunciati 29 “furbetti” del Reddito di Cittadinanza in Calabria In particolare i militari dell’Arma, partendo dagli elenchi dei percettori forniti dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, hanno effettuato una serie di verifiche sia documentali sia di riscontro presso gli indirizzi di residenza comunicati dagli odierni indagati

Nella mattinata odierna i Carabinieri della Stazione di Cropalati, all’esito di una articolata e complessa attività investigativa, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari 29 soggetti, di cui 24 di nazionalità romena, bulgara, russa e 5 italiani, per il reato di illecito beneficio del Reddito di Cittadinanza.
In particolare i militari dell’Arma, partendo dagli elenchi dei percettori forniti dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, hanno effettuato una serie di verifiche sia documentali sia di riscontro presso gli indirizzi di residenza comunicati dagli odierni indagati, constatando l’irregolarità delle dichiarazioni fornite al fine di farsi erogare il beneficio.
Quindici di loro, tutti di provenienti dalla Romania, dopo aver dichiarato la residenza ed aver attestato la permanenza decennale sul territorio nazionale, una volta ottenuto il beneficio si sono resi irreperibili, verosimilmente rientrati nel loro paese di origine. Per gli altri quattordici, invece, sono state riscontrate irregolarità nelle autocertificazioni trasmesse all’Istituto previdenziale, quali ad esempio l’omessa comunicazione di modifiche inerenti lo stato di famiglia ed altro.
Le somme percepite indebitamente vanno da un minimo di alcune centinaia di euro sino ad oltre sedicimila euro, per una complessiva percezione da parte dei ventinove indagati di oltre 149 mila euro.
Oltre al deferimento alla competente Autorità Giudiziaria, i militari hanno provveduto ad informare prontamente l’Ente erogatore al fine di interrompere l’elargizione del beneficio nonché di verificare le condizioni per l’eventuale sospensione dello stesso o revoca con recupero delle cifre indebitamente percepite.
L’attività di indagine si inserisce in un quadro più ampio di controlli disposti, nell’ambito del delicato settore, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza, per cui saranno svolte ulteriori azioni di verifica in sinergia con gli enti preposti.