Dalle inchieste di Caltanissetta…con furore! Difatti, qualora si indaga un ex P.M. (ex, poiché in pensione!), lo si fa solo quando il tal costui diviene 'Santo della festa passata'
redazione | Il 05, Ago 2024
Riceviamo e pubblichiamo
…poi dicono che io sono ‘a prescindere’ avverso magistrati e ‘magistratume’, senza notare, ricordare e condividere, quanto sostengo da una vita.
Difatti, qualora si indaga un ex P.M. (ex, poiché in pensione!), lo si fa solo quando il tal costui diviene ‘Santo della festa passata’, ovvero non è più in servizio: potrei dire, tranquillamente che i ‘picciotti’ spareranno pure -cosa, ovviamente disdicevole- ma lo fanno a viso aperto, persino avverso qualsiasi potente in carica, sia esso ‘uno di loro’, oppure di ‘rango statuale’, mentre certuni pubblici accusatori ‘mascariano’ (a ragione o meno), solamente la gente ormai indifesa e persino loro ex colleghi (pur se talvolta lo meritano).
Oggi, quindi, ci troviamo alle prese con ‘l’affaire’ di Giuseppe Pignatone e Gioacchino Natoli e il ‘secondo’ dei due mi risulta -giustamente- indigesto, a fronte del suo ‘torquemadismo’ (accattonesco o apocrifo) nei confronti di Giulio Andreotti.
Presto o tardi, prima o poi, attendo con impazienza, identico ‘trattamento’ per altri suoi colleghi (miei di certo no: frequento il bel mondo, il jet set internazionale e la democristianita` mondiale), ovvero, mi riferisco, nel caso di specie, a Guido Lo Forte e Roberto Scarpinato. Magari a costoro si aggiungesse Giancarlo Caselli -meglio noto quale ‘testimonial’ della categoria Giudiziaria, per quanto concerne la lacca tricologica di qualsivoglia marca cosmetica- benché quest’ultimo e i precedenti succitati, non sono, né saranno mai, paragonabili ai ‘quattro moschettieri del re’.
Differente è il discorso su Pignatone, che è figlio – tale rimane…comunque- di un collega parlamentare (democristiano pure lui) di mio nonno, ma si è ‘scagliato’, avverso autentici e personali amici del sottoscritto, senza che costoro, avessero ‘colpe reali’, bensì rappresentavano una di lui controparte (interna corporis alla categoria ‘magistraturale’).
Orbene, solamente allorquando in riva allo stretto tra Reggio e Messina, si è palesato un nano con tacchetti di rinforzo -utilizzando un suo ‘trasfigurante sostituto’ , oggi indagato a Beirut, per violazioni penali, ai miei danni e dei miei familiari libanesi (e quest’ultimo ‘scappa’, avendone io le prove, ad ogni leggitima convocazione dei suoi colleghi mediorientali)- dicevo, allorquando si paleso` il nano in tacchetti, pure io ebbi problemi (epperò me ne vanto!) ma tanto -essendo il sottoscritto, notoriamente un menagramo- alla fine, un bel di`, ritroveremo pure i miei costoro nella giusta ‘sputtanescion’.
Ora, tra il lusco e il brusco, assistiamo alla ‘messa in stato di accusa’ dei due ex P.M. palermitani (sempre di Pignatone e Natoli parliamo), facendo sorgere un lecito sospetto: ma se le contestazioni si rivelassero fondatamente vere, quello stesso ufficio di Procura che ‘copriva’ siffati indagati eccellenti, quale credibilità risulta avere, se nello stesso periodo temporale, ha ‘crocifisso laicamente’ -salvo poi vedersi assolto con un pronunciamento falso, ingiusto e maligno- un galantuomo come Andreotti, senza dimenticare la ‘lapidatio’ a cui fu sottoposto Lillo Mannino, anche lui scagionato e con formula piena, dopo una sequela di processi durati trent’anni e che rappresentano uno stalking giudiziario?
Basta dunque, con la falsa narrazione che i magistrati sono buoni e i politici (soprattutto se democristiani), non solo brutti, sporchi e cattivi, bensì, financo (e non lo è affatto!), corrotti e mafiosi.
E comunque, sullo sfondo, rimane sempre un aspetto sinistramente inquietante, cioè che due giorni prima dell’omicidio di Borsellino, proprio Natoli, Lo Forte e Scarpinato, chiesero l’archiviazione (seppur parziale) per una parte dell’indagine Mafia/Appalti, benché poi, qualche zelante loro collega, sanci` che i tre erano nel giusto e dolo non vi fu.
Direbbe qualcuno…”vai a saperlo e che combinazione…”.
Comunque sia parliamo di altri tempi, mentre adesso vi sono tra gli indagati proprio Natoli, soggetto così impalpabile, a cui, difatti, nessuno ha offerto una comoda cooptazione in Parlamento, differentemente da altri, tra i quali pure uno di essi che ha capelli folti quanto i miei, pur se, notoriamente, sotto la mia capigliatura, vi è ‘materia grigia’, la quale fosse stata possibile mettere in vendita -al netto del lecito guadagno- mi sarei rivolto ad una ‘piazziata’ d’eccezione: Wanna Marchi!
Voglio proprio vedere in quale modo finirà, benché lo so già, ma stavolta non anticipo il finale, poiché è persino sin troppo facile prefigurarlo.
Si badi bene, comunque: già sto inziando a ridere e contemporaneamente penso alla buonanima ‘der sor Giulio (Andreotti)’ e a chi sono ancora in vita, cioè i miei Lillo (Mannino) e Nicola (Mancino).
Due ultime considerazioni: 1) quando emergera` al pari di sempre che io scrivo verità -se mi ‘toccano’, jettatore sono, da Bovalino vengo e a Beirut risiedo…così ho specificato i domicili- ci terrei tantissimo a vedere una trasmissione ‘moralistica’ del buon Giletti, il quale per inciso, mi sembra più Wanda Osiris intenta a scendere le scale con il suo profumo di marca ‘Arpage’, piuttosto che un collega di Indro Montanelli, Curzio Malaparte, Leo Longanesi, Manlio Lupinacci, Joe Marrazzo, Vittorio Feltri, Enzo Romeo, Francesco Pionati, Pasquale Motta, Luigi Longo, Giuseppe Mazzaferro, Rosario Condarcuri, Stefania Papaleo, Antonella Grippo e modestamente il sottoscritto (tutti giornalisti e non ‘posticciati platinati’ parimenti a pseudodirettori di ‘fogliumi’ online calabresi, le quali, essendo di genere femminile, ahiloro, sono persino frigide); 2) nessuno osi smentirmi o far polemica, sennò dico altro e altro ancora, anche se mi auguro che almeno qualcuno mi quereli, così l’aula di Tribunale, la trasformo in una corrida, ma io sarò nella parte del torero. Si sa: non ho le corna, anzi, notoriamente, induco le donne a metterle ad altrui uomini.
Vincenzo Speziali