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TAURIANOVA (RC), VENERDì 15 NOVEMBRE 2024

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“Dai commissariamenti tagli lineari alla sanità calabrese” Lo dichiara il governatore della Regione, Mario Oliverio

“Dai commissariamenti tagli lineari alla sanità calabrese” Lo dichiara il governatore della Regione, Mario Oliverio
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“La Calabria è commissariata dal 2010, si pensava di mettere ordine nella sanità, nel senso di sanare i debiti e riorganizzare i servizi sanitari. A distanza di nove anni la sanità non solo non è stata ordinata ma è stata disastrata perché sono stati depotenziati i servizi sui territori, chiusi o svuotati gli ospedali e contestualmente non sono stati fatti investimenti per potenziare i servizi. San Giovanni in Fiore, ma non solo, docet”. A dirlo il presidente della Regione Mario Oliverio nel corso di un incontro a San Giovanni in Fiore. “Mi sono battuto con gli ultimi Governi – ha aggiunto – per superare i commissariamenti. Chiedevo responsabilità perché vedevo, e vedo ancora, che piuttosto che avviare progetti di riorganizzazione dei servizi si è avviato un processo di taglio lineare dei servizi stessi che è una cosa diversa. Per andare fuori regione per la cura della salute paghiamo 320 milioni di euro all’anno: il 2010, quando il commissario ancora non c’era, ne pagavamo 200. E’ evidente che il commissariamento ha fallito, e io continuo a battermi”.

Oliverio ha fatto ancora riferimento al decreto dell’ex ministro Grillo, presentato come un decreto per salvare la Calabria ma risoltosi, ha detto, “in un disastro” e concludendo: “Ho chiesto al nuovo ministro, e c’è stato un incontro urgente per chiedere lo sblocco delle assunzioni, la stabilizzazione dei lavoratori precari, Oss, infermieri, medici, ancora, per affrontare i problemi dei servizi degli ospedali territoriali e degli ospedali di montagna, che devono essere devono essere potenziati. La sanità è un punto dolente e dietro c’è la sofferenza dei territori. Anche di questo è fatto lo spopolamento, che può essere contrastato, oltre che dalla presenza di una serie di servizi, come scuole considerate e trattate non allo stesso modo di quelle di una metropoli, anche da un servizio sanitario efficiente”.