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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Dalla crisi può svilupparsi l’antipolitica

Dalla crisi può svilupparsi l’antipolitica

“Un germe che avvelena la vita civile del paese e svilisce quelle istituzioni che sono la cornice imprescindibile su cui si muove ogni società”

di PASQUALINO GALLO

Dalla crisi può svilupparsi l’antipolitica

“Un germe che avvelena la vita civile del paese e svilisce quelle istituzioni che sono la cornice imprescindibile su cui si muove ogni società”

 

La parola crisi è ormai entrata a far parte del vocabolario comune quotidiano e viene declinata in più ambiti. Mai forse come in questo periodo il termine è usato, in taluni casi abusato. Come evidenziato dall’on. Andrea Ronchi esso dà la cifra della difficoltà del momento storico che il nostro Paese sta attraversando. Dovendo fronteggiare una speculazione di cui il Paese è vittima, la classe politica italiana ha dimostrato tutta la sua fragilità e le sue contraddizioni. Accanto a risposte certamente obbligate e a sacrifici evidenti, la ricetta italiana alla crisi non ha sempre dato i risultati sperati. Al netto delle inchieste giudiziarie ai limiti talvolta della persecuzione, infatti, resta un quadro della classe dirigente politica certamente non esaltante, da qualsiasi lato la si guardi. E quando la politica si fa lontana dai cittadini nasce, si anima e dilaga quel triste fenomeno che è l’antipolitica. Un germe che avvelena la vita civile del paese e svilisce quelle istituzioni che sono la cornice imprescindibile su cui si muove ogni società. Quel misto di populismo e indolenza che genera la distanza e che separa il Palazzo dalla gente. Come sottolineato dall’on. Adolfo Urso occorre rinnovare il centrodestra nella prospettiva di realizzare un vero partito popolare fondato sulle regole e non sulle quote, sul merito e sul consenso. Fareitalia è consapevole che occorre fare in fretta, da subito, per raccogliere davvero la sfida delle riforme. Per innescare lo sviluppo, occorrono liberalizzazioni e riforme del welfare e delle pensioni, per costruire una società a misura dei più giovani. Fareitalia dice oggi, non domani. Nelle prossime settimane si costruisca un’intesa con tutte le forze che si richiamano alle stesse radici popolari e hanno la medesima convinzione che occorra un atto di piena responsabilità della classe dirigente per fronteggiare l’espansione del populismo, miscela esplosiva di demagogia e qualunquismo, che dà fuoco alla moltitudine degli egoismi che corrode la nostra società. Occorre far crescere una nuova classe dirigente, che sappia davvero superare rancori e recriminazioni e che vada oltre gli steccati dei luoghi comuni. Infine, fare. Abbandoniamo la finanza creativa, la politica degli annunci e il pessimismo autocommiserativo. Facciamo, insieme e ciascuno. Torniamo a costruire: costruiamo ponti di dialogo nella politica, costruiamo una nuova connessione con la gente e tra la gente, costruiamo strade e grandi opere pubbliche che riammodernino il Paese, costruiamo ritessendo il filo della speranza del futuro per i giovani italiani. Costruiamo e uniamo le forze migliori della nazione illuminati dalla vincente esperienza del popolarismo europeo. Comunque sia, è ora di mettersi in cammino, oltre le macerie.

Pasqualino Gallo

redazione@approdonews.it