Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Daniele Gorret, quando la poesia si edifica sulle citazioni Nelle librerie "Quaranta citazioni di Anselmo Secòs"

Daniele Gorret, quando la poesia si edifica sulle citazioni Nelle librerie "Quaranta citazioni di Anselmo Secòs"
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Daniele Gorret è nato in Valle d’Aosta nel 1951. Dopo il romanzo d’esordio, Sopra campagne e acque (Guanda, 1984),ha pubblicato numerose altre opere. La più recente, probabilmente, è  Quaranta citazioni di Anselmo Secòs, una raccolta di poesia uscita nel mese di novembre 2015, presso LietoColle.

Ma chi è Anselmo Secòs? Gorret, presentando il suo libro ai lettori, ci dice che è “un personaggio da romanzo la cui biografia da tempo inseguo (o mi insegue) e che in questi ultimi anni si è concentrata in un mannello di libri già scritti o che vado (vorrei andare) scrivendo.”

La caratteristica di questo libro è che ogni “capitoletto” di questo racconto in versi è sempre aperto da una citazione di un autore importante della storia umana e letteraria di ogni tempo. E questa è davvero una espediente davvero interessante per illuminare il percorso creativo di Gorret …

Ha colpito molto la citazione di Pasolini che, a un certo punto, si legge nel libro: “Facendo tutto questo, io rappresento la mia voglia di morire”. Profetica, per come poi sono andate le cose, ma è anche vero che nell’assurda morte del grande scrittore, sarebbe poi sbocciata una vita letteraria che, a trent’anni dalla sua scomparsa, è straordinariamente presente e attuale.

La poesia edificata sulla citazione pasoliniana parla di una partenza:

Viene il momento che chiede di partire:/ partire, s’intende, dal luogo abituale,/ staccare infine l’ancora al fondale:/ partire è bello e giusto e fa del bene/ purché deciso al tempo più opportuno/ purchè pensato con calma e con rigore:/ partire è sacro e santo, si può dire./ Le valige stan pronte da gran tempo:/ dietro la porta di camera da letto/ sono già piene, in ordine e pulite./ Bellissima l’ora se è stata meditata./ Si faran tappe, vedremo dei paesaggi,/ confronteremo il tempo di una volta/ a questo nuovo, e ci riposeremo./ Il nome della meta è benedetto/ anche se è vero che non sappiamo bene/ come sia fatta e quale l’accoglienza./ E la sorpresa però non c’impaura (…)”

Che Gorret sia un narratore di razza è cosa ben nota ma è impossibile non leggere in questi versi anche la chiara testimonianza di una vocazione  poetica.